Pontiac Trans Sport: monovolume d’avanguardia - Ruoteclassiche
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07/12/2020 | di Giancarlo Gnepo Kla
Pontiac Trans Sport: monovolume d’avanguardia
Storia ed evoluzione della Pontiac Trans Sport e delle sue derivate.
07/12/2020 | di Giancarlo Gnepo Kla

La Trans Sport e le sue “sorelle” Chevrolet Lumina APV e Oldsmobile Silhouette vennero sviluppate dalla General Motors nella seconda metà degli anni 80 con la missione di competere con le monovolume Chrysler che dominavano il segmento.

Nel 1990, la Trans Sport è stata la prima “MPV” (Multi Purpose Vehicle) venduta dalla Pontiac. Modelli come la Chevrolet Astro e il cugino GMC Safari, oltre a essere più grandi si basavano su un pianale commerciale con telaio a longheroni e trazione posteriori. La vocazione utilitaristica, li rendeva veicoli meno raffinati delle Chrysler Town&Country e derivate, decisamente più confortevoli e rifinite. Il nome Trans Sport faceva riferimento a un gioco di parole sul concetto di trasporto, aggiungendo l’idea di sport, intesa sia a livello estetico che nelle come finalità di utilizzo.

Un’idea nuova. Il concept della Trans Sport venne presentato per la prima volta nel 1986: le prime monovolume iniziavano ad affermarsi sul mercato, ma si caratterizzavano ancora per forme spigolose e un’immagine vicina ai veicoli commerciali. La Trans Sport proponeva invece uno stile futuristico e particolari scenografici come le porte ad ali di gabbiano. All’interno, un sistema di intrattenimento sviluppato dai “maghi” della Nintendo Entertainment System. L’ampia superficie vetrata e il tetto panoramico contribuirono al clamore della showcar, approvata per la produzione nel 1987. Molti tratti salienti del concept non sono stati tradotti nel linguaggio stilistico del Trans Sport di serie: le porte incernierate sul tetto sarebbero state troppo costose da produrre, mentre il grande tetto panoramico in vetro è stato sostituito con pannelli neri lucidi anche a causa del peso. Tuttavia il modello di produzione venne dotato di una spiccata personalità, che trovava conferme in una linea molto personale.

I layout interni. La Trans Sport prevedeva tre opzioni per la configurazione dei sedili. La prima presentava un layout a cinque posti, con tre sedili singoli rimovibili in seconda fila (a differenza di molte altre monovolume americane che prevedevano la panchetta). Veniva offerta anche una configurazione a sette posti, con l'aggiunta di due sedili singoli rimovibili in terza fila. Sulle Trans Sport negli allestimenti SE e GT era invece prevista la configurazione sei posti, con due sedili singoli per fila. A garanzia di un confort ottimale, a richiesta erano disponibili anche le sospensioni pneumatiche. Nel 1994, la Trans Sport è stata la prima auto di serie ad offrire la porta laterale scorrevole motorizzata. Nello stesso anno, la dotazione si arricchì dell’airbag lato guida. Tra il 1994 il ‘95, il controllo di trazione era un’opzione disponibile solo con il motore 3800, venne offerto di serie nel 1996 a partire dal V6 da 3,4 litri.

Le tre sorelle. Il gruppo GM sfruttò l’immagine avveniristica della Trans Sport per lo sviluppo di varianti omologhe: la Chevrolet Lumina APV e la Oldsmobile Silhouette, entrambe basate sulla piattaforma della Trans Sport. Le tre monovolume avevano il motore trasversale e la trazione anteriore, condividendo la meccanica con le berline medie della produzione GM. La base comune era rappresentata dalla “piattaforma U”, costituita da un telaio spaceframe in acciaio zincato, carrozzeria con pannelli laterali in plastica polimerica resistente alle ammaccature e alla ruggine e un tetto in acciaio zincato. Una costruzione simile è stata impiegata sulla Pontiac Fiero, così come su alcuni modelli della gamma Saturn. La General Motors posizionò diversamente i tre modelli: la Pontiac si rivolgeva (storicamente) a una clientela orientata allo sport e allo stile, mentre la Lumina e la Silhouette in virtù dei marchi, Chevrolet e Oldsmobile si rivolgevano rispettivamente al mercato d’ingresso e quello premium.

Le critiche. La Pontiac Trans Sport e le sue omologhe hanno segnato una svolta nel segmento delle monovolume: GM sentiva che per distinguersi in un segmento in piena espansione avrebbe potuto osare con uno stile più sportivo e personale. Nonostante l’entusiasmo iniziale, le nuove monovolume stentavano ad affermarsi. Alcuni contestarono il loro stile azzardato: il parabrezza esteso e fortemente inclinato, aumentava la distanza tra la base del vetro e il guidatore. Una sensazione giudicata “sconcertante” per la clientela tipo di queste auto, abituata a frontali dallo sbalzo ridotto e plance più compatte. Ciò valse alla Trans Sport il soprannome "aspirapolvere", per la silhouette simile a quella degli aspirapolvere portatili. Per rimediare alle vendite mediocri e agli sfottò, il muso della Trans Sport venne accorciato e la plancia ricevette una nuova palpebra per ridurre la distanza percepita alla base del parabrezza.

Piacque agli europei. Il lifting non interessò i modelli destinati all’Europa poiché lo stile iniziale era stato accolto positivamente. Per il mercato europeo, la Oldsmobile Silhouette (più rifinita) è stata venduta come Pontiac Trans Sport sostituendo il badge Oldsmobile con il badge Pontiac. Le vendite in Europa andarono anche meglio del previsto, nonostante si trattasse di un’auto d’ importazione americana con cilindrate inusitate: la clientela europea si dimostrò meno tradizionalista e considerava la Trans Sport come un modello esotico da sfoggiare. Al momento del lancio era disponibile un V6 da 3,1 litri, sottoalimentato per la stazza del veicolo. Con il model year 1992, un V6 da 3,8 litri (opzionale) garantiva coppia e accelerazioni migliorate. Dal 1995, per il mercato europeo venne offerto anche un 1,9 litri turbodiesel PSA, disponibile a richiesta.

Nuovo nome, nuova vita. La Pontiac Trans Sport è stata assemblata nell’impianto North Tarrytown Assembly nello Stato di New York, mentre con l’avvento della seconda generazione, la produzione venne spostata in Georgia alla Doraville Assembly. Un anno prima del pensionamento, nel 1998, Pontiac ribattezzò la Trans Sport in “Pontiac Montana”, derivando il nome da un pacchetto per le finiture esterne introdotto nel 1997. Con il nome Montana, la GM ha venduto due generazioni di monovolume fino al 2009 (2006 negli Stati Uniti). La Trans Sport è uscita dai listini europei nel 1997, ma la produzione proseguì fino al 1999. Anche la generazione successiva, dalle linee più convenzionali venne venduta nel mercato americano come Pontiac Montana. La nomenclatura Trans Sport, invece, venne impiegata su alcuni mercati dalla Chevrolet (Venture negli Stati Uniti) e realizzata su un nuovo pianale con passo lungo. In Europa, venne venduta come Opel Sintra, Vauxhall Sintra nel Regno Unito. Sebbene la Sintra fosse dotata di un passo più corto, con i suoi 513 cm, è stata tra le monovolumi più grandi disponibili in Europa all’alba del Terzo Millennio.

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