Altri cento di questi giorni, SEAT: la prima Casa automobilistica che ha messo la Spagna su quattro ruote fu fondata il 9 maggio del 1950 a Barcellona e in 70 anni è diventata il primo esportatore nazionale. Una storia che parla un misto di catalano, italiano e tedesco.
Se organizzasse una festa di compleanno, probabilmente il posto più adatto sarebbe la Collección de Coches Históricos, il “museo segreto” all’interno della fabbrica di Martorell. Ve ne abbiamo già parlato: in un colpo solo ci si troverebbe immersi nei 67 modelli, più le relative versioni sportive e speciali, costruiti dalla Seat in 70 anni compiuti proprio oggi. La Sociedad Española de Automóviles de Turismo fu fondata il 9 maggio 1950 dall’Instituto Nacional de Industria spagnolo, che ne deteneva il 51% del pacchetto azionario, con la partecipazione della Fiat al 7%. La Spagna non aveva mai avuto un’industria automobilistica nazionale vera e propria: le uniche Case di un certo rilievo, la Abadal e la Hispano-Suiza, costruivano auto di lusso e avevano cessato la produzione rispettivamente nel 1930 e nel ’46. Tuttavia la Hispano-Suiza aveva indirettamente gettato i semi della futura SEAT nel 1940 come artefice della SIAT (Sociedad Ibérica de Automóviles de Turismo), finanziata dal Banco Urquijo e un consorzio di industrie spagnole. Affossato questo primo tentativo dalla Seconda Guerra Mondiale, l’Instituto Nacional de Industria rilanciò con la SEAT l’impegnativo compito di democratizzare la mobilità su quattro ruote e mettere in movimento un Paese intero. Missione compiuta: attraverso una profonda trasformazione societaria e produttiva, in 70 anni la SEAT è diventata il primo investitore industriale in R&D del Paese, di cui rappresenta l’1% del Pil; e primo esportatore nazionale con l’80% delle vetture.
Una certa assonanza. Fino all’entrata nel Gruppo Volkswagen del 1985, SEAT ha fatto rima con FIAT, di cui ha costruito su licenza le utilitarie per una trentina d’anni. La produzione in serie prese ufficialmente il via nel 1953 nello stabilimento di Zona Franca a Barcellona, con un organico formato da 925 persone (contro le 15.000 attuali) e cinque SEAT 1400 costruite al giorno. La gemella della FIAT 1400 fu seguita dalla vera bestseller, la 600, che dal 1957 segnerà l’avvio della motorizzazione di massa in Spagna con la bellezza di 800.000 esemplari prodotti nei modelli N, D, E, L e Special. Fu proprio la 600 la prima utilitaria esportata dalla SEAT, sul mercato colombiano. La partnership con la Casa torinese proseguì copiaincollando i modelli di rito, dalla 850 e la 124 fino alla berlina 133 del 1974 e successivi. A volte però con interessanti variazioni sul tema: per esempio la 800, una 600 con cilindrata maggiorata e 4 porte; e la 1430, identica alla 124 ma con propulsore di 1.430 cc. Oltre alle occasionali modifiche sulle piattaforme, negli anni Ottanta le SEAT cominciano a prendere nomi spagnoli: gli ultimi modelli mutuati dalla FIAT si chiamano Fura (127), Marbella (Panda) e Ronda (Ritmo).
1984, arriva la Volkswagen. La grande svolta arriva dopo la rottura con la Casa torinese nel 1982, legata alla mancata ricapitalizzazione della SEAT. Una serie di collaborazioni industriali e commerciali intraprese con Volkswagen sfocia nella decisione del gruppo tedesco di rilevare il 51% – salendo poco dopo al 75% – del pacchetto azionario. La nuova vita del costruttore spagnolo è battezzata dal lancio della Ibiza il 27 aprile del 1984. La hatchback compatta che sostituisce la Fura ha un nome azzeccatissimo ed è la prima SEAT progettata e costruita alla Zona Franca. Per decenni è stata – e resta – il cavallo di battaglia della Casa spagnola. Proprio la Ibiza è l’attrice principale di due importanti salti di qualità e di quantità della SEAT. L’arrivo della seconda generazione coincide con l’entrata in funzione del nuovo stabilimento di Martorell, che comincia a sfornare 1.500 Ibiza al giorno. Ed è una Ibiza Cupra l’auto che inaugura la linea sportiva del marchio, contrazione di Cup Racing. Dal punto di vista agonistico, l’attività internazionale della SEAT si limita alla partecipazione nel Campionato Mondiale Rally con la Córdoba WRC nel 1999 e 2000 quando Didier Auriol conquista il terzo posto al Safari Rally Kenya del 2000. Un successo immediato è invece la nuova berlina León, che esordisce con il botto nel ‘99. Oggi la SEAT suddivide la produzione in Spagna negli stabilimenti di Barcellona, El Prat de Llobregat e Martorell, da dove escono 2.300 auto al giorno fra Ibiza, Arona e León. Ricordate le cinque 1400 quotidiane del 1953? Bene, oggi per sfornare altrettante macchine bastano tre minuti e in tutto sono 19 milioni le unità che hanno lasciato le catene di montaggio da allora. Rispetto ai due anni di attesa necessari negli anni Cinquanta per avere una 600, oggi grazie al progetto Fast Lane è possibile acquistare una SEAT in 10 minuti e cinque click ricevendola in meno di tre settimane. Tempi e tecnologie che il 9 maggio 1950 si potevano solo sognare, ma i sogni portano lontano. ¡Muy feliz cumpleaños, SEAT!