Il mondo delle corse piange Eddie Jordan, manager irlandese 76enne scomparso oggi a Città del Capo, in Sudafrica. Aveva parlato della sua grave malattia l’anno scorso. Personaggio eclettico, simpatico e guascone, Eddie è conosciuto al grande pubblico per aver fondato nel 1991 la Jordan Grand Prix, per la quale hanno gareggiato diversi bravi piloti.
L’asso e altri talenti. Per la sua squadra infatti, hanno corso, tra gli altri, Jean Alesi, Rubens Barrichello, Heinz-Harald Frentzen, Damon Hill, Eddie Irvine, Ralf Schumacher e i nostri Jarno Trulli e Giancarlo Fisichella (ultimo vincitore per la Jordan, al GP del Brasile 2003), fino alla chiusura del team nel 2005. Notevole lo score della Jordan: 250 gran premi disputati, 2 pole position, 4 vittorie, 2 giri più veloci in gara e un terzo posto nel campionato Costruttori nel 1999.
Battesimo Schumi. Ma il “botto” vero, Eddie lo fece nel 1991, nel primo anno di attività nel Circus, quando al GP del Belgio fece esordire un giovane Michael Schumacher per sostituire il titolare Bertrand Gachot, nei guai con la giustizia. Ebbene, grazie a un accordo con la Mercedes-Benz, per la quale Schumi correva con i prototipi, il talentuoso tedesco debuttò al volante della Jordan-Ford, con uno strepitoso settimo tempo in prova. La sua gara durò pochissimo, e subito dopo Schumi passò alla Benetton, ma Jordan intanto aveva “acceso” la stella del futuro sette volte campione del mondo. Eddie Jordan, oltre al team manager di F.1, ha ricoperto i ruoli di imprenditore e di opinionista televisivo. Mancherà al Circus e agli sportivi.