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19/03/2018 | di Redazione Ruoteclassiche
Costa Brava 2018, a tutto gas con le Seat storiche
Partecipare ad un rally come pilota ufficiale? Beh, di sicuro non ho aspettato che mi ripetessero la domanda una seconda volta. Sì, certo che sì! Ditemi solo dove e quando. Rally Costa Brava, in Spagna, con la squadra di Seat Coches Históricos.
19/03/2018 | di Redazione Ruoteclassiche

Partecipare ad un rally come pilota ufficiale? Beh, di sicuro non ho aspettato che mi ripetessero la domanda una seconda volta. Sì, certo che sì! Ditemi solo dove e quando. Rally Costa Brava, in Spagna, con la squadra di Seat Coches Históricos. E subito l’immagine di re Carlos (Sainz, ovviamente) si è divinamente palesata davanti ai miei occhi sognanti e nei ricordi di un adolescente che negli anni 80 e 90 ammirava le gesta di funambolici rallisti al volante delle auto di tutti i giorni, prelevate dalle linee di montaggio per diventare le belle e non-impossibili Gruppo A con una varietà incredibile di impostazione tecnico-stilistica: c’erano coupé come la Toyota Celica, berline come Subaru Impreza e Mitsubishi Lancer, due volumi come la Lancia Delta. E poi c’era lui, re Carlos, con il suo sguardo fiero e impassibile da matador. Quel piloto de coches de carreras (per dirla alla spagnola) due volte campione del mondo rally (1990 e 1992) e, alla soglia dei sessant’anni, vincitore dell’ultima edizione del Rally Dakar. Un mito che ha affrontato le sue prime prove speciali al volante di una improbabile Seat Panda, per poi salire, salire e ancora salire. Sempre più in alto, sempre più veloce. Ma bando alle ciance, ora. Ràpido, vamos! Sì, sì, certo, arrivo!

SEAT COCHES HISTORICOS

Ed eccomi qui, proiettato in una dimensione elettrizzante che viaggia a 98 ottani e sa di gasolina. Seat Coches Históricos è il dipartimento di Martorell che gestisce il patrimonio storico del marchio spagnolo (da diversi anni nella galassia del Gruppo Volkswagen) grazie alla passione e alla competenza di Isidre López e di uno staff tecnico altrettanto motivato. Quasi tutti arrivati da Seat Motorsport nel 2010, una volta terminati i programmi sportivi ufficiali che avevano visto la presenza delle vetture spagnole nei campionati del mondo rally e turismo. In questi ultimi anni, grazie a loro, Seat Coches Históricos è divenuta una realtà concreta e dinamica, non più un semplice deposito di auto. Considerando il DNA sportivo del marchio, le attività del dipartimento storico sono molto orientate verso le gare, in particolare quelle che gravitano attorno al mondo dei rally. In quest’ambito, infatti, la Seat si è distinta sin dagli anni 70 con le berline 124 e 1430 di derivazione Fiat. E sono ancora queste a suscitare entusiasmo tra gli appassionati, in particolare la replica della 124 Gruppo 4 che nel 1977 aveva concluso il Rallye di Monte-Carlo al terzo e al quarto posto assoluto con i piloti spagnoli Antonio Zanini e Salvador Cañellas.

Nell’attesa di vedere in azione il team di Seat Coches Históricos anche in Italia – ma non tarderanno a farlo… - siamo andati noi in Spagna per conoscere meglio (molto meglio) questa realtà. La squadra, infatti, si è presentata all'edizione numero 66 del Rally Costa Brava con quattro vetture e altrettanti equipaggi. Uno schieramento degno di un team da mondiale. Non poteva mancare il grande Cañellas con la “sua” 124 (in coppia con Eloi Alsina), poi il due volte campione di Spagna di rally “Mia” Bardolet con Carles Jimenez su una Ibiza 1.5 Gruppo B, poi Sebastian Roca e Anna Vives su una rara Ronda Crono Gruppo N, e infine noi sulla leggendaria 1430-1600 Especial Gruppo 1! Per andare sul sicuro ci hanno affidato ad un navigatore esperto: il due volte campione di Spagna e due volte campione di Catalunia di regolarità Albert Sanchez.

FORMULA "TRE IN UNO"

Il "Costa Brava" è il rally più antico di Spagna. Dagli anni 70 alla prima decade dei 2000 è stata una prova valida per il Campionato Europeo FIA, per poi passare alla stessa titolazione ma per le sole auto storiche. L’edizione di quest’anno (16-17 marzo) ha fatto base nell’affascinante cittadina catalana di Girona e ha visto al via oltre 170 vetture, suddivise in tre distinti ordini di partenza. Tre gare in una stessa gara, quindi, iniziando da chi partecipava alla gara di velocità (61 equipaggi), seguiti dai “regolaristi” (altri 62 equipaggi), e infine da un’altra cinquantina di auto per chiudere in bellezza con il Costa Brava Legend.

Due tappe, 11 prove speciali e oltre 500 chilometri totali, per un percorso tanto bello quanto impegnativo, soprattutto nei tratti a cronometro. Strade, quelle teatro delle “speciali”, contraddistinte da una notevole varietà di conformazione, incastonate sulle alture catalane in un raggio di 30-40 chilometri da Girona. Serpenti d'asfalto che si avvitano su se stessi in una sequenza di curve che spesso ti lasciano senza fiato per la loro rapidissima successione; salite e discese, curve in contropendenza in stile “carousel” del Nurburgring, e poi ancora qualche chilometro più veloce su strade in costa alla montagna. Davvero l’università della guida rallistica, che negli anni ha decretato il successo di questa gara, sia da parte di chi vi partecipa, sia di chi vi assiste (quanta gente a bordo strada!).

Vincitori assoluti del rally di velocità sono stati i francesi Cazaux-Vilmot su Ford Sierra RS Cosworth 4x4, seguiti dai connazionali Berenguer-Berenguer (BMW M3) e dai locali Ferreiro-Anido (Ford Escort RS 1800). Sfortuna per gli italiani “Lucky” Battistolli e Fabrizia Pons, campioni europei in carica e vincitori della scorsa edizione: una rottura meccanica sulla loro Lancia Delta Integrale li ha costretti al ritiro durante la quinta prova speciale.

REGOLARITA’ SPORT E SUPER SPORT

Seat Coches Históricos ha partecipato alla gara di regolarità, a sua volta suddivisa in due categorie in base alle velocità medie stabilite per le prove a cronometro: Sport e Super Sport. Le due vetture più prestazionali, guidate dai due piloti "veri", hanno preso il via della Super Sport; noi con la nostra 1430-1600 siamo stati iscritti nella più tranquilla Sport. Ma ci siamo accorti in fretta che tanto tranquilla non sarebbe stata… Per fortuna, il nostro team manager Isidre aveva previsto un’intera giornata per le ricognizioni del percorso, grazie alle quali mi sono reso conto in fretta di quanto bisognasse “tirare” per mantenere le medie previste. Ma tirare per davvero! Tanto che nella quinta prova speciale, in gara, ho tirato la povera 1430 contro il guard-rail! It’s racing, ha commentato sorridendo Isidre, come se avesse già preventivato l’eventualità di un incidente. Per fortuna il danno è stato lieve e non ha compromesso per nulla il prosieguo del rally. Grazie alle “note” e ai suggerimenti di Alberto (scanditi un po’ in italiano, un po’ in spagnolo e un po’ in inglese) la nostra gara si è conclusa con un risultato al limite dell’incredibile: ottavi assoluti nella Regolarità Sport e primi di categoria! In più, la soddisfazione di aver vinto addirittura una prova speciale, la seconda della prima tappa disputata in notturna, quella di Osor. Che peraltro è una “speciale” mitica per chi vive di pane e rally.

QUE COCHE ESTE SEAT!

La Seat 1430-1600 Especial è, di fatto, la corrispondente spagnola della Fiat 125 Special. Una classica berlina anni 70 che, al di là di un corpo vettura piuttosto tradizionale e “datato” (già all’epoca), ha molti punti di forza e molte qualità, anche per l’uso sportivo. A partire dal motore, uno dei più riusciti in casa Fiat: il quattro cilindri bialbero in testa di 1,6 litri e circa 100 CV di potenza; carburatore doppio corpo e ottima erogazione sin dai bassi regimi. Poi quattro freni a disco, sospensioni anteriori indipendenti per un comportamento dinamico molto efficace. L’esemplare affidatoci da Seat Coches Históricos era poco più che di serie, giusto l’allestimento sportivo e di sicurezza per affrontare eventi come il Rally Costa Brava. Nessuna preparazione meccanica oltre alla frizione in ceramica, allo scarico più libero, all’adozione di pastiglie dei freni racing, all’assetto ribassato e irrigidito e all’utilizzo di un differenziale autobloccante per migliorare la trazione delle ruote posteriori. All’interno dell’abitacolo, invece, sono stati montati i sedili anteriori anatomici con le cinture di sicurezza a quattro punti e un robusto roll-bar a gabbia (che migliora anche la rigidità della scocca).

Luca Gastaldi

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