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40 ANNI SENZ’ACQUA

Sei cilindri alettati e sopra una grossa ventola, senza radiatori, tubi e complicazioni varie; e un suono metallico tipico del raffreddamento ad aria. A Stoccarda sono andati avanti così dal ’63 al ’97, ostinatamente fedeli alla formula d’origine, scelta dall’ing. Ferdinand fin dai tempi del “Maggiolino” e della “356”. 

Siamo nella seconda metà degli Anni 50 quando, per l’erede della “356”, Ferry Porsche fissa alcuni punti: lunghezza uguale a quella della “356”, passo più lungo di almeno 20 cm, coda “fastback” e motore preferibilmente a sei cilindri contrapposti.

È proprio il giovane Ferdinand “Butzi” Porsche a proporre il progetto di una 2+2, denominata “Tipo 7”, poi realizzata dalla carrozzeria Reutter. Nel 1961, la forma definitiva della “911” viene “congelata”. Dopo una prima accoglienza non del tutto favorevole, col passare del tempo la “911” diventa un successo. Il resto è storia, una storia della quale ripercorreremo le tappe fondamentali.

“911 2.0”

VA IN PRODUZIONE L’ANNO DOPO
– Settembre 1963: al Salone dell’auto di Francoforte, la Porsche presenta la “901”.
– Agosto 1964 (programma 0): avvio della produzione. Motore di 1991 cm³ da 130 CV, scocca a passo corto.
– Ottobre 1966: debutta la “911S” (Super).
– Dicembre 1966: avvio della produzione della “911 Targa”.
– Agosto 1967 (programma A): impianto frenante maggiorato a doppio circuito. La “911L” (Lux) sostituisce il modello base, la “911T” (Touring) la “912”.
– Agosto 1968 (programma B): passo allungato di 57 mm. Debutta la “911E”
(Einspritzung, iniezione). Alternatore da 770 W, strumentazione bianca anziché verde.

“911 2.2”

INIZIA LA SCALATA ALLA POTENZA
– Agosto 1969 (programma C): la nuova serie si presenta nelle ormai consolidate versioni “T”, “E” e “S”. La cilindrata sale a 2195 cm³ e la potenza massima, rispettivamente, a 125, 155 e 180 CV. Due carburatori triplo corpo Zenith e freni a disco autoventilanti per la “T”, cofano motore della “E” e della “S” in alluminio.
– Agosto 1970 (programma D): zone del sottoscocca zincate.

AL VOLANTE DI UNA Iª SERIE
La “911” prima serie non è un’auto perfetta: l’avantreno leggero, il cambio lento, la tenuta di strada “fantasiosa” e l’alimentazione irregolare la rendono difficile da assimilare. D’accordo: a quei tempi un po’ tutte le auto andavano così.

Non tutte le macchine, però, potevano viaggiare a 210 km/h e accelerare da 0 a 100 in meno di 9 secondi. Quello che non pare (più) all’altezza della situazione sono i freni, l’assetto, i pneumatici strettissimi. Il resto, a cominciare dalla sonorità del sei cilindri boxer, è puro piacere.

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Categorie: Auto
Tags: porsche
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