Beppe Neri era il gestore del famoso ristorante “Il Cavallino” situato di fronte allo stabilimento Ferrari di Maranello. Amico del Commendatore, Beppe è stato anche custode di moltissimi ricordi legati alle affascinanti vicende del Cavallino rampante. Il sei febbraio, la casa d’arte francese Artcurial metterà all’asta la sua preziosa collezione di memorabilia.
“Era una persone molto semplice, semplicissima, anche nel mangiare: tortelli al burro e salvia, risotto alla parmigiana con un filo di aceto balsamico o con il pesce erano i suoi piatti preferiti. Durante la settimana veniva una volta o due, poi tutte le domeniche con la famiglia, anche se il ristorante era chiuso: aprivamo per lui. Mangiava in una saletta riservata, con due tv e una poltrona in pelle dove si sedeva per guardare i gran premi. Negli ultimi anni stava in dieta tutta la settimana e il sabato si lasciava andare”. È così che Giuseppe (Beppe) Neri, imprenditore edile con interessi nel settore della ristorazione e del catering, ricordava nel 2013 il suo grande amico Enzo Ferrari.
Un protagonista della storia Ferrari. Neri è stato fino al giorno della sua scomparsa, il 5 gennaio 2015, il gestore del Ristorante Il Cavallino, proprio di fronte all’ingresso della Ferrari in via Abetone, a Maranello. Lo stabile era di proprietà della Ferrari ma la gestione era stata affidata a lui nel 1983 direttamente da Enzo Ferrari, con una semplice stretta di mano (l'inaugurazione avvenne il 27 settembre 1984). Neri aveva anche la gestione delle pulizie all’interno della Ferrari e aveva realizzato la ristrutturazione e la costruzione di parti importanti dello stabilimento di Maranello, come la Nuova Meccanica Ferrari (nel 2002); la Nuova Logistica (2003); la Verniciatura Ferrari (2004); il Ristorante Azienda Ferrari (2008); il Circuito del Mugello (2008); l’Ampliamento Museo Ferrari (2012). Quando nel gennaio 2015 è stato colpito da infarto stava portando a termine la costruzione di alcuni reparti della Galleria del Vento.
Fedelissimo. Un amico di lunga data del Drake quindi, tanto da essere stato uno dei soli undici intimi che il giorno di Ferragosto del 1988 accompagnarono Enzo Ferrari nel suo ultimo viaggio, al cimitero di San Cataldo. Ora, a sei anni dalla morte del padre, le figlie Cristiana, Clementina e Chiara hanno deciso di mettere all’asta la collezione raccolta dal padre in 40 anni di rapporti con la Ferrari e con Enzo in particolare. È chiaro che non si tratta di una collezione qualsiasi, ma di qualcosa che tocca da vicino la vita di Enzo e la storia sportiva della Casa di Maranello: caschi da pilota, pezzi di F1, un raro set di motori Ferrari, fotografie, modellini, fotografie e vari souvenir.
Tutti sintonizzati. Sarà la francese Artcurial a metterla in vendita il sei febbraio 2021 a partire dalle 13.30 con la formula online-dal vivo, insieme a un’altra collezione di automobilia Ferrari raccolta da un appassionato del Cavallino (comprende numerosi pezzi di ricambio, cataloghi e manuali d'uso). In totale sono 104 lotti della Collezione Neri; 52 lotti dell’altra collezione e nove lotti, con un set di nove orologi di bordo della Maison Breguet probabilmente destinati all'aereo Armagnac. Va da sé che non c’è che l’imbarazzo della scelta. Il consiglio è di consultare in dettaglio il catalogo perché l’opportunità di acquistare un pezzetto di storia Ferrari è davvero aperto a tutti. Tra i pezzi di maggior prestigio figurano sicuramente i quattro motori Ferrari di Formula 1 (più un motore Maserati) montati sui supporti di presentazione, dei quali il motore utilizzato per le Ferrari F412 T2 della stagione 1995 di Jean Alesi e Gerhard Berger (70-80.000 euro la stima) rappresenta il pezzo più raro.
Il tesoro di Beppe. Due carene della Formula 1 di Alain Prost del 1990 sono un’altra rarità quasi impossibile da trovare (20-30.000 euro la stima per ognuna), insieme a una monoscocca della F1 di Gerard Berger del 1995 (15-20.000 euro), a una capote motore della F1 F2002 (15-20.000 euro) e a due ali delle F1 del 2008 (una autografata da Felipe Massa, 2-3.000 euro). Molto rara è anche la maquette in scala ridotta, in fibra, metallo e legno utilizzata per gli studi nella galleria del vento della F1 per la stagione 1981 (12-16.000 euro). A queste si aggiungono due caschi di Michael Schumacher utilizzati nel 2005 (20-30.000 euro) e nel 2002 (15-25.000 euro); quelli di Fernando Alonso del 2013 (10-20.000 euro) e del 2010 (5-8.000 euro); di Michele Alboreto del 1985 e di Rubens Barrichello del 2004 (5-8.000 euro).
Memorabilia. Più a portata di molti ci sono poi una infinità di fotografie di piloti autografati e modellini Ferrari acquistabili con poche centinaia di euro. Molta di questa automobilia faceva parte dell’allestimento interno del ristorante Il Cavallino che Giuseppe Neri aveva trasformato in un piccolo museo Ferrari a uso e consumo dei suoi clienti. Qui il catalogo completo di tutti i pezzi all’asta.