Comincia la stagione delle grandi aste e Scottsdale, in Arizona, ospita a partire da oggi due importanti eventi targati Bonhams e RM Sotheby’s. Proprio quest’ultima annuncia la messa all’incanto della spettacolare Cizeta del 1988 appartenuta al compositore di musica elettronica Giorgio Moroder.
Certi incontri hanno davvero dell’incredibile, come quello tra Claudio Zampolli, ingegnere e collaudatore Lamborghini e il noto produttore musicale Giorgio Moroder.
Lo scenario è quello della sfavillante e tentacolare Los Angeles di fine anni 80, che permise ai due italiani di collaborare dando vita ad una delle sportive più sensazionali del periodo. Zampolli era giunto in California per avviare, con successo, una rete di officine specializzate nella manutenzione di auto sportive, in particolare le “esotiche” italiane. Ma la sua ambizione si spinse oltre: questi era determinato a costruire la sua supercar. E qui entra in gioco Giorgio Moroder che, all’apice della fama, si unì al progetto di Zampolli per finanziare una sportiva come non si era mai vista prima.
Sensazionalismo puro. Zampolli voleva costruire qualcosa che avrebbe fatto notizia e sapeva che un innovativo V16 avrebbe consentito alla sua auto di superare le altre supersportive italiane, le più blasonate ed esclusive nell’empireo automobilistico. L’ingegnere s’ispirò alla disposizione del motore della Lamborghini Miura, montando il sei litri, accoppiato a un cambio manuale a cinque velocità montato per traverso.
La carrozzeria portava la firma di Marcello Gandini, noto anche per aver progettato capolavori della Casa di Sant’Agata come la stessa Miura, la Countach e la futura Diablo (stilisticamente imparentata alla V16T) o ancora la Lancia Stratos e innumerevoli altre auto divenute celebri. Le prerogative per creare qualcosa di speciale, dunque, c’erano tutte.
L’incontro fatidico. Conosciuto come “Il Padre della Discomusic”, Giorogio Moroder ha lavorato con moltissimi artisti di fama mondiale, vincendo tre Academy Awards e quattro Grammy Awards durante la sua carriera. Moroder incontrò Zampolli nella sua officina a Los Angeles e la comune passione per le sportive approdò sull’idea della creazione di una nuova supercar.
Dopo gli entusiasmi iniziali, la partnership tra Zampolli e Moroder, che agiva come investitore, si sciolse subito dopo la creazione del primo prototipo, a causa dei continui ritardi e per l’aumento delle cifre in ballo. Perciò il nome “Moroder” non venne ripreso sulle auto di produzione. La complessità delle auto e le risorse limitate portò alla realizzazione di sole nove vetture più il prototipo, per un complessivo di 10 auto. Per Zampolli, tuttavia, l’esperienza Cizeta fu un successo: il suo sogno di cos era divenuto realtà e il risultato finale fu a dir poco spettacolare.
Debutto clamoroso. La Cizeta-Moroder V16T telaio numero 001 venne svelata per la prima volta al pubblico durante un evento super glamour, tenutosi a Los Angeles il 5 dicembre 1988. A condurre la serata, il conduttore e appassionato, Jay Leno mentre Moroder compose una canzone appositamente per l’evento intitolata, opportunamente: “A Car is Born”. La V16T con telaio 001 venne esposta al Salone di Los Angeles e successivamente a quello di Ginevra del 1989: in breve le immagini della Cizeta-Moroder fecero il giro del mondo.
Edonista in tutto e per tutto. Il prototipo era completamente funzionante e venne presentato nella livrea bianco perlato, con interni in pelle rossa. Rispetto alle V16T “di serie”, la vettura con telaio 001 proponeva alcune differenze esterne come le prese d’aria laterali, significativamente più grandi e con più bandelle, la piega diagonale nella parte inferiore della carrozzeria che si legava al paraurti posteriore, oltre a indicatori di direzione e fendinebbia leggermente diversi, come pure gli specchietti laterali. Anche l’abitacolo prevedeva plancia, tunnel centrale, volante, pannelli porte e sedili diversi da quelli delle V16T di produzione.
Lo zampino di Canepa. Giorgio Moroder ha mantenuto la proprietà dell’auto conservandola in un deposito prima di decidere, recentemente, di riportarla allo splendore originale. Su raccomandazione dello stesso Jay Leno, che assisté in prima persona al debutto della vettura, la telaio 001 è stata spedita alla remise di Bruce Canepa a Scotts Valley, California, dove è stata sottoposta ad un restauro completo.
Durante la revisione della meccanica, il team di Canepa alcuni componenti sono stati migliorati nell’ottica di un utilizzo su strada. Per questo motivo, ad esempio, è stato aggiunto dell’isolante termico intorno ai serbatoi di carburante. La vettura è stata poi testata dal team Canepa per accertarsi delle condizioni, eccellenti, del mezzo che ora è pronto a stupire ancora il pubblico, proprio come avvenne nel 1988.
Super esclusiva. La Cizeta-Moroder V16T è una supercar incredibile, anche per essere una delle pochissime automobili a 16 cilindri prodotte dopo la Seconda Guerra Mondiale. Con prestazioni stellari, un design stupefacente, una storia affascinante e il massimo dell’esclusività, la V16T è un’auto che consente di distinguersi ovunque vada. A maggior ragione quest’esemplare. RM Sotheby’s ci tiene a puntualizzare che, trattandosi di un prototipo, questo esemplare (tra i top lots dell’asta) non ha un VIN a 17 cifre: il telaio 001 infatti è l’unico contraddistinto dalla targhetta Cizeta-Moroder.
Venduta dal suo illustre proprietario e avendo beneficiato di un restauro completo e minuzioso, questa straordinaria vettura si configura adesso come un’opportunità irripetibile per i collezionisti disposti a sborsare cifre esorbitanti pur di accaparrarsi un pezzo di storia. Per la V16T 001 la stima è compresa tra $900,000 – $1,200,000 USD (€800,000 – €1,050,000 EUR).
NFT, una nuova frontiera. Giorgio Moroder è stato un innovatore in ogni campo. Con l’apertura del mondo collezionistico agli NFT (Non-Fungible Tokens) Moroder ha voluto far parte di questo movimento e pertanto, durante l’asta non offrirà soltanto la sua preziosa Cizeta-Moroder V16T del 1988 ma la abbinerà a un esclusivo NFT che combina tutte le sue passioni: la musica, la tecnologia e le auto ad alte prestazioni.
Ad accompagnare la vendita della Cizeta-Moroder V16T del 1988 anche uno speciale NFT sviluppato da Giorgio Moroder, Iconoclast, Jeremy Ian Thomas alias “Soulajit”, NFT Pro e la stessa RM Sotheby’s. L’NFT include un EP musicale di quattro tracce composte da Giorgio Moroder in esclusiva per l’auto, un rendering artistico 3D dell’auto realizzato in collaborazione con l’artista digitale “Soulajit”, una scansione tridimensionale completa dell’auto, così come la documentazione di provenienza digitalizzata.