Quella Ferrari 575 M all'ombra del Cupolone - Ruoteclassiche
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17/03/2022 | di Giancarlo Gnepo Kla
Quella Ferrari 575 M all’ombra del Cupolone
Per celebrare i 20 anni della 575M vogliamo raccontarvi il recupero, segnalatoci da un nostro lettore, di uno dei pochissimi esemplari con cambio manuale.
17/03/2022 | di Giancarlo Gnepo Kla

Per celebrare i 20 anni di questa magnifica GT del Cavallino avremmo potuto ripercorrerne la genesi e l'evoluzione con un classico articolo riepilogativo ma abbiamo pensato a qualcosa di più "personale" quando, la scorsa settimana, due nostri lettori ci hanno segnalato il recupero di una Ferrari 575 M. Ecco com'è andata!

Danilo e Vincenzo Averto sono due giovani imprenditori di Portici (Na) che da anni operano nel settore delle auto d'epoca. I due fratelli, fondatori di Vi.Da Motors, hanno voluto condividere con noi e tutti gli appassionati di auto youngtimer la storia di una rara Ferrari 575 M con cambio manuale che, ci tengono a precisare, non sarà destinata alla vendita ma andrà ad arricchire la collezione di famiglia.
A parlarcene è Danilo, classe 1993 che, con una certa emozione ci ha spiegato: “La 575 M è l’auto più bella che, finora, ha transitato nel nostro garage”. E prosegue: “L’abbiamo recuperata lo scorso anno a Roma da una nota famiglia aristocratica. Non si tratta di un barn find, in quanto la vettura è stata custodita, con la dovuta attenzione, in un garage fino a qualche mese fa”. Ma prima facciamo un salto nel passato di 15 anni, per comprendere meglio le dinamiche che hanno portato alla permanenza forzata di questa splendida granturismo, in una rimessa a pochi passi dal Vaticano.

Il lungo sonno. Nel 2006 il padre dell’ex proprietario decise di comprare una Ferrari 575 M come regalo per la laurea di suo figlio. Il giovane, tuttavia, la usò sporadicamente e dopo aver ricevuto l’incarico per entrare in una prestigiosa equipe di chirurghi a New York, delegò al padre le cure della vettura. L’auto nei 10 anni a seguire è rimasta sempre in garage. Per tutto questo tempo, il suo custode se ne è preso cura, mettendola in moto due volte al mese e mantenendola in condizioni ottimali. Giungiamo così al 2021, quando i fratelli Averto sono stati contattati dalla famiglia, di origini campane ma residente a Roma e hanno deciso di rilevare la vettura.

M come modificata. Nata come evoluzione della Ferrari 550 Maranello, la 575 M Maranello venne presentata nel 2002 e, già nel nome, racchiudeva in sé la principale novità dell’aggiornamento tecnico: il motore da 5.750 cc, con conseguente aumento sia della potenza che della coppia. La lettera “M” stava per modificata, infatti i cambiamenti riguardarono diverse aree e tra queste vi era l'introduzione di una nuova trasmissione. Per la prima volta una Ferrari stradale a 12 cilindri veniva equipaggiata con un cambio sequenziale di tipo F1, con la possibilità di montare classico cambio manuale a griglia solo su esplicita richiesta del cliente durante l’ordine della vettura. Un cambiamento di rotta significativo che di lì a poco portò alla definitiva affermazione dei cambi automatici sulle auto sportive.

Similitudini. A livello estetico la 575 mantenne l'equilibrio e l’eleganza che hanno contraddistinto la 550 Maranello, con modifiche limitate a pochi dettagli, propedeutici al corretto funzionamento della rinnovata meccanica. Ecco quindi nuove prese d'aria e lo spoiler anteriore rimodellato, nell’ottica di una migliore efficienza aerodinamica e fluidodinamica. In tal senso, venne rimodellato il fondo vettura al fine di generare maggiore deportanza riducendo la resistenza ai flussi d’aria. Sul frontale spiccavano poi i gruppi ottici ridisegnati con il corpo in tinta e la cornice satinata, in combinazione a nuove lampade allo xeno per gli anabbaglianti e l’impianto lavafari. Infine, venne rivisto anche il disegno dei cerchi.
Nell’abitacolo le modifiche furono di dettaglio: nuovo il disegno dei sedili, con sei regolazioni elettriche e la memoria per la posizione lato guidatore. Diverse le grafiche dei pannelli porta e dei componenti interni, come pure il volante.

Per chi vuole di più. La Ferrari 575 M Maranello poteva essere personalizzata dalla Carrozzeria Scaglietti, che consentiva ai clienti di specificare delle caratteristiche uniche per la propria auto mediante dotazioni supplementari, accessori dedicati e vernici esclusive. Purché in linea con i canoni e la filosofia Ferrari. Per chi cercava l'unicità assoluta, nel 2006 la Zagato realizzò in serie limitatissima la Ferrari 575 GTZ: un coupé dallo stile retrofuturistico che omaggiava le berlinette anni 50 e 60. Invece, un anno prima, per gli amanti della guida a cielo aperto venne sviluppata la 575 Superamerica, una targa dotata di un particolare tetto in vetro rotante sviluppato dall'Ing. Leonardo Fioravanti.

La tecnica. Il cuore della Ferrari 575 M Maranello era il 12 cilindri con V di 65 gradi con quattro alberi a camme in testa e quattro valvole per cilindro, realizzato in lega leggera. Anche questo caso, considerate le performance elevatissime, venne impiegato un sistema di lubrificazione a carter secco, con due pompe di recupero e una pompa di mandata, con serbatoio separato e radiatori individuali. Il nuovo motore venne rivisto al fine di erogare valori di potenza (515 CV a 7250 giri/min) e coppia massima (588 Nm a 5250 giri/min) superiori e spalmati su una curva maggiore rispetto all’unità precedente della Ferrari 550 Maranello. Ciò fu possibile in primis con l’aumento della cilindrata ma anche per via di un rapporto di compressione più elevato e un nuovo sistema di gestione del motore.

La trasmissione. La Ferrari 575 M Maranello mantenne inoltre una distribuzione ottimale dei pesi, con una ripartizione 50-50 tra gli assi, ottenuta grazie allo schema transaxle, con il gruppo combinato di cambio e differenziale montato posteriormente. Il cambio F1 della Ferrari 575 M Maranello è stato perfezionato in modo da funzionare con la massima efficienza mediante l’azionamento delle due leve montate dietro il volante, riducendo al minimo il tempo di risposta. La trasmissione garantiva, inoltre, una temperatura di funzionamento ottimale anche nella guida sportiva. Due le modalità di cambiata manuale, selezionabili mediante due tasti sulla console centrale: Sport o Comfort, abbinate a un controllo analogico dello smorzamento delle sospensioni. La trasmissione elettroidraulica prevedeva infine due ulteriori opzioni, con la cambiata automatica e la marcia su fondo a bassa aderenza (con partenza in seconda).

L’avvento dell’elettronica. Per quanto riguarda il telaio, la novità principale riguardava il nuovo assetto adattivo, basato su un sistema di smorzamento controllato. Il sistema selezionava l'altezza di marcia ideale per ogni condizione, con due posizioni selezionabili manualmente: Sport, per massimizzare la trazione e la direzionalità nella guida impegnato e Comfort, per un migliore assorbimento delle asperità nella guida quotidiana.
Nel miglioramento complessivo, anche l’impianto frenante vide l’introduzione di nuove pastiglie “Ferodo HP1000” e l'aumento del livello di assistenza del servofreno e una differente taratura dei sistemi ABS e ASR, impostabile tra normale e Sport, più “permissivo”.

Più grip. L’aggiornamento dell’impianto frenante consentì di ottimizzare anche le masse non sospese, con i sensori ABS/ASR integrati nei cuscinetti delle ruote e il peso delle ruote (pneumatici e cerchi) ridotto di 1,8 kg sull’anteriore e 1,2 kg al posteriore. Intanto, migliorava l’aderenza e la rumorosità dei pneumatici di primo equipaggiamento per la 575 M Maranello e venne riproposto il pacchetto Handling Fiorano, con nuovi cerchi da 19 pollici e pneumatici specifici adatti alle prestazioni più estreme. La Ferrari 575M Maranello, inoltre, era dotata dei sensori di pressione degli pneumatici.

L’incontro fatidico. Ma torniamo alla “nostra” 575 M: conservata con cura all’ombra del Cupolone di San Pietro, la vettura segnava solo 28.000 km. Ma questa, pur coccolata dall’attento proprietario, necessitava di qualche piccolo intervento prima di poter tornare in strada.
Danilo continua il suo racconto: “Dopo il contatto telefonico andammo subito a visionarla. Era lì in un angolo, sembrava quasi chiamarci per dire ‘Prendetemi e riportatemi allo splendore di un tempo’. Non potevamo lasciarla ancora lì ferma. E concludemmo l’affare.”

Una nuova vita. Giunta a Napoli, la Ferrari 575 M Maranello è stata subito affidata alle mani esperte dei tecnici della Sa.Mo. Car, storica filiale Ferrari del capoluogo partenopeo. E, dopo un mega tagliando in cui sono stati cambiati i fluidi, le cinghie e tutte le parti deterioratesi in tanti anni di stasi, la Ferrari 575 M dei fratelli Averto si è concessa un’altra sessione di cure ricostituenti, per ripristinare le plastiche interne. Queste rivestite in soft touch, come ben sappiamo, su tutte le auto dopo un po’ si rovinano.
Danilo conclude: “La nostra Ferrari 575 M è una delle pochissime con cambio manuale, si stima che ne siano prodotte tra le 170 e le 180 unità (le fonti sono discordanti). Io e mio fratello siamo felicissimi di questo acquisto, sia per la rarità e sia perché basta guardarla… è bellissima!”.

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