Le auto storiche come le azioni, sempre al centro della passione ma anche del mondo degli affari. Questa volta tocca a Bloomberg indicare tre auto che varrebbe la pena mettersi in garage prima che le valutazioni inizino a salire troppo.
La crescente importanza delle auto classiche, non solo come mezzo meccanico per cultori appassionati ma anche come bene di investimento (asset class direbbero esperti di finanza in grisaglia) non si misura solo da fiere, eventi o concordi di eleganza. A tracciare la linea ci sono anche segni come questi: articoli di testate dal taglio finanziario come Bloomberg che si scomoda per indicare tre auto sulle quali puntare per unire piacere e ritorno sul capitale.
Le tre sotto la lente sono: Porsche 928, Jaguar XJS e Mercedes 560 SEC, un terzetto indicato con molte ragioni a sostegno, diverse da quelle che potrebbero potare a investire sul mercato azionario ma, alla fine, neppure troppo. In fondo il gioco dei mercati spesso si traduce nel saper individuare beni sottovalutati e pronti a ripartire nelle richieste o nei gusti dei futuri acquirenti.
Secondo Bloomberg queste tre auto incarnano perfettamente lo spirito degli anni ottanta e rappresentano il vertice di quanto potevano offrire allora le Case automobilistiche grazie a cura costruttiva e precisione ingegneristica, da grande affidabilità nel caso della Mercedes, piuttosto che raffinatezza meccanica come nel caso della Porsche 928. Tutte e tre le auto sono per diversi motivi sottovalutate, sempre secondo quanto riporta Bloomberg.
Che la Porsche 928 abbia dovuto fare i conti con il rifiuto dei fan di Stoccarda per il motore anteriore e la distanza dalle linee tradizionali della 911 non è certo una novità. Così come la Jaguar XJS, che non ha avuto molte colpe se non quella di... dover prendere il posto della E Type nel cuore degli appassioni del giaguaro. Mentre la Mercedes potrebbe essere il classico caso di investimento sui minimi, considerando che è stata prodotta per meno anni rispetto alle rivali e le sue valutazioni sono meno elevate.
Nell'articolo Bloomberg si spinge anche a ricordare che queste tre auto, che negli '80 da bere si contendevano le preferenze di ricchi imprenditori o manager di successo, ora potrebbero tentare chi allora era un bambino e adesso in età adulta potrebbe decidere di mettersene una in garage.
A rinforzare la tesi non manca il virgolettato di Jonathan Klinger, communications manager dell'operatore assicurativo Hagerty che, a sostengo della tesi sulla possibile forte rivalutazione di questi tre modelli, aggiunge il fortissimo rialzo delle quotazioni delle Ferrari e delle 911 anni dell'epoca, fatto che potrebbe dirottare le attenzioni di compratori più attenti al rapporto qualità prezzo su questo terzetto. Aste e quotazioni nei prossimi anni diranno se i consigli erano buoni, fantastici o da evitare. Qualche obiezione?
Luca Pezzoni