Peugeot 206 CC: 20 anni di Coupè Cabriolet - Ruoteclassiche
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27/05/2020 | di Giancarlo Gnepo Kla
Peugeot 206 CC: 20 anni di Coupè Cabriolet
Nel 2000 la Peugeot 206 CC introduceva con successo il concetto di Coupè Cabriolet nel segmento delle utilitarie.
27/05/2020 | di Giancarlo Gnepo Kla

Nel febbraio del 2000 Peugeot presentava la showcar "20Coeur" nella prestigiosa cornice di Retromobile Paris, affiancandola alla sua erede spirituale, la Peugeot 402 Eclipse: nel 1937 è stata la prima vettura al mondo a montare un tetto rigido richiudibile nel bagagliaio.

La 20Coeur prefigurava in veste quasi definitiva la Peugeot 206 CC, commercializzata a partire dal dicembre 2000. La presentazione ufficiale alla stampa era avvenuta qualche tempo prima, ma l’appuntamento parigino si configurava come un evento diverso, destinato a catturare degli appassionati della guida en plein air. Se negli anni 30 la Peugeot 402 Eclipse era destinata ad una cerchia ristretta di fortunati possessori, questa volta Peugeot rendeva ben più accessibile il possesso di un’automobile dalla doppia anima: CC stava infatti per Coupé Cabriolet. La prima roadster europea a proporre un hardtop retrattile e scomponibile era stata la Mercedes-Benz SLK del 1996, ma a prezzi ben più elevati rispetto alla Peugeot 206 CC.

Basi solide. Partendo dalla base della fortunata Peugeot 206, lanciata nel 1998, la 206 CC richiese un'importante redesign della struttura e lo sviluppo di molti elementi specifici, assemblati in questo con tecniche semi artigianali. Per la progettazione e la messa a punto del tetto ripiegabile, Peugeot si affidò alla grande esperienza del carrozziere Heuliez che prese in carico l'esecuzione dell’intero volume posteriore composto da tetto, cofano e bagagliaio con l’alloggiamento dell’hardtop: assicurando così un elevato standard qualitativo e un minor impegno da parte di Peugeot che in questo modo poteva contenere i costi, ultimando l'assemblaggio nello stabilimento di Mulhouse. La 206 CC non si discostava molto dalla 20Coeur, se non per pochi dettagli estetici, rivisti nell'ottica di una produzione in grande serie. Si pensava inizialmente di riproporre il nome "Eclipse" anche sulla 206, ma i tempi erano cambiati ed essendoci già una vettura Mitsubishi con quel nome alla fine venne scelto l’acronimo CC per sottolineare inequivocabilmente le due anime del modello.

Carattere vivace. In Francia la commercializzazione della 206 CC venne avviata nel dicembre del 2000 e poche settimane dopo proseguì nel resto d’Europa: il successo fu immediato, tanto che i tempi di attesa del modello erano di circa sei mesi. Inizialmente la "CC" debuttò con due motorizzazioni a benzina: un 1.6 16v da 110 CV ed un 2.0 16v da 135 CV, lo stesso della 206 GTi. A metà degli anni 2000 l’abbinamento tra carrozzeria convertibile e motore diesel non era più un tabù e così anche la 206 CC venne proposta con il motore 1.6 HDi: un moderno turbodiesel Common Rail 1.6 litri da 110 CV, "pulito", vivace e parco nei consumi dotato di filtro antiparticolato FAP. La produzione della 206 CC terminò nella primavera del 2007, lasciando il posto alla fortunata erede Peugeot 207 CC.

Utile e dilettevole. La Peugeot 206 CC con la sua aria sbarazzina e la praticità da vettura utilitaria, strizzava l’occhio a una clientela giovane e dinamica che voleva godersi la guida a cielo aperto, ma che desiderava anche la “sicurezza” e i vantaggi di un tetto rigido che in pochi secondi spariva nel suo alloggiamento posteriore. Briosa e dai costi accessibili, la Peugeot 206 CC ha trovato una folta schiera di estimatori. Acquistabile con un budget piuttosto contenuto è una youngtimer ampiamente sfruttabile e godibile, tanto in vacanza quanto nell’uso quotidiano.

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