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Lamborghini Jalpa: un toro addomesticato

La Lamborghini Jalpa segna un passaggio importante nella storia delle Lamborghini in quanto è stata l’ultima vettura della Casa di Sant’Agata Bolognese dotata di motore V8. Contrariamente alla spaziale Countach, la Jalpa andava a competere con le coeve GT rivelandosi  un’auto maggiormente fruibile nell’uso quotidiano e più comoda nei viaggi.

La Jalpa probabilmente non è il primo modello che balza agli occhi quando viene nominato il nome Lamborghini, tuttavia le sue linee firmate Bertone e la volumetria rimandano direttamente alle suggestioni anni 80 evocando gli stilemi delle sportive vecchia scuola: quelle dai dettagli un po’ approssimativi, ma dal fascino impareggiabile. L’abitacolo della Jalpa era rivestito con pelle a profusione e dominato da una plancia con forti richiami geometrici, che sfumava un po’ l’immagine aggressiva della carrozzeria, assecondando al meglio l’indole affabile di questa esotica granturismo emiliana.

Il rilancio. Il modello prese forma sotto la gestione dei fratelli Mimran, che a inizio anni 80 assunsero il controllo della Lamborghini: le crisi petrolifere degli anni 70 e la globale anzianità dei modelli avevano portato la casa di Sant’Agata Bolognese sull’orlo del baratro. Soltanto l’arrivo dei nuovi acquirenti consentì di sbloccare risorse utili per il rilancio e lo sviluppo di nuovi modelli, a partire da un nuovo modello di accesso all’esclusivo mondo Lamborghini.

In tempo record. Il progetto della Lamborghini Jalpa venne seguito dall’Ing Giulio Alfieri, che a quei tempi venne posto a capo della dirigenza tecnica della Casa del Toro. Il primo slancio di vitalità della nuova società a controllo della Lamborghini fu proprio la presentazione di questo modello, partorito giusto in tempo per essere svelato al Salone di Ginevra del 1981 insieme al prototipo della fuoristrada LM 001, che anticipava la futura LM 002. Come sempre il nome traeva ispirazione dalle specie taurine usate nei combattimenti. La Lamborghini Jalpa venne prodotta in due serie: dal 1981 all’84 e dal 1984 all’88. Le differenze principali riguardavano l’estetica, con gli esemplari della seconda serie che presentavano particolari come prese d’aria e cofano posteriore verniciati in tinta carrozzeria, mentre la fanaleria posteriore circolare in luogo di quella rettangolare.

Sportiva si, comoda pure. Al netto delle appendici aerodinamiche la Lamborghini Jalpa perpetuava lo stile delle precedenti Silhouette e Urraco, le granturismo a motore centrale della Casa di Sant’Agata: modelli che concedevano maggior attenzione al confort e una meccanica meno estrema, più gestibile sotto tutti i punti di vista rispetto alla sorella Countach, spinta dai possenti motori 12 cilindri. Il motore della Jalpa era infatti un V8 montato trasversalmente che passava dagli originari 3 litri della Lamborghini Silhouette ai 3,5 litri. Da qui la dicitura “P350” in riferimento alla posizione del propulsore, posteriore e alla cilindrata. L’alimentazione era assicurata da quattro carburatori doppio corpo Weber (tipo 42 DCNF), in questa configurazione l’unità erogava 255 CV abbinata ad un classico cambio manuale a cinque marce. La Jalpa è stata l’ultima Lamborghini con motore disposto trasversalmente e l’ultima con frazionamento 8 cilindri. Alla luce di un peso superiore ai 1500 kg e di un’aerodinamica non proprio eccelsa, la Jalpa raggiungeva i 234 km/h e accelerava da 0 a 100 km/h in 7”, dati di una certa rilevanza per l’epoca, ma non da primato per una sportiva del suo prestigio.

Grande e piccolo schermo.
La Lamborghini Jalpa, con la sua configurazione targa venne apprezzata soprattutto Oltreoceano, con gli Stati Uniti che allora erano il mercato di riferimento per gran parte delle auto sportive di questo tipo. Alla luce della sua linea vistosa e del fascino italiano che portava con sé, la Jalpa fece la sua comparsa in famosi film e telefilm dell’epoca: un esemplare bianco comparve anche in una puntata del celebre telefilm “Miami Vice”, dove veniva inseguito dalla (finta) Ferrari Daytona nera di Crockett e Tubbs. Una Jalpa nera venne utilizzata invece per le riprese di “Rocky 4”, con Sylvester Stallone.

Una bella rivincita. In un’era in cui la produzione di auto sportive era relegata a tecniche produttive prettamente artigianali, non c’è da meravigliarsi se la Jalpa venne realizzata in volumi irrisori a confronto con la produzione odierna: in sette anni furono costruiti soltanto 416 esemplari. Sebbene sia stata snobbata per molto tempo dalla clientela più sportiva ed esigente, la Lamborghini Jalpa oggi ha quotazioni importanti, in primis per la sua rarità e in secondo luogo per la sua importanza dal punto di vista storico: oltre ad essere l’ultima V8 della casa del Toro è stata anche il modello che salvato la Lamborghini dal fallimento.

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