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Fiat Regata, il fascino discreto del pragmatismo

La Fiat Regata è stata un’apprezzatissima berlina media prodotta tra il 1983 e il 1990. Inizialmente si pensava di chiamarla Fiat Azzurra in onore dell’omonima barca a vela che si affermò all’America’s Cup del 1983 e che aveva tra i finanziatori Gianni Agnelli, ma poi venne scelto il nome Regata, sempre legato al mondo nautico.

La Fiat Regata venne presentata al Salone di Francoforte del 1983 e commercializzata come erede della Fiat 131. La nuova berlina media proponeva una linea molto convenzionale: classica berlina tre volumi e quattro porte basata sul pianale della Ritmo, ristilizzata nel 1982. La nuova Fiat Regata oltre al pianale (rivisto) riprendeva anche buona parte della meccanica della Ritmo, pertanto il motore era montato in posizione anteriore trasversale con trazione anteriore. La Regata abbandonava il tradizionale schema meccanico della 131: motore anteriore longitudinale e trazione posteriore, che rimane tutt’oggi prerogativa esclusiva delle vetture di fascia alta. Nel 1984 la gamma Regata venne completata con la versione Weekend, che sostituiva la Fiat 131 Panorama. La “cugina” Lancia Prisma condivideva motori e cambi con la Regata, sebbene le motorizzazioni a benzina di quest’ultima fossero generalmente più potenti degli omologhi Fiat, mentre telaio e sospensioni invece erano diversi, in comune con Lancia Delta. Sul mercato svedese, l’auto era chiamata Regatta, con due “t” in quanto Regata era troppo simile a un termine dispregiativo…

Ricercata. Con una linea moderna e un abitacolo spazioso, la Fiat Regata venne apprezzata sin dagli esordi per l’ottimo rapporto qualità-prezzo. La gamma dei motori a benzina prevedeva i modelli 70, 85 e 100. Il cambio era manuale a 5 marce per tutte (tranne la 1,3 litri, che in alcuni mercati era proposta con cambio a 4 rapporti). La motorizzazione 85 a richiesta era disponibile anche con cambio automatico, successivamente anche sulla 70. La Fiat Regata 100 oltre a una potenza superiore offriva dotazioni e allestimenti e dotazioni più ricchi: nelle vesti di modello di punta, integrava il “Control Panel”, un computer di bordo che forniva informazioni sul consumo di carburante, velocità media, autonomia, selezione ottimale delle marce. La Regata 100 si configurava così come un’ottima compagna di viaggio durante le lunghe trasferte autostradali.

Andava lontano! La Regata Diesel venne pensata espressamente per chi percorreva molta strada ed era disponibile in due motorizzazioni: la prima da 1714 cm³ capace di 58 CV e un 1929 cm³ da 65 CV (dal 1984). Due gli allestimenti, normale e “S” (Super), con alzacristalli elettrici e chiusura centralizzata, oltre a una strumentazione più completa. La Regata DS era inoltre l’unica dotata di serie del servosterzo, a richiesta sull’omologa versione a benzina, la 100S. Sempre a richiesta il condizionatore d’aria che poteva equipaggiare le 85, 100 e Diesel in allestimento “S”. Il climatizzatore della Regata S si caratterizzava per il controllo elettronico e prevedeva pulsanti basculanti in luogo dei tradizionali cursori a leva della normale ventilazione, mentre alcune file di LED indicavano la portata e la temperatura dell’aria. A quattordici mesi dalla commercializzazione, i modelli diesel rappresentavano circa il trenta per cento delle Regata prodotte.

Semplice ma avanzata. A partire dalla Regata 70  venne sviluppata anche la Regata ES (Energy Saving), una versione che presentava alcuni miglioramenti aerodinamici e accorgimenti tecnici per ottimizzare i consumi: rapporto di compressione più alto, fasatura della distribuzione diverso, carburatore con cut-off elettronico. Il motore da 1301 cm³ erogava 65 CV (3 CV in meno della 70, che arrivava a 68 CV) e soprattutto era dotato di un sistema di spegnimento (con vettura ferma, cambio in folle e pedale della frizione sollevato) denominato Citymatic, antesignano del sistema start&stop. L’accensione era di tipo elettronico digitale: l’avanzato impianto Digiplex sviluppato dalla Magneti Marelli. Il cambio era il manuale a cinque velocità montato anche sugli altri modelli.

Secondo tempo. Nel 1986 la Regata venne sottoposta ad un importante aggiornamento che vide interventi sui particolari estetici (nuove maniglie, paraurti e finiture interne), ma anche importanti novità sul comparto meccanico. La versione 100S i.e. equipaggiata con l’inedito motore 1600 bialbero ed iniezione elettronica Single Point prese il posto della 100S. Per i mercati esteri le versioni 75 i.e. con motore 1.500, e la 90 i.e., in pratica una 100S i.e. depotenziata per contenere le emissioni e permettere l’uso del catalizzatore già obbligatorio in alcuni europei. Dal listino italiano venne eliminate le versioni 1,5 litri 85 e 85S, perciò l’unica variante a poter montare il cambio automatico fu la Regata 70 Automatica spinta da un motore da 1,3 litri da 65 CV. Sul fronte diesel venne introdotto un nuovo motore turbodiesel da 80 CV con cilindrata di 1.929 cc (Regata Turbo DS), mentre l’unità da 1.714 cc scese a 1.697 cc ma erogava una potenza lievemente superiore (60 CV, indicato come Regata D).

Mare e Riviera. Nel 1987 venne presentata la serie speciale “Riviera”, prodotta esclusivamente con le motorizzazioni di punta, a benzina 100S i.e e Diesel 1,9 turbo.  rispetto alle versioni S era riconoscibile grazie a un filetto decorativo laterale con scritta “Riviera” e paraurti in tinta. Ricca la dotazione di serie, che prevedeva l’aria condizionata oppure in alternativa il tetto apribile, gli interni erano rivestiti in velluto ed era disponibile soltanto in due tinte metallizzate. La Riviera è stata prodotta fino al 1990, mentre dal 1989 venne affiancata da un’altra versione speciale, realizzata a partire dai modelli base con motore 1,3 a benzina e 1,9 Diesel aspirato. La Regata Mare prevedeva i vetri elettrici anteriori e la chiusura centralizzata, insieme a nuovi rivestimenti interni. Nello stesso anno venne tolto dal listino il motore Diesel 1,7.

Pronti per il weekend? La Fiat Regata Weekend venne introdotta nel novembre del 1984 ed era disponibile con tutti i motori offerti sulla berlina, ma non era disponibile in versione automatica. Peculiarità della Regata Weekend era  il paraurti posteriore a ribaltina, che permetteva un più facile accesso alla zona di carico e poteva essere usata anche come seduta a vettura ferma, (ad esempio nei pic-nic) in quanto capace di sostenere fino a 150 kg. La ribaltina venne mantenuta anche nelle station wagon successive come Tempra e Marea. Sospensioni e freni della Regata Weekend vennero irrobustiti per far fronte al peso supplementare. Accanto alla Weekend, dal 1985 venne prodotta la  Marengo la variante commerciale a due posti disponibile solo con il motore diesel più grande.

Si scrive con due “t”. La Fiat Regata è stata prodotta anche in Argentina dalla dalla Sevel dal 1985 al 1995: complessivamente sono state realizzate 56.789 vetture, esportate in piccola parte  anche in Cile e Venezuela. Come in Svezia, anche in America Latina l’auto era chiamata “Regatta” e venne proposta inizialmente con i motori di 1301 cc da 68 CV (Regatta 70) e 1498 cc da 82 CV (Regatta 85), leggermente diversi dai modelli europei. In America Latina la Fiat Regatta era considerata un modello “premium” e nel 1987, la 2000 Twincam sostituì il modello 100S, mantenendo lo stesso equipaggiamento, ma con il motore bialbero da due litri dell’ammiraglia Fiat Croma. La nuova variante 2 litri aveva 10 CV in più e una coppia maggiore. La Fiat “Regatta 2000” accelerava da 0 a 100 km/h in 9,8 secondi e si caratterizzava per lo spoiler posteriore. Nel mentre la Regatta 85 cambiò nome, diventando la Regata 1.5, disponibile negli allestimenti S (Super) e SC (Super Confort).

Efficace. Un lifting più approfondito nel 1988 dette vita alla Regata Edición II: i motori rimasero invariati fino al 1990, quando entrambi i propulsori 1,3 e 1,5  furono sostituiti dal motore 1581 cc da 87 CV della Fiat Tipo. In seguito si aggiunse un più economico 1,4 S che utilizzava il motore 1372 cc da 63 cv condiviso sempre con la Tipo. La produzione della Regatta si concluse nel 1995, quando venne ommercializzata la Tempra anche nel mercato sudamericano. La Fiat Regatta Weekend venne prodotta tra il 1986 e il 1992: disponibile inizialmente solo con il motore 1.5, negli ultimi tre anni è stata equipaggiata con il motore motore della Fiat Tipo da 1,6 litri. Con una produzione totale di quasi un milione di esemplari, la Fiat Regata è stata un grande successo per la Fiat, in un settore automotive sempre più standardizzato, questo modello convinse per le sue qualità intrinseche. Senza guizzi stilistici o prestazioni sportive riuscì a far breccia per la sua completezza: perchè come spesso accade, le ricette semplici sono anche le più efficaci.

 

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