Una innovativa forma di fintech prova a creare un mercato azionario di auto classiche. Si chiama RallyRD, ha sede a New York e si sottoscrive via app. Avrà successo?
Fondi che investono in auto classiche esistono da tempo ma una app che sembra uscita dai sogni fin tech e che rende possibile acquistare un certo numero di azioni di un esemplare di Porsche Speedster piuttosto che di Ferrari Testarossa o Ford Mustang d'antan non si era vista mai. Almeno fino al giorno del ringraziamento 2017, quando RallyRD, questo il nome della società e della app già scaricabile per iPhone, ha iniziato ad essere operativa.
Il principio alla base di questa nuova forma di investimento nelle auto classiche è semplice nella sostanza, ovvero rendere possibile l'acquisto anche di piccole "quota parte" di costose auto classiche suddividendone il valore in azioni da vendere a differenti proprietari. Tutto direttamente online via app. La pratica, invece, ha richiesto la raccolta di finanziamenti per la start-up: 2,5 milioni dollari, la creazione di sito e infrastruttura informatica e tutti quei vari passaggi burocratici necessari per uno strumento finanziario piuttosto sofisticato, vedi le autorizzazioni della SEC.
Per far funzionare "correttamente" il giochino e offrire adeguate garanzie agli azionisti, non manca un advisory board di persone competenti sul tema che, sostanzialmente, fa da consulente, oltre a uno stuolo di periti che devono certificare il valore e lo stato dell'auto.
Le regole del gioco sostanzialmente sono queste, poi non mancano curiosità figlie dell'epoca digitale: il blog dell'iniziativa è molto curato e racconta in anteprima con dovizia di particolari (leggasi testi e foto) le auto che stanno per entrare nel garage di RallyRD. E lo stesso garage a breve sarà visualizzabile h24 via app sullo smartphone di tutti i sottoscrittori di azioni ad esempio. Una idea che chiaramente mira alle abitudini di giovani millenials (i nati dopo l'anno 2000) che non hanno certo paura di investire senza "toccare" con mano prima il bene.
RallyRD è alla fine paragonabile ad un fondo che sceglie delle auto classiche e le acquista per poi rivenderle quando crede che sia il momento giusto. Perché tutte le auto di RallyRD, è specificato chiaramente, sono sempre in vendita, con il comitato che, ovviamente, si riserverà di valutare la congruità o meno dell'offerta.
Chi vuole, quindi, può investire comprandosi un pezzetto di auto, ognuna delle quali viene suddivisa in 2000 azioni, e verrà ripagato del suo investimento proprio al momento della vendita dell’auto oppure, in certe finestre temporali, nelle quali invece potrà vendere le proprie azioni ad altri membri della piattaforma interessati ad acquisirne la titolarità.
Bastano anche 50 dollari per iniziare e per ora il servizio è riservato ai residenti di solo 32 stati Usa ma è chiaro che tutto sembra strizzare l'occhio a chi vuole investire piccole somme in auto classiche in ottica di rivalutazione pur senza averne il possesso. Al massimo usufruendo di qualche benefit collegato al possesso delle azioni. Non è escluso che in futuro sia possibile vedere le auto in giorni dedicati o altro.
Volendo semplificare, immaginiamo da una parte il vecchio collezionista che preferisce ancora usare i suoi 5000 euro per tenersi in garage, ad esempio, una Mazda Mx5 prima serie sperando che si rivaluti e, dall’altra, il Millenial o giovane collezionista piuttosto che gestore di capitali che preferisce invece investire la stessa somma in una piccola quota di una auto di prestigio più costosa. Chi avrà più successo? Magari chi farà entrambe le cose: lo dirà il tempo.
Luca Pezzoni