A Roma faceva il tour dei siti archeologici. Lungo il percorso, oscurati i finestrini, venivano proiettati documentari sull’urbe imperiale. Il Macchi-Büssing “6500T Cinebus” doveva essere il primo di una serie, ma non ebbe fortuna. Dopo molte vicende, è stato restaurato.
Negli anni 50-60 la Macchi era la quarta Casa di autobus in Italia dopo Fiat, OM e Lancia. Il “Cinebus” è dotato di un proiettore Cinemeccanica alimentato a 24 volt (difficile l’accesso alla cabina di proiezione) e di un piccolo bar con ghiacciaia, in grado di ospitare una decina di bottiglie.
A oggi, questa sala di proiezione su ruote ha percorso soltanto 3136 chilometri, un’inezia.