Weekend di spettacolo al Rallylegend 2020 - Ruoteclassiche
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06/10/2020 | di Paolo Sormani
Weekend di spettacolo al Rallylegend 2020
Spettacolo a San Marino per l'edizione 2020 del Rally Legend, ecco com'è andata...
06/10/2020 | di Paolo Sormani

Nonostante le restrizioni e il maltempo, è andato quasi tutto bene al Rallylegend 2020 di San Marino. È mancato giocoforza il pubblico delle precedenti edizioni, non lo spettacolo, le leggende del rally con le auto storiche e gli ospiti di prestigio come il presidente FIA Jean Todt.

Guarda papà, una Stratos! Sì, piccolo. E se è per quello ci sono anche la Alpine 110, la Lancia HF “fanalone”, la Giulia GT 1300 Junior, la 131 Abarth, le Lancia HF 037, Delta S4 e Integrale, le Porsche 911, le Ford Cosworth e la Talbot Lotus. Insomma, tante delle auto da rally che hanno dominato i Mondiali e le pareti delle camerette dagli anni Sessanta ai Novanta. E c’erano naturalmente i campioni che le guidavano, da Miki Biasion ad Ari Vatanen con Fabrizia Pons, le star del traverso Ken Block e Federico Sceriffo. Tutti regolarmente a San Marino per la 18esima edizione del Rallylegend, corsa nel weekend lungo da giovedì 1 a domenica 4 ottobre alle pendici del Monte Titano. La conferma dell’evento è stata un bel segnale per l’ambiente delle gare classiche. Una sfida vinta sulle difficoltà e le limitazioni poste dalla pandemia del 2020. Nonostante tutto e a dispetto di un prevedibile calo del pubblico, che pure si è presentato in numero significativo e di ogni età, la macchina organizzativa di Paolo Valli e Vito Piarulli ha girato alla perfezione. Neppure i temporali di passaggio sono riusciti a rovinare i quattro giorni di festa, che hanno visto la visita pastorale del presidente della FIA Jean Todt, che – ricordiamo – iniziò la sua carriera nei rally come copilota dal 1966 all’81 quando, occupandosi della gestione della squadra corse Talbot, divenne vicecampione del mondo accanto al pilota Guy Fréquelin e Campione del mondo costruttori.

Il luna park Block e la Historic. Nonostante il Covid-19 abbia limitato significativamente l’afflusso di piloti e spettatori dall’estero, l’elenco degli iscritti è stato nutrito ed eterogeneo. Qualsiasi vettura rally abbiate nel cuore, a San Marino probabilmente c’era. Le auto schierate sulla pista di atletica dello Stadio olimpico, al tramonto, erano uno spettacolo che da solo valeva l’ingresso. E c’era davvero di tutto, compresa la 500 Steyr Daimler Puch del ’64 dei fratelli Fadimiluydi, la Fiat 126 Bis dell’equipaggio Polato-Buzzi e la Lada VFTS rossa dell’86 degli ungheresi Merencsics-Beres. Come previsto, il mucchio più consistente di appassionati si radunava intorno alla Ford Escort Cosworth di Ken Block, che già dal giovedì aveva dato spettacolo gommando la rotonda di fronte al villaggio e vincendo il Legend Show. Block, con l’italiano Alex Gelsomino sul sedile del copilota, ha dovuto spingere a fondo per vincere la categoria Myth davanti alla Subaru Impreza 555 di Boroli-Imerito. Una sfida decisa all’ultima tappa. Tutto sammarinese il podio della Historic, con la Lancia 037 di Bianchini-Paganoni che ha bissato il sucesso di tre anni fa davanti alla Talbot Lotus di Rosati-Toccaceli e alla Porsche 911 Carrera RS di Baldacci-Zafferani.

WRC, Legend stars e il giro con Biasion. Alla sua seconda edizione, il Rallylegend Heritage è stato vinto dai torinesi Enzo e Luca Battiato su Lancia Fulvia HF del ’72. Padre al volante e figlio alle note, hanno dominato la gara mettendo in fila la Oopel Kadett GTE del’76 di Cattilino-Pesavento e la sorprendente Triumph TR6 del ’69 di Turroni-Liverani, separate da appena un decimo di secondo. La più moderna categoria WRC è stata appannaggio della Fiesta M-Sport guidata dal giovane francese Adrien Formaux in coppia con Renaud Jamoul. Molto apprezzate dal pubblico le “Legend Stars”, con i nomi storici del Rally come Miki Biasion affiancato dalla moglie Paola, Ari Vatanen con Fabrizia Pons su Ford Escort Cosworth, Marcello Miotto e Alessandro Verna su Hyundai Accent WRC, Manfred Pommer e la sua Audi Quattro. A proposito di celebrità, ha riscosso un certo numero di autografi Dodi Battaglia, il chitarrista dei Pooh, un velocista iscritto in gara per la prima volta sulla sua Renault R5 Alpine Turbo nera. Già, e la Stratos? La più ambìta era quella grigia con i marchi Sparco e Eberhard & Co, per l’ottava volta partner e official time keeper del Rallylegend. Anche perché la guidava un brand ambassador molto speciale, Miki Biasion, che il sabato mattina ci ha concesso il privilegio di un giro nel sedile del copilota sull’asfalto del percorso Legend. Com’è andata? Un’esperienza da fare una volta nella vita… La leggerete su Ruoteclassiche di novembre!

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