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04/12/2017 | di Redazione Ruoteclassiche
A Londra è Beatlemania
Tra i lotti venduti dalla prestigiosa Casa d'Aste Bonhams lo scorso 2 dicembre, due classiche con il valore aggiunto della celebrità...
04/12/2017 | di Redazione Ruoteclassiche

Tra i lotti venduti dalla prestigiosa Casa d'Aste Bonhams lo scorso 2 dicembre, due classiche con il valore aggiunto della celebrità... 

MINI AUTO, MAXI PREZZO

Sborsare oltre 100.000 sterline per una Mini degli anni 60. Al solo, folle pensiero anche il più appassionato cultore del piccolo capolavoro di Issigonis rimarrebbe a bocca aperta. Ma se parliamo della Bond Street Sale di Bonhams, vendita all'incanto di automobili storiche di prestigio, si fa presto a capire che prima di tutto  la Mini in questione non è un esemplare qualunque e, in secondo luogo, che tra i partecipanti all'incanto figurano senz'altro collezionisti con possibilità economiche fuori dal comune.

Il lotto 136 è una Mini Cooper S del 1966 in allestimento speciale Radford: i passaruota sono allargati, i finestrini elettrici; i fanalini posteriori derivano addirittura da una Volkswagen Maggiolino, altra grande icona delle quattro ruote. Ma la vera "chicca" di questa piccola utilitaria in realtà è altrove. All'interno dell'abitacolo. Anzi, a essere più precisi, è nel cassetto portaoggetti. Si afferra il libretto di circolazione, lo si apre e si va a leggere il nome del primo proprietario. Impossibile trattenere l'emozione: è nientemeno che Richard Starkey o, se preferite, Ringo Starr - proprio lui, il batterista dei Beatles. Un proprietario a dir poco illustre, che ha reso l'asta per l'aggiudicazione della vettura piuttosto movimentata. Questa Mini "che più pop art non si può" è stata restaurata nel 1991 e ha vinto il premio Cartier "Style et Luxe" al Goodwood Festival of Speed del 1998. Il prezzo di aggiudicazione? 102.300 sterline (circa 116.000 euro), oltre cinque volte il valore di un esemplare analogo ma... appartenuto a Pinco Pallino.

UN'ASTON MOLTO "VIP"

"Baby you can drive my car". È il ritornello della canzone scritta a due mani da Paul McCartney e John Lennon nel 1965. Il lotto 132, un'Aston martin DB5 del 1964, lo riporta letteralmente inciso sulla pelle. La famosa citazione dei Beatles campeggia infatti all'interno di questa fuoriserie, cucita al centro dello schienale dei sedili posteriori. E, l'avrete senz'altro capito, non a caso: l'auto è appartenuta a Paul McCartney in persona, che l'acquistò nuova nel 1964 e la guidò per sei anni, fino al 1970.

Completamente matching number, con una storia documentata e fresca di un restauro da concorso, questa elegante coupé firmata Touring Superleggera è passata anche per le mani di Chris Evans, attore statunitense protagonista di vari film dell'Universo Cinematografico Marvel. Insomma, più "famosa" di così proprio non si può. Alla fine, è stata battuta per 1.345.500 sterline (oltre 1,5 milioni di euro): una cifra considerevole, se si pensa che una gemella con un passato meno celebre vale al massimo 540.000 euro.

Quanto accaduto a Londra due giorni fa è la conferma che, indipendentemente dal polso del mercato, l'ombra di un precedente proprietario illustre può fare letteralmente impazzire la quotazione di un'auto. Quindi, amici collezionisti, qualora foste intenzionati all'acquisto di una vettura dal trascorso illustre, prima di comprarla controllate bene sul libretto il nome dell'intestatario...

Alberto Amedeo Isidoro

TAGS aste Bonhams
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