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L’ULTIMA DELLA CLASSE

Si chiude con lei la serie della GT tradizionali della Casa di Sant’Agata, rapidamente oscurate dal successo della “Miura”. Un prototipo che si credeva perso ricompare a un’asta nel 2005 scatenando una bagarre di offerte: la spunta un collezionista inglese per 262.700 euro. Allestita per un cliente che sognava di correre a Le Mans, la vettura era stata invece acquistata da un ricco spagnolo, che dopo averci scorrazzato due anni l’aveva messa in un garage e l’aveva dimenticata

La Lamborghini “350 GTV”, presentata nel 1964-65 alle grandi rassegne internazionali dell’auto, finì per approdare, provvista di un nuovo motore di 4 litri e della sigla “400 GT”, al Salone di Ginevra 1966, dove venne surclassata dalla prorompente personalità della “Miura” al suo esordio.

Al suo confronto, la “400 GT” Superleggera risultò di colpo attempata e anacronistica. Eppure, sull’autotelaio della “400 GT” venne allestito a Modena un prototipo da Giorgio Neri e Luciano Bonacini, appassionati titolari della Carrozzeria Autocorse. Per il cliente, un americano alla ricerca di un pezzo unico spinto dal poderoso V12 da 320 CV, venne approntata una vettura, cui fu imposta la sigla “Monza 400”, caratterizzata da una grande presa d’aria anteriore a fitta grigliatura e dalla parte posteriore del padiglione raccordata direttamente alla coda.

Il committente vagheggiava di partecipare con quella macchina alla 24 ore di Le Mans ma, in mancanza dell’omologazione, rinunciò alle sue ambizioni di corridore e alla vettura. Questa debuttò ufficialmente al Salone di Barcellona 1967, dove riuscì ad ammaliare un giovane spagnolo, ricchissimo e nullafacente. S’incapricciò di quella Lamborghini in esemplare unico, le fece apportare qualche lieve modifica estetica e rimpiazzò il nome “Monza” con quello di “Jarama”, il noto circuito alla periferia di Madrid. Impazzò al volante di quella indemoniata vettura per due stagioni percorrendo circa 7000 km e poi la ricoverò in un magazzino, dove rimase dimenticata per decenni.
Diversi anni dopo la morte del proprietario, la “Jarama” fu proposta all’asta di Bonhams svoltasi il 5 dicembre 2005 a Londra. Ad aggiudicarsela per circa 263.000 euro è stato un collezionista inglese, che ne ha ripristinato l’aspetto iniziale, ma non il nome d’origine. Alla Lamborghini assicurano che, dopo tanti anni di inattività, si sono dovute sostituire solo alcune guarnizioni prima di mettere in moto il 12 cilindri.

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Categorie: Auto
Tags: lamborghini
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