Giro di Sicilia, sole e sorrisi nell'edizione n. 29 - Ruoteclassiche
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10/06/2019 | di Redazione Ruoteclassiche
Giro di Sicilia, sole e sorrisi nell’edizione n. 29
Oltre 250 auto hanno concluso ieri, domenica 9 giugno, la ventinovesima edizione della Rievocazione storica del Giro di Sicilia.
10/06/2019 | di Redazione Ruoteclassiche

Oltre 250 auto hanno concluso ieri, domenica 9 giugno, dopo 1000 chilometri di strade isolane bruciate dal sole, la ventinovesima edizione della Rievocazione storica del Giro di Sicilia.

Disputata fino al 1958, durante gli anni d'oro, “l’altra” gara di Vincenzo Florio ha visto avvicendarsi piloti del calibro di Biondetti (suo nipote Stefano ha partecipato a questa edizione a bordo di una Jaguar XK 120 OTS del 1951), Villoresi, Taruffi e Collins.

Caldo inatteso. La coppia Aghem-Conti, su Bmw 328 del 1938, si è aggiudicata per la quinta volta il gradino più alto del podio del Giro di Sicilia. A seguire la Renault 4 CV Sport del ‘54 (Maccaferri-Cremonini) e la Fiat 124 Sport Spider del 1973 (Seddio). I primi giorni, accolti da un caldo quasi estivo, molti equipaggi si sono trovati in difficoltà con carburazioni fatte per le temperature più fredde che hanno contrassegnato questa strana primavera.

Sicilia on the road. L’itinerario, partito come da tradizione da Palermo, ha proseguito alla volta di Nicosia, che per la calorosità dell’accoglienza ha superato sé stessa, e quindi, in senso orario, ha puntato al sud est dell’isola: patria dell’architettura barocca e del commissario Montalbano. E così, il secondo giorno, dopo il carosello di Ortigia e il traffico tentacolare di Siracusa, la scoppiettante carovana è passata da Modica e Ragusa Ibla, scomparendo poi alla volta di Enna e quindi Agrigento e Trapani.

Pezzi pregiati. Tra le auto più interessanti si segnalano: la Cisitalia 202 SMM del ‘47 del Museo Nazionale dell’Automobile di Torino (MAUTO), con telaio n° 036 SMM, e due Lancia, l’Aprilia Cabriolet carrozzata Farina (1938), che a Modica ha deciso di fare la primadonna esigendo l’intervento del carro attrezzi, e l’Aurelia Competizione del ‘52. Ma questo museo viaggiante, oltre alle icone degli anni ruggenti dell’automobilismo, ha riportato su strada vetture di un passato più recente, come l’Alfetta GTV del 1984, la Lancia Integrale del ‘92 o le Mercedes SL di fine ‘90. Ricca la partecipazione dei maltesi, che qui giocano quasi in casa. Il premio per l’ironia va a questa targa di una 912: Not 911.

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