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Lamborghini Espada e Islero, un tour per i cinquant’anni

Compiono quest’anno mezzo secolo di vita due icone della casa del Toro: La Espada e la Islero. Occasione d’oro perché il Polo Storico Lamborghini, il dipartimento dedicato alle vetture d’epoca della Casa, organizzi un tour che porterà i due modelli di proprietà del Museo aziendale, recentemente fatti oggetto di un minuzioso restauro, in giro per la Penisola, nei giorni dal 7 all’11 settembre.

Il tour dei cinquant’anni. Il clou delle celebrazioni si svolgerà lungo 650 chilometri sulle strade più scenografiche tra Perugia, Orvieto la Toscana e l’Emila Romagna, dove si svolgerà un raduno organizzato dal Polo Storico Lamborghini, che prevederà tappe a carattere culturale come una vista guidata al Duomo di Orvieto e al locale Museo del Cioccolato. Domenica, la carovana si sposterà alla volta di Assisi, e quindi punterà sulla zona del Chianti, in Toscana, per raggiungere poi il Mugello e le mitiche strade del Passo della Futa e del Passo della Raticosa, e terminare il tour a Sant’Agata Bolognese, sede delle Automobili Lamborghini, dove gli equipaggi potranno visitare gli stabilimenti  di produzione delle supercar moderne e del nuovissimo Suv Urus.

L’Espada. Il modello è stato prodotto in tre serie: la prima (dal 1968 a gennaio 1970) in 176 esemplari; la seconda (fino al 1972) in 578 unità e la terza (fino al 1978) in 472 pezzi. È equipaggiato con un motore anteriore V12 di 4 litri con doppio albero a camme in testa da 325-350 CV, disposto in modo longitudinale, alimentato da 6 carburatori Weber doppio corpo che gli permette di raggiungere una velocità massima di circa 245 km/h. È stata la prima Lamborghini a montare, a richiesta, anche il cambio automatico.

Una “J” all’inizio. L’Islero, che all’inizio doveva chiamarsi Jslero, è stata prodotta dal 1968 al 1970 in due versioni, per un totale di 225 esemplari (155 la prima serie, e 70 la Islero S, a partire dal 1969): il modello è nato su base della 400 GT, rivista per ospitare pneumatici e carreggiate maggiorate, completata da un disegno della carrozzeria realizzato da Mario Marazzi della carrozzeria omonima. Anch’essa adotta un motore anteriore V12 da 3929 cm³ da 320 CV (350 CV sulla S), collocato in modo longitudinale, con doppio albero a camme in testa per bancata, alimentato da 6 carburatori Weber doppio corpo; velocità massima di circa 250 Km/h (260 Km/h sulla S).

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