Linee pulite ed essenziali abbinate a una meccanica differente dalla tradizione del marchio: la 924, nella cronistoria della Porsche, rappresenta indubbiamente un modello originale
Verso la metà degli anni Settanta la Porsche 924 ricopre un ruolo di prim’ordine nella storia del marchio, aiutandolo a superare le serie difficoltà emerse dalla crisi del ’74. Inizialmente progettata per il gruppo Volkswagen sorprende, fin da subito, per la particolare impostazione meccanica. Rappresenta infatti la prima Porsche ad utilizzare un motore anteriore raffreddato ad acqua - abbinato alla trazione posteriore – dopo che per anni la Casa di Stoccarda era stata una fervida sostenitrice della filosofia del “tutto dietro” e del raffreddamento ad aria. Nel dettaglio, la 924 sfrutta un motore a quattro cilindri (di 1984 cc) capace di erogare una potenza di 125 cv. Un ulteriore soluzione meccanica interessante è fornita dal cambio a cinque marce (disponibile come optional) disposto al retrotreno, secondo lo schema Transaxle.
Razionale e funzionale. Nata in un momento particolarmente difficile per l’intero settore automobilistico, la 924 dopo circa due anni dal debutto in società, nel 1978, ottiene una risposta commerciale soddisfacente: prodotta negli stabilimenti Audi-NSU supera il traguardo delle 50mila unità. Per quel che riguarda l’aspetto estetico, la sportiva tedesca può non colpire in particolar modo, ma le sue linee essenziali e pulite sono studiate per rispondere a precise esigenze funzionali e aerodinamiche. Interessante, nella sua semplicità, il frontale ellittico e ben profilato, nel quale spiccano i fari a scomparsa dalle dimensioni generose. Al posteriore, invece, l’elemento stilistico di maggior rilievo è rappresentato dall’ampio lunotto, che occupa gran parte della coda. L’interno ha una piacevole impostazione vecchio stile, con l’abitacolo diviso longitudinalmente dal grande tunnel di trasmissione. La plancia, la console centrale e le altre parti dell’interno sono rifinite e ben curate. Moquette, pannelli e rivestimenti ricoprono perfettamente gli spazi metallici dell’interno. La finitura seppure semplificata rispetto ad alcune “sorelle” è di livello elevato.
La prova di Quattroruote. La prova effettuata dalla “nostra” rivista, nel complesso, ha dato un esito positivo. Il motore, derivato da quelli già montati su altri modelli del gruppo Volkswagen e impiegato per gli usi più svariati, si mette in luce per buone doti di potenza, soprattutto ai regimi medio-alti, e un buon campo di utilizzazione (tra i 3 e i 5mila giri/min.). A basse velocità, però, il suo funzionamento non è tra i migliori. Un ulteriore appunto effettuato dal collega giornalista riguarda alcune vibrazioni e una rumorosità elevata anche ai regimi intermedi. Difetti definiti come sorprendenti, trattandosi di una meccanica Porsche. In compenso, la buona aerodinamicità della vettura, unita alle buone doti di potenza, certificano prestazioni di tutto rilievo. Il nuovo cambio a cinque marce (optional), con un appropriato rapporto al ponte, sfrutta decisamente meglio del precedente quattro marce le caratteristiche di coppia e potenza del propulsore. Lo sterzo, nonostante la notevole demoltiplicazione, garantisce precisione di guida e rapidità di correzioni accettabili.
La quotazione attuale. La valutazione odierna della Porsche 924, con cambio a cinque marce, va da un minimo di 3300 a un massimo di 9800 euro, per un modello in perfette condizioni.
Diteci la vostra. E voi, cosa ne pensate della Porsche 924? L’avreste comprata oppure avreste preferito altri modelli/marchi? Fatecelo sapere attraverso i commenti qui sotto. Inoltre, se avete una storia interessante sul suo conto, potete scriverci una mail all’indirizzo di posta redazione@ruoteclassiche.it.