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ASPIRANTE STATION WAGON

Terza rappresentante di una serie di vetture derivate dalla “Gamma Coupé”, aveva tutte le carte in regola per essere commercializzata con successo. Ma non fu capita e rimase allo stadio di prototipo. È conservata e ha percorso appena mille km in vent’anni.

Presentata dalla Pininfarina al Salone di Parigi del 1982, la Lancia “Gamma Olgiata”, esempio di station wagon sportiva, realizzava l’aspirazione di molti automobilisti verso una vettura spaziosa, senza rinunciare alla linea e alle prestazioni della coupé.

Rispetto alla “Gamma Coupé” da cui deriva, la “Olgiata” presenta delle modifiche soprattutto nella parte posteriore, munita di portellone e di uno spoiler. La leggerezza della fiancata è sottolineata dai cristalli fumé che nascondono i montanti, dando l’impressione di una grande superficie vetrata, senza soluzione di continuità. Nella parte anteriore, i gruppi ottici sono più avvolgenti rispetto alla “Gamma Coupé” e i paraurti sono leggermente diversi.

L’attuale proprietario, un collezionista Lancia della Lombardia, la vide al Salone di Parigi e riuscì ad acquistarla l’anno scorso: “Sono riuscito così ad aggiungere un altro prototipo Lancia alla mia collezione, un ‘pezzo’ di cui sono particolarmente orgoglioso, perché si tratta di una vettura bellissima”.

In effetti, la “Olgiata” è davvero bella e viene da chiedersi perché mai alla Fiat non si fossero decisi a produrla. Forse perché si ritenne che il cliente italiano delle macchine di lusso non fosse abbastanza maturo per capire questa formula: invece fu probabilmente un’occasione persa.

Anche nell’arredamento interno della “Olgiata”, Pinifarina ha fatto un lavoro egregio. Il tessuto scozzese della selleria è perfetto con il “metallic gold” della carrozzeria. Ogni particolare è ben curato e le uniche “stonature” sono costituite proprio dagli elementi originali Lancia, cioè la plancia, il cruscotto e la console.

Sulle strade della Brianza siamo favorevolmente impressionati dalla silenziosità del “2500” a quattro cilindri contrapposti, alimentato a iniezione elettronica. Questo motore, che in vent’anni ha percorso appena mille chilometri, ha una potenza di 140 CV e può spingere la vettura alla velocità massima di quasi 200 all’ora; l’impianto frenante (4 dischi, servofreno) si rivela potente e la tenuta di strada è più che buona.

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Categorie: Auto
Tags: Lancia
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