Sergio Mattarella rispolvera la Lancia Flaminia presidenziale - Ruoteclassiche
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03/02/2015 | di Redazione Ruoteclassiche
Sergio Mattarella rispolvera la Lancia Flaminia presidenziale
Un segnale visivo verso l’incarico più prestigioso del Paese che il nuovo Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto rimarcare anche nei simboli, rispolverando per l’occasione del giuramento la Flaminia Cabriolet-Landaulette carrozzata da Pininfarina nel 1961.
03/02/2015 | di Redazione Ruoteclassiche

Dalla Fiat Panda alla Lancia Flaminia, dall’auto di tutti i giorni alla vettura da cerimonia per eccellenza: un segnale visivo verso l’incarico più prestigioso del Paese che il nuovo Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto rimarcare anche nei simboli, rispolverando per l’occasione del giuramento la Flaminia Cabriolet-Landaulette carrozzata da Pininfarina nel 1961.

Realizzata sull’autotelaio della Flaminia berlina a passo allungato, quella utilizzata oggi da Sergio Mattarella è una delle quattro Cabriolet-Landaulette costruite dal carrozziere torinese per il Quirinale. Come tradizione per le auto da parata Pininfarina diede ad ognuna di esse un nome proprio: Belfiore, Belmonte, Belvedere e Belsito. Di queste sono sopravvissute nel garage presidenziale solo Belvedere e Belsito, mentre le altre due sono state vendute all’asta.

Fu l’allora Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi a ordinarle, per sostituire le vecchie cabriolet quirinalizie d’anteguerra ormai diventate obsolete. La prima comparsa ufficiale le Flaminia Cabriolet-Landaulette la fecero nel 1961, in occasione della visita della regina Elisabetta, per poi essere utilizzate ufficialmente fino al 1982. Le prime tre (Belfiore, Belmonte e Belvedere) furono immatricolate il 27 aprile 1961; la Belsito che, a differenza delle altre, ha un tettuccio in tela non apribile in corrispondenza del posto guida, è stata introdotta successivamente.

Rispetto alle berline da cui derivavano, queste Flaminia speciali erano state appesantite di circa 600 kg a causa dei congegni idraulici per comandare l’apertura e la chiusura della capote e per rinforzare la struttura complessiva a seguito dell’assenza del tetto rigido. Lunghe 5,46 metri (+60,5cm rispetto alla berlina), larghe 1,89 (+14cm) con un passo portato a 335cm rispetto ai 287 normali, e pesanti più di 20 quintali, erano spinte da un motore V6 di 2,5 litri che garantiva una velocità massima di 120 km/h. Per garantire un perfetto funzionamento del motore in ogni occasione, era stata aggiunta una pompa della benzina elettrica e una bobina di riserva.

Gilberto Milano

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