RM Sotheby’s a Palazzo Serbelloni, un incanto in tutti i sensi - Ruoteclassiche
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18/06/2021 | di Redazione Ruoteclassiche
RM Sotheby’s a Palazzo Serbelloni, un incanto in tutti i sensi
Lo scorso il 15 giugno, nella suggestiva location di Palazzo Serbelloni a Milano, si è svolta una speciale asta firmata RM Sotheby’s: ecco le splendide vetture messe all’incanto.
18/06/2021 | di Redazione Ruoteclassiche

Nella suggestiva location di Palazzo Serbelloni, a Milano, il 15 giugno si è tenuta una speciale asta firmata RM Sotheby’s. Ecco le splendide vetture messe all’incanto.

Se la partenza della Mille Miglia non basta per appagare la sete di motorismo storico in questo giugno incandescente che spinge già a desiderare l’indolenza di agosto, forse è il caso di ricordare come in settimana sia accaduto qualcos’altro di (molto) interessante. Proprio il giorno prima che partisse la rievocazione della Brescia-Roma-Brescia, il 15 giugno, negli spazi di uno degli edifici storici più prestigiosi di Milano ha avuto luogo un’asta capace di togliere il fiato perfino più della calura.

Lotti di altissimo livello. Siglata RM Sotheby’s, la vendita prevedeva ben diciannove lotti di straordinaria caratura, quattordici dei quali sono stati assegnati per la modica cifra totale di 11.635.000 euro.

Al vertice dell’esplosione di rilanci, tre creature di Maranello: una 275 GTB del 1966 da sindrome di Stendhal, numero di telaio 08641, certificata Ferrari Classiche e appartenuta a Roger Vadim e consorte (ovvero l’attrice Jane Fonda, che pare immune al passare del tempo quanto la sua auto); poi una 550 GT1 del 2000, smaccatamente racing, costruita da Italtecnica per il Team Rafanelli e guidata da Naspetti e Schiattarella nel campionato FIA GT del 2001; infine una sobria e discreta 250 GT/L Berlinetta del 1963, la sessantacinquesima di trecentocinquanta. I prezzi finali? Rispettivamente 2.255.000, 1.805.000 e 1.478.750 euro.

La fuoriserie di Innocenti. Ma non è mancata una quarta vettura al di sopra del milione… non una delle fin troppo prevedibili emiliane, bensì una singolare e conturbante Mercedes 300 SL Roadster del 1959, appartenuta fra l’altro a Luigi Innocenti (lo stesso della Lambretta e in seguito della Mini), arricchita da un conte milanese di un iper-scenografico tetto in plexiglas sviluppato su misura presso Agusta (l’azienda che produceva elicotteri), infine nelle mani della stessa famiglia dal 1976. Un pezzo più raro di una Gullwing, battuto a 1.051.250 euro.

Sotto il milione. Anche gli ambiti più “economici” hanno riservato diverse e gustosissime sorprese: per esempio, la ricercata Bugatti Type 46 Coupé Superprofilée del 1931 (545.000 euro), l’Alfa Romeo 6C 2500 Super Sport Villa d'Este Coupé del 1951 (640.625 euro), sempre d’effetto, l’immarcescibile Aston Martin DB4 Series II del 1960 (455.000 euro), una Cisitalia 202 SC Cabriolet (303.125 euro) capace di stordire i cultori delle auto italiane e, perfino, una Lamborghini LM002 del 1988 assegnata alla quotazione record di 393.125 euro. Per gli irriducibili delle prestazioni, fine, si segnalano una Alfa Romeo 155 V6 TI ITC del 1996 (792.500 euro) e una Koenigsegg CCR del 2004, rivelatasi proprio l’esemplare esposto a Ginevra nel 2004 e passata di mano per 798.125 euro.


Invendute.
Fra le cinque auto che, inspiegabilmente, nessuno ha voluto, meriterebbero una menzione speciale almeno la Giulietta Spider del 1959 impiegata nella 45esima Targa Florio (base d’asta 70.000 euro) e la Lancia Rally SE 037 Prototype del 1980 ricondotta all’originale dallo stesso ingegnere del progetto dell’epoca (630.000 euro). Insomma, la prossima vendita non si dimostrerà meno incandescente dell’attuale, anche se dovesse tenersi in pieno inverno. Perché ci sono altre cinque gemme pronte a incantare.

Testo di Silvio Jr. Suppa

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