Sessantacinque auto, metà delle quali anteguerra, un vecchio stabilimento ittico per l’inscatolamento delle anguille marinate, un centro spaziale che cerca intelligenza extraterrestre. Il segreto del Valli e Nebbie (24-25 marzo), quest’anno alla sua 13ª edizione, è tutto qui: nel mix tra regolarità, panorami meravigliosi, cultura e tradizioni del Ferrarese. Quest’anno i 250 chilometri del percorso hanno portato lontano, fino ai radiotelescopi del centro astronomico di Medicina (BO).
Tra le vetture più interessanti spiccavano la Bianchi “S5” coupé Touring (1933) di Parolari-Tiraboschi, probabilmente l’unica sopravvissuta delle tre costruite, e l’Alfa Romeo “1900 C” Pinin Farina (1953) di Piccagli- Sola, da sempre nella stessa famiglia ed ancora in condizioni di quasi totale originalità. I giovanissimi Livia La Terza e Michele di Paolo su Bentley “3,5 Litre Tourer” (1935) sono arrivati al via su strada da Roma: “Ogni scusa è buona per guidarla e poi ci dobbiamo allenare perché vogliamo fare la Pechino-Parigi”.
Sacrosanto l’obbligo di utilizzare solo cronometri analogici, peccato che non tutti gli equipaggi lo abbiano rispettato; fortunatamente sono stati scoperti e penalizzati.