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22/07/2016 | di Alvise-Marco Seno
Mercato delle auto classiche, l’analisi di Porsche
La Casa di Stoccarda analizza la situazione del mercato delle vetture da collezione, con un occhio di riguardo alle proprie auto. Non manca qualche messaggio subliminale sui modelli da tenere d'occhio che, nei prossimi tempi, potrebbero dare delle sorprese.
22/07/2016 | di Alvise-Marco Seno

La Casa di Stoccarda analizza la situazione del mercato delle vetture da collezione, con un occhio di riguardo alle proprie auto. Non manca qualche messaggio subliminale sui modelli da tenere d'occhio che, nei prossimi tempi, potrebbero dare delle sorprese.

Lo scenario del mercato dell'auto da collezione è complesso e in continuo cambiamento secondo l'evoluzione e le modifiche nei gusti dei suoi frequentatori. Esattamente come nel mercato dell'arte collezionisti, investitori e trend-setter hanno il potere d'influire sull'andamento della domanda. La relazione che lega le automobili storiche all'andamento del mercato delle quotazioni può, a prima vista sembrare impenetrabile ma, a una più attenta investigazione, ecco apparire fenomeni ricorrenti che meritano un'analisi più approfondita. Operazione che la Porsche ha effettuato con un articolo pubblicato sul proprio house organ "Christophorus", del quale riportiamo alcuni concetti qui di seguito.

Secondo "Christophorus", negli ultimi tempi il mercato delle auto da collezione ha conosciuto una robusta ascesa, con i modelli Porsche storici al centro di crescite vertiginose delle quotazioni e dei prezzi di acquisto e vendita. A partire dal 2008, epoca della grande crisi finanziaria globale, gli investitori hanno iniziato a rivolgersi verso soluzioni di investimento alternative provocando una rapida crescita dei valori di questi oggetti. Mediamente, si è assistito a un aumento dei valori del 15% ogni anno ma in molti casi questi valori sono stati multipli. L'andamento avrebbe seguito questo trend senza sosta fino al 2015.

O meglio: fino all'estate scorsa, quando secondo "Christophorus", si sono prodotti i primi segnali che qualcosa, evidentemente, sarebbe cambiato. Alle grandi aste internazionali non tutte le più importanti Ferrari degli anni 60 sono passate di mano e anche alcune auto su cui chiunque avrebbe scommesso hanno, invece, deluso.

In realtà il profetizzato crollo del mercato non si è verificato, né tantomeno sembra essere all'orizzonte. Nel 2015, infatti, per la prima volta le grandi Case d'Aste hanno rotto la barriera del miliardo di dollari di controvalore e continua a esserci un forte desiderio d'investire milioni in auto da collezione.

COLLEZIONISTI AVVEDUTI
"Un cambiamento nello scenario di mercato, in ogni caso, è stato chiaramente osservato: il trend di crescita dei record di aggiudicazione si è abbassato, gli acquirenti sono diventati molto più attenti a "dove" investono il loro denaro e non sono più disposti a pagare qualsiasi prezzo. La qualità, le condizioni di conservazione (fino alla vernice originale) e la storia del singolo esemplare sono diventate variabili fondamentali che alimentano il processo di scelta. Così si giustificano i 16,3 milioni di euro pagati per una Ferrari 250 California appartenuta ad Alain Delon o gli 1,6 milioni pagati per la Porsche 356 appartenuta a Janis Joplin (una delle figure più carismatiche della scena rock degli anni 70).

"Si è affacciata sul mercato una nuova generazione di compratori" dice "Christophorus", "dietro i record di aggiudicazione ci sono appassionati i cui sogni di bambini erano letteralmente dominati da queste automobili. E le Porsche stanno beneficiando di questa tendenza. Ci sono Porsche 911, contraddistinte da spiccata personalità o condizioni di conservazione eccezionali, al centro dell'attenzione, con autentici casi di domanda superiore all'offerta. La società di investimento Historic Automobile Group ha peraltro verificato che nel 2015 le quotazioni delle Porsche sono cresciute di quasi il 20%, più di ogni altro marchio. Tra le migliori performer ci sono state la 911 Carrera RS 2.7 (con prezzi anche superiori al milione di dollari) ma anche la stessa Carrera GT (quasi il 24% di crescita nel 2015). C'è grande interesse anche per i modelli da corsa come dimostrato dai 10,1 milioni pagati all'asta di Gooding & Co per la 956 che ha vinto la 24 Ore di Le Mans 1983.

OCCHIO ALLE TRANSAXLE
"In questo scenario ci sono una serie di modelli che attualmente si riescono ad acquistare a prezzi accessibili ma che denotano un sempre maggiore interesse da parte dei collezionisti. È il caso dei modelli Transaxle, nella cui famiglia meritano certamente un occhio di riguardo quelli prodotti in pochi esemplari: per esempio la 968 CS, la 928 GT o la 924 Carrera GT. Per fare l'affare i consigli sono di puntare a esemplari con pochi chilometri, nelle migliori condizioni di conservazione possibile e con una storia documentata a puntino per quanto riguarda la manutenzione. Per queste vetture, a giudicare dagli sviluppo degli ultimi anni, è quanto mai vero che "la qualità paga!".

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