Porsche 911 Turbo: 50 anni fa un lampo - Ruoteclassiche
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24/04/2025 | di Andrea Paoletti
Porsche 911 Turbo: 50 anni fa un lampo
La 930 è la serie che cambiato faccia al modello, inaugurando una vera e propria stirpe che ha da subito esaltato gli appassionati di auto sportive
24/04/2025 | di Andrea Paoletti

A metà anni 70 la Porsche 911 era già, se non un mito, una delle sportive più amate e rappresentative del panorama internazionale. Ma è con l’arrivo della versione turbo che vengono poste le basi per elevare all’ennesima potenza non solo le prestazioni, ma anche la percezione di ciò che rappresentava e rappresenta la sportiva di Stoccarda per l’automobilismo.

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3 litri turbo, 260 CV e un grosso alettone

La storia della prima 911 Turbo inizia al Salone di Parigi del 1974, ma la sportiva arriva nelle concessionarie solo a primavera dell’anno successivo, esattamente 50 anni fa. L’idea originaria era realizzarne una serie limitata, ma la calorosissima accoglienza fece rapidamente cambiare i piani: la prima generazione di Porsche 930 Turbo, con il 6 cilindri boxer da 2.992 cm3 che produceva 260 CV, era una vera supercar, con qualche attenzione, utilizzabile tutti i giorni. Le bastavano solo 5,5 secondi per passare da 0 a 100 e poteva superare i 250 km/h. Anche il look faceva la sua parte, con alcuni elementi distintivi, come l'enorme alettone (con compiti sia aerodinamici sia di convogliamento aria) e la carrozzeria con carreggiate decisamente allargate, soprattutto al posteriore, che sono diventate da quel momento iconiche.

Interni speciali, ma solo 4 marce

All'interno la 930 Turbo si distingueva per la possibilità di avere la pelle "totale" su sedili e plancia o pannelli e sedili rivestiti di tessuto con il tipico disegno scozzese, in tre varianti: Black Watch in blu, verde e nero, McLaughlan in rosso e blu e Dress Mackenzie in beige, rosso, blu, bianco e verde oliva. All'interno del contagiri era presente anche l'indicatore della pressione del turbo, il tachimetro segnava in origine i 250 km/h. Nella dotazione di serie erano compresi alzacristalli elettrici, impianto stereo con antenna elettrica, tergicristallo posteriore, lavafari e fendinebbia. Il cambio manuale aveva solo 4 rapporti, perché gli ingegneri Porsche li reputavano più che sufficienti vista la coppia generata dal motore.

Arriva la 3.3

Nel 1976 iniziano a essere commercializzate le versioni con guida a destra e quelle per il mercato americano, oltre a rendere disponibili anche cerchi da 16” che dall’anno successivo diventeranno standard. Il 1977 è l’ultimo anno di produzione per la 3 litri perché dal MY 1978 vengono introdotte due grosse novità: la cilindrata passa a 3.299 cm3 e viene aggiunto un intercooler la cui presenza comporta la modifica dell’alettone posteriore, ora più spesso e voluminoso. Verrà soprannominato “tea tray”, ovvero “vassoio da the”, ma c’è poco da scherzare perché ora la potenza è di 300 CV, per passare da 0 a 100 bastano 5 secondi e la velocità massima è superiore ai 260 km/h.

Anni 80: Turbolook, Targa e Cabriolet

Facciamo un salto al 1983 e, per capire quanto ormai il mito della Turbo sia già radicato, Porsche rende disponibile il kit "Turbolook" per chi vuole trasformare la sua 911 Carrera 3.2: carrozzeria, sospensioni, freni, ruote e gomme la rendono simile alla sorella più potente. Un salto di altri tre anni, con il model year 1987, ed ecco due varianti di carrozzeria mai previste fino a quel momento sulla Turbo: Targa e Cabriolet, oltre a una variante potenziata del motore da 330 CV per 275 km/h di velocità massima, parte del pacchetto M505. Nel caso delle rarissime versioni “Slant nose” prevedeva anche minigonne laterali, passaruota posteriori ventilati, nuovo spoiler anteriore con radiatore dell'olio supplementare e il caratteristico frontale con fari a scomparsa.

1989: il gran finale

Nel 1987 la striscia catarifrangente posteriore viene modificata per incorporare le luci di retromarcia e i retronebbia, precedentemente collocati sotto il paraurti posteriore, mentre nella sua ultima versione, il "model year 1989", quasi per "dispetto", Porsche introduce finalmente il cambio a 5 marce oltre a barre antirollio maggiorate e, come optional, l’Abs. Un vero canto del cigno, premiato da oltre 2.500 esemplari venduti.

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