La storia della Ferrari rosa dell'ereditiera - Ruoteclassiche
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11/09/2024 | di Andrea Paoletti
La storia della Ferrari rosa dell’ereditiera
Questa 365 GTC fu realizzata apposta per quella che, al tempo, era la donna più ricca del mondo
11/09/2024 | di Andrea Paoletti

Ben prima che Ferrari ufficializzasse il programma "Tailor Made" con il quale i clienti di oggi configurano e personalizzano fino all’ultimo dettaglio della propria sportiva made in Maranello, divi di Hollywood, grandi industriali e personalità di spicco, non esitavano ad avanzare richieste che, come la 365 GTC di colore rosa di cui vi raccontiamo, forse oggi verrebbero respinte con sdegno.

Più che rosa, Lipstick Coral. Protettiva com’è nei confronti del marchio, la Ferrari oggi difficilmente permetterebbe che una sua vettura uscisse dalla fabbrica di un colore del genere, anche se, a dire la verità, quella che, tecnicamente è una tonalità di rosso denominata Lipstick Coral - letteralmente un incrocio tra rosso corallo e un rossetto da labbra - non stona affatto sulla carrozzeria di quella che, presentata nel 1968 e prodotta in circa 200 esemplari, è un’affascinante coupé disegnata da Pininfarina con quotazioni sorprendentemente “accessibili” per una Ferrari d’epoca. L’ultimo esemplare andato all’asta a Monterey poche settimane fa ha infatti raggiunto una cifra inferiore ai 500.000 euro.

Un’auto da single dopo sette divorzi. Non era in vendita invece, ma semplicemente esposta, sempre a Monterey, in occasione del Concorso d’eleganza di Pebble Beach, questa GTC del 1969, costruita su misura per una delle donne più ricche del mondo, ed è stata la prima e unica Ferrari a lasciare la fabbrica con la carrozzeria verniciata di rosa. Il suo nome era Barbara Hutton, ereditiera della catena di grandi magazzini Woolworth e capace di collezionare ben sette mariti, tra cui il famoso attore Cary Grant e il playboy Porfirio Rubirosa, un gentleman driver con all’attivo due partecipazioni alla 24 Ore di Le Mans e alla 12 Ore di Sebring nella prima metà degli anni 50. La passione per le Ferrari però nacque in seguito, quando ormai anche l’ultimo matrimonio si era concluso con un divorzio e l’irrequieta signora viveva ormai stabilmente in uno sfarzoso palazzo a Tangeri in Marocco.

Dettagli di una vita in Marocco. Questo spiega la targa della Ferrari, lo stemma del Casablanca Sports Car Club e la stella verde dipinta sulla portiera, lato conducente, che evoca la bandiera dello stato nordafricano, mentre gli interni sono stati dotati di speciali sedili in pelle scamosciata color tan, ovvero marrone chiaro. Un’altra particolarità è che, secondo gli archivi, si tratterebbe dell'ultima 365 GTC prodotta e la signora Hutton l’ha decisamente usata di rado, percorrendo solo 8.000 km prima di venderla a Luigi Chinetti, famoso pilota a cavallo degli anni 30 con due vittorie alla 24 Ore di Le Mans, che, avendo cittadinanza statunitense, si occupò di convertirla alle specifiche americane.

Vita nel jet set. L’ultima volta che è finita all’asta, nel 2013, ha raggiunto la cifra di 1.072.500 dollari (poco meno di un milione di euro), quando aveva appena 22.000 chilometri all'attivo e da allora non è stata toccata, conservando le deliziose imperfezioni della carrozzeria che raccontano una vita nel jet set.

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