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17/04/2018 | di Redazione Ruoteclassiche
[Gareclassiche] L’Alfa Romeo Tipo 33/2 Daytona scende in pista a Imola
Dal 20 al 22 aprile l'autodromo "Enzo e Dino Ferrari" di Imola ospiterà il Motor Legend Festival per una tre giorni dedicata alle vetture che hanno fatto la storia del motorsport. Tra i numerosi pezzi da novanta al via, da tenere d'occhio l'Alfa Romeo Tipo 33/2 Daytona schierata da FCA Heritage.
17/04/2018 | di Redazione Ruoteclassiche

Dal 20 al 22 aprile l'autodromo "Enzo e Dino Ferrari" di Imola ospiterà il Motor Legend Festival per una tre giorni dedicata alle vetture che hanno fatto la storia del motorsport. Tra i numerosi pezzi da novanta al via, da tenere d'occhio l'Alfa Romeo Tipo 33/2 Daytona schierata da FCA Heritage.

La vettura che scenderà in pista ha la carrozzeria chiusa e risale al 1968, anno in cui mette a segno una memorabile tripletta nella durissima classe "due litri" della 24 Ore di Daytona (cui appunto deve il nome), seconda soltanto alle più potenti Porsche di tre litri.

Frutto del genio e dell'ostinazione della squadra capitanata da Orazio Satta, il progetto di questa vettura Sport prende il via nel 1964. Il telaio, messo a punto da Giuseppe Busso, è a "H" asimmetrica, composto da tre tubi in lega di alluminio, e pesa solo 55 kg; le sospensioni sono a quadrilateri trasversali, i freni a disco autoventilanti (i posteriori montati al centro,all'uscita del differenziale). Il motore, un V8 in alluminio con angolo fra le bancate di 90°, eroga una potenza di 270 CV a 9600 giri/minuto e, a seconda della configurazione aerodinamica della carrozzeria, consente una velocità massima variabile dai 260 ai 300 km/h.

A debuttare nelle corse è la versione scoperta, detta "periscopica" per via della vistosa presa d'aria: nel 1967, a trionfare davanti a vetture di cilindrata anche doppia nella gara in salita di Fléron, in Belgio, è Teodoro Zeccoli.

La presenza di questo gioiello a Imola è un'impagabile testimonianza di quegli irripetibili successi e racconta dei tempi gloriosi in cui le vetture del Biscione vincevano in lungo e in largo e il nome dell'Alfa Romeo risuonava alto per i circuiti e le strade di tutto il mondo.

Alberto Amedeo Isidoro

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