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Syd Mead: l’uomo che disegnava il futuro.

Visionario e dotato di un’immaginazione fuori dal comune, Syd Mead è noto per aver disegnato veicoli e ambientazioni per alcuni tra i più celebri film di fantascienza. Star Trek, Tron, Blade Runner… Bastino questi nomi per capire la levatura di un grande artista dell’ illustrazione che ha dato il suo contributo anche al mondo dell’automobile.

Nato a St. Paul in Minnesota il 18 luglio del 1933, Syd Mead termina gli studi all’ Art Center School di Los Angeles nel 1959. Questo stesso prestigioso istituto, divenuto poi “Art Center College School of Pasadena”, lo vedrà tornare in veste di insegnante. Agli albori della “Jet Era”, tra la Guerra Fredda e le suggestioni della corsa alla Spazio, ottiene il suo primo incarico a Detroit nell’ Advanced Styling Studio della Ford, ovvero il reparto dedicato alle concept car. Il giovane illustratore è sempre proiettato al futuro, forse troppo per la casa automobilistica, e così il suo impiego durerà solo due anni. Il contributo di Syd Mead però lascia il segno: opera sua la showcar Ford Gyron del 1961 e lo studio della fanaleria della Ford Falcon Futura (1964). Se l’industria guardava all’avvenire, il giovane Syd pensava già a reinventarlo; se le superpotenze pensavano di conquistare lo Spazio, lui ne immaginava già la decadenza… Per farla breve, era già oltre, lui. Ed è stato così fino all’ ultimo dei suoi giorni, lo scorso 30 dicembre 2019.

L’avventura californiana. Dopo la parentesi presso l’Ovale blu, inizia a collaborare da “freelance” con altre importanti aziende come Philips Electronics e United States Steel. Nel 1970 crea il suo studio di progettazione, Syd Mead Inc., mentre dal 1975 si trasferisce nuovamente e definitivamente in California. Qui trova la sua dimensione, passando alla ribalta nel settore cinematografico: definisce le ambientazioni e i veicoli dei film di fantascienza, delineando spesso i tratti distopici delle società del futuro. La firma e la creatività di Syd Mead compaiono accanto alle più importanti case di produzione, nomi di fama globale come Walt Disney Picture, Warner Bros., Paramount, Lucas Film, Dreamworks, National Geographic e Discovery Channel.

Creatività a piene mani. Il suo portfolio di lavori è vastissimo e tratta temi disparati che spaziano dall’industrial design alla grafica, all’architettura, senza tralasciare trasporti e videogames. Stati Uniti e Giappone sono quindi i due Paesi d’elezione per i suoi progetti, ma non mancano collaborazioni nel resto del mondo: Arabia Saudita, Oman, Emirati Arabi Uniti, Bahrein, Brunei, Australia, Sudafrica, Svezia, Danimarca, Belgio, Germania e Italia… Syd Mead collabora infatti con le principali realtà del campo informatico e tecnologico, da Microsoft ad Apple, oltre a Sony, Panasonic, così come quelle dell’intrattenimento: SEGA, Rockstar Inc., Lego System.

Carriera stratosfercia. Nel 2017 Syd Mead è stato insignito anche del Lifetime Achievement Award, il più importante riconoscimento per la sua carriera, un premio meritatissimo per un uomo che ha dedicato la sua vita al design e alla progettazione a 360°. Nel settore “transportation”, viene contattato dalle più grandi aziende automobilistiche, infatti oltre alla citata Ford (con la quale collabora nuovamente nel corso degli anni ’90), ci sono anche General Motors, Toyota, Honda, Hyundai, Kia e Lamborghini. La sua auto preferita? La Imperial LeBaron, auto che ha guidato dal 1972 e della quale curò le illustrazioni per la campagna pubblicitaria. Il vulcanico Mead nel 1984 partecipa persino all’allestimento interno degli aerei dei regnanti di Oman (Boeing 747 SP), Arabia Saudita (Boeing 747 SUD) e Brunei (Boeing 727 400). Questi, a sua detta, sono stati i suoi più grandi successi lavorativi. Come se non bastasse, realizza anche diverse presentazioni per la Lockheed Aircraft.

Il futuro secondo Syd. Alzi la mano chi non ha mai giocato con una macchinina Hotwheels… Nessuno. Ecco, Syd Mead ha collaborato anche con la Mattel nel 2001, realizzando poi una collezione speciale dedicata ai mezzi del futuro nel 2004.
Poliedrico, visionario, ironico. Se lui ci ha lasciato, le sue illustrazioni vivranno per sempre: i monitor delle giungle cibernetiche e le prospettive estremizzate raccontano le storie cupe delle società future, in contrapposizione ai veicoli imponenti e luccicanti. Mead immagina corpi statuari, extraterrestri e sovrannaturali, che tra drappeggi e cromature esprimono la bellezza senza tempo di quel futuro in cui credeva. Un “futuro” che ha ispirato e che continua a ispirare tantissimi creativi in tutto il mondo.

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