Il piacere di viaggiare scoperti, con l’abitabilità, il bagagliaio e il confort di una berlina. La degna erede della “Maggiolino Cabriolet” fu prodotta per ben 14 anni: il mercato offre perciò una buona scelta. La capote è un prodigio di tecnica e garantisce un’ottima tenuta, ma rifarla costa ben più del valore della vettura.
In casa aveva un’eredità scomoda, la “Maggiolino Cabriolet”. Ma la “Golf Cabriolet” in realtà era un oggetto nuovo: non era la solita due posti, scomoda e senza bagagliaio: era una berlina “tagliata bene”, con quattro posti e un bagagliaio, adatta un po’ a tutti.
Nel nostro articolo trattiamo la “Golf GLS Cabriolet” prima serie con motore “1500”, una versione intermedia fra la tranquilla “1100” e la sportiva “1600”. Non era la più diffusa (che era la “1100”), ma è forse la più equilibrata: la cilindrata e i 70 CV sono infatti adeguati al peso. Ma perché il collezionista dovrebbe prenderla in considerazione? Per molti motivi: è una vettura semplice e affidabile, è costruita con molta cura (la carrozzeria veniva allestita dalla Karmann), è economica da gestire (10-12 km con un litro) ed è facile da guidare, divertente e versatile.
La vettura è anche relativamente facile da trovare, perché la cabriolet prima serie ebbe vita lunghissima: dal 1980 al 1993. Un esemplare in buone condizioni è quotato attorno ai 2500 euro e conviene sceglierne con cura uno in ordine di meccanica, ma soprattutto di carrozzeria, perché, con un valore così modesto della vettura, non è mai conveniente affrontare restauri costosi e complicati.
Uno dei principali pregi della “Golf GLS Cabriolet” è la linea, squadrata e fortemente a cuneo, che deriva dalla berlina, rispetto alla quale vi sono diverse modifiche: rollbar a fascia, coda e parafanghi posteriori ridisegnati e capote a mantice, all’epoca definita da Quattroruote “un capolavoro”. È in plastica a cinque strati, pesa circa 40 kg ed è dotata di lunotto in vetro a sbrinatore termico. Due ganci ne rendono assai semplici le operazioni di sblocco. La vettura è piacevole da guidare ad andatura tranquilla, ma diventa nervosa e sensibile se si esagera col gas. Tutto bene con l’impianto frenante misto e col cambio a quattro marce.
Motore | Anteriore trasversale – 4 cilindri in linea – Alesaggio 79,5 mm – Corsa 73,4 mm – Cilindrata 1457 cm³ – Rapporto di compressione 8,2:1 – Potenza 70 CV DIN a 5600 giri/min – Coppia 11,2 kgm a 2500 giri/min – Albero a camme in testa, cinghia dentata – Un carburatore invertito Solex 34 PICT 5 – Candele Beru 148D – Alternatore 35 A, batteria 36 Ah. |
Trasmissione | Trazione anteriore – Frizione monodisco a secco, comando idraulico – Cambio a 4 marce sincronizzate, comando a leva centrale – Pneumatici 155 SR 13. |
Corpo vettura | Cabriolet 4 posti, 2 porte – Carrozzeria portante – Sospensioni anteriori a ruote indipendenti (schema McPherson), bracci trasversali, montanti verticali – Sospensioni posteriori a ruote semi-indipendenti, assale a torsione, bracci longitudinali collegati trasversalmente – Ammortizzatori idraulici telescopici – Molle elicoidali – Freni anteriori a disco, posteriori a tamburo, con servofreno – Sterzo a cremagliera – Capacità serbatoio carburante 40 litri. |
Dimensioni e peso | Passo 2400 mm – Carreggiata anteriore 1390 mm, posteriore 1360 mm – Lunghezza 3820 mm – Larghezza 1610 mm – Altezza 1410 mm – Peso a vuoto 910 kg. |
Prestazioni | Velocità 150 km/h – Consumo medio 9 litri/100 km. |