Le moto classiche nell’EICMA che guarda al futuro - Ruoteclassiche
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07/11/2019 | di Paolo Sormani
Le moto classiche nell’EICMA che guarda al futuro
Vintage, classic, retrò? Chiamatele come volete, ma le moto con un passato significativo e lo stile immune al tempo non mancano mai all’EICMA.
07/11/2019 | di Paolo Sormani

Vintage, classic, retrò? Chiamatele come volete, ma le moto con un passato significativo e lo stile immune al tempo non mancano mai all’EICMA

Non fa eccezione la 77esima edizione dell’Esposizione Internazionale Ciclo e Motociclo, che resterà aperta al pubblico per tutto il weekend alla Fiera Milano di Rho. Un’edizione più che mai votata al futuro: lo slogan del 2019 è «Moto Rivoluzionario». Eppure nei sei padiglioni di eicma c’è sempre un buon motivo per esporre una classica: far toccare con mano ai motociclisti più giovani un passato vissuto solo attraverso Youtube o i racconti di papà, valorizzare una linea di abbigliamento ispirata dalla tradizione, raccontare da dove arriva il «nuovo» modello appena presentato. O, semplicemente, per fare colpo su un pubblico che ogni tanto vuole assaporare il gusto dolceamaro della nostalgia.

Dalle sabbie del passato. Come già l’anno scorso per la riedizione della Katana, nel 2019 Suzuki ripercorre l’epopea dei Rally africani per spiegare il «becco» della nuova maxienduro stradale V-Strom. E lo fa ripescando due gloriose DR Big, le massicce enduro monocilindriche anni Ottanta. Ecco la DR Z da 820 cc con le grafiche Marlboro di Gaston Rahier, che al Rally dei Faraoni vinse nel 1984, 85 e 88. Accanto, la DR 750 Big guidata dall’italiano Beppe Gualini alla Paris-Dakar del 1990. Entrambe appartengono alla collezione di Paolo Sacchi.

Chiedi alla polvere. Dalle due africane alla Regolarità, come veniva chiamato in Italia l’Enduro fino agli anni Settanta: nello stand del marchio di abbigliamento RaceRed brilla il rosso di una splendida Moto Morini Corsaro 125 del 1961. Non è stata sporcata per darle più autenticità: il suo proprietario, il romano Paolo Bartocci, la utilizza regolarmente nelle rievocazioni di offroad d’epoca. Più californiane le suggestioni della special su base Triumph 500 nello stand Hevik, altro marchio italiano che veste i motociclisti. Il bicilindrico verticale e gli scarichi alti stile scrambler rievocano le famose desert sled, le Triumph utilizzate per i rally nei deserti americni negli anni Sessanta. In questo caso, più che dalla sabbia e dalla polvere la Triumph è stata investita da una tempesta di cromo.

Cowboy and indians. A proposito di deserti americani e di West, attenti alla Indian! A EICMA 2019 ha presentato la nuova Challenger, una bagger carenata spinta dal nuovo motore PowerPlus da 1.769 cc. Una moto in grado di divorare miglia senza scomporsi più di tanto e che rappresenta il futuro prossimo del marchio del gruppo Polaris. In confronto, la prima Scout 750 a valvole laterali è un reperto archeologico. Il bollo di circolazione data 1928, il suo anno di costruzione. Ai suoi tempi la Scout era molto popolare fra i piloti che correvano su strada e in hillclimbing. Grazie all’estetica e alle doti di sportività e maneggevolezza è stata definita «la Indian più bella mai costruita».

60 anni di corsa. A proposito di racing, in quella immensa portaerei che è l’area Honda è stata riservata una pedana ai 60 anni della HRC, la Honda Racing Corporation fondata nel 1959. Le vittorie e le imprese leggendarie nei Gran premi sono innumerevoli. Intanto ha fatto piacere rivedere una racer meno famosa di altre: la VFR750R RC30 con la quale l’americano Fred Merkel si aggiudicò la prima edizione della World SBK, nel 1988, con l’italianissimo Team Rumi di Bergamo. Altra superbike di razza la Bimota Tesi 1D, che nel 1990 fece furore. A EICMA è la quinta di lusso per la nuova H2, ciclistica italiana e motore sovralimentato della supernaked Kawasaki Z-H2. A proposito del marchio di Akashi, da segnalare la Kawasaki 400 Mach II nel corner della Vintage Series di TCX Boots. Una jap purosangue che raramente è stata avvistata sulle strade italiane.

Scootermania! Accanto alla nuova Lambretta G-Special 325, che rappresenta un nuovo capitolo del Made in Italy passato in mani straniere (austriache, per la precisione), non si poteva non notare una superba TV 175 seconda serie, personalizzata nel più spettacolare stile mod dal Rimini Lambretta Centre. Verniciatura viola/oro metallizzata, scarichi aperti, cromature e accessori speciali… sicuri che il nuovo sia meglio del vecchio? Ispira performance anche la Vespa Special nello stand di Carbone, azienda italiana specializzata in ammortizzatori sportivi per Vespa classiche e moderne. Del tutto estemporanea invece la presenza nello stand MV di un motocarro MV 98 Turismo rosso fiammante, con il cassone pieno di mele ai quali tutti possono attingere liberamente. Si sa, EICMA fa venire fame – non solo di due ruote…

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