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MUSEO IN VENDITA PER FARE CASSA

Dopo il fallimento della Saab, avvenuto nel dicembre scorso, e il rifiuto delle proposte economiche del gruppo cinese Zhejisng Youngman, le speranze che il marchio svedese possa sopravvivere sono sempre più scarse. Sembrava che almeno il bel museo dedicato alla storia del marchio svedese potesse uscirne indenne e restare aperto al pubblico. Invece, è di metà gennaio la notizia che la collezione, che si trova nei pressi della fabbrica di Trollhättan, verrà messa all’asta dalla locale Agenzia delle Entrate per recuperare fondi e tutelare i creditori.

Sarebbe un epilogo davvero triste per questa marca fondata nel 1947, che nei suoi 54 anni di attività è stata sinonimo in campo automobilistico di innovazione tecnologica e di sicurezza attiva e passiva. Il museo vanta una collezione di 120 vetture a partire dal tipo “92001” del 1947 sino agli avveniristici prototipi presentati agli ultimi Saloni dell’auto, come la “Aero X” del 2006.

Ci sono poi le varie versioni della sportiva “Sonett”, compresa la “Super Sport” del 1956 con motore a tre cilindri e due tempi, la replica della “93” con cui Erik Carlsson vinse il Rally dei Mille Laghi in Finlandia nel 1957 e la “Monster” bimotore del 1959. Ma anche la prima “99 Turbo”, il modello che contribuì in modo determinante a lanciare commercialmente la Saab nel mondo (Stig Blomqvist, grazie a essa, conquistò nel 1979 lo Swedish Rally).

Lo studio legale Delphi & Wistrand, che si occupa del fallimento, sembra quindi non aver pietà per questo importante pezzo di storia svedese. Le auto del museo rischiano così di finire rinchiuse nei blindati garage dei fortunati acquirenti.

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