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10/04/2018 | di Redazione Ruoteclassiche
Fiat Ritmo, che passione…
Quando si dovette passare a un’auto più grande, feci di tutto per convincere mio padre a comprare una Ritmo. Senza se e senza ma, era la mia macchina preferita
10/04/2018 | di Redazione Ruoteclassiche

"Sin da piccolo, ho avuto una smisurata passione per le auto", ci confessa Leo Pellecchia, classe 1977. "Quando ero in macchina con i miei genitori, appiccicavo il naso al finestrino e guardavo tutte, ma proprio tutte le macchine che incrociavamo nel traffico. Il mio gioco preferito? Ovviamente riconoscere nel minor tempo possibile marca e modello!”.

Una passione che trova uno “sfogo” naturale nell’acquisto di modellini da collezione che presto, uno in fila all’altro, cominciano a popolare mensole e scaffali della sua cameretta. "Ero troppo piccolo per poter guidare", ricorda Leo, "ma grande abbastanza per iniziare a stare stretto sulla 500 di papà. Specialmente quando a sederci dietro eravamo in due, io e mia sorella. Quando si dovette passare a un’auto più grande, feci di tutto per convincere mio padre a comprare una Ritmo. Senza se e senza ma, era la mia macchina preferita".

Tanto insistette, che così fu. "Alla fine scegliemmo un usato fresco: a tutti, parenti e amici, sembrava una vettura nuova, appena uscita di fabbrica. Vi lascio immaginare la mia gioia", prosegue Leo. "Era una 60 CL blu scuro. La trattavamo con cure e attenzioni quasi maniacali, non la ricordo mai sporca o impolverata. Papà aveva anche montato un impianto stereo aftermarket più potente dell’originale. Presto per tutti in famiglia divenne la ‘Ritmo di Zio Franco’ (il padre di Leo, ndr)".

Una compagna fedele, infaticabile macinatrice di chilometri. Specialmente nel periodo estivo, in cui Leo viaggiava con i genitori e la sorella verso il mare. "Rimase in panne soltanto una volta, al ritorno dalle vacanze. A neanche cinquanta chilometri da casa, la Ritmo si arrese accostandosi fumante a bordo strada. A venirci in soccorso, un uomo sulla sessantina con una Mercedes anni 70. Potevo avere sei o sette anni, ma ricordo quell’episodio come se fosse ieri", afferma Leo.

"Dopo un decennio di onorato servizio, visti gli incentivi alla rottamazione, la Ritmo finì i suoi anni prima del tempo. Cambiammo altre macchine, certo, ma nessuna fu mai come la Ritmo blu", conclude Leo con un pizzico di nostalgia.

(Nella foto, Leo e la sorella accanto alla Ritmo di papà Franco)

Alberto Amedeo Isidoro

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