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SIGNORINA “GRANDI FIRME”

Belle e ammiccanti, come le famose donnine illustrate da Boccasile, le auto con nomi di donna vissero il loro momento magico negli anni 60. Tra le molte versioni “al femminile” anche questa coupé recuperata dopo una lunga ricerca e un altrettanto lungo restauro.
 
La auto con nomi di donna non sono una rarità, ma di “Samantha” si sa poco. Realizzata da Vignale su autotelaio Fiat “125”, fu presentata al Salone di Torino 1967: era una coupé 4-5 posti, originale nel frontale a forma lenticolare, presa d’aria sotto il paraurti e fanali retrattili. Pur non avendo suscitato particolare ammirazione, entrò in produzione: la base meccanica era quella della “125” normale, con motore “1608” da 90 CV. Il prezzo di listino era di 1.800.000 lire (contro 1.300.000 della “125” berlina) e la cosa non giovò affatto. Il centinaio di esemplari prodotti fino al 1971 finirono in buona parte in Francia e in Inghilterra.

In Italia ci sono ancora una ventina di “Samantha”. Un bell’esemplare è conservato da Vittorio Valbonesi, professionista di Forlì, che a quest’auto si sente particolarmente legato. Nel 1969 era l’auto di famiglia e lui, ragazzino, la usava come “stanza dei giochi”. Il padre però se ne liberò in fretta e il ricordo di quella macchina diventò per Vittorio quasi un’ossessione. Nel 1988, a Torino, gliene passò una sotto il naso, ma allora non si poteva permettere i sei milioni richiesti. Valbonesi annotò il numero di telaio e da allora la seguì passo passo: Pordenone, Luino, Svizzera, Romagna e infine una mostra-scambio a Imola nel 1993. Il prezzo era salito a 15 milioni.

Nel 1996 Valbonesi venne a sapere che una strana coupé Fiat era in vendita presso un meccanico: era la “Samantha” del ’69 che tanto aveva inseguito! La acquistò per quattro milioni, ma per farla tornare in forma ne servirono molti di più. I danni più evidenti erano un’ammaccatura nell’angolo posteriore sinistro, i passaruota e i sottoporta divorati dalla ruggine, la vernice di tetto e cofano scolorita dal sole: si annunciava un restauro lungo e laborioso. E infatti ci vollero cinque anni.
Su strada la “Samantha” supera i 170 km/h di tachimetro; equilibrata, ben frenata, è molto stabile sul misto-veloce e ha una tenuta di strada sicura.

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Categorie: Auto
Tags: fiat
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