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16/05/2023 | di Redazione Ruoteclassiche
Coppa della Perugina, cronaca di un ennesimo successo
Quattro giorni su e giù dagli Appennini, tra Umbria e Toscana. Doveva essere un'edizione bagnata e invece è stata baciata. Dalla fortuna
16/05/2023 | di Redazione Ruoteclassiche

L'edizione 2023 della Coppa della Perugina (11-14 maggio), la trentaquattresima, doveva essere una corsa bagnata e invece, nelle giornate centrali dell’evento, ha vinto uno spicchio di sole. Sono state ben 104 le auto (una trentina anteguerra, dalla più antica del 1904 al 1932, le altre del periodo tra il 1940 e il 1958, tutte di grande pregio e valore) che hanno preso parte alla rievocazione storica della manifestazione promossa dal Camep di Perugia presieduto dal dinamico Ugo Amodeo e che, anche quest’anno, fa parte del Circuito Tricolore dell’Asi. Ancora una volta, l’evento è stato molto gettonato sia dai concorrenti sia dal folto pubblico che l’ha seguito in alcuni borghi suggestivi come Cortona e Sansepolcro.

Rievocazione storica perché la gara nacque 99 anni fa (e cioè nel 1924) come prima corsa di velocità in circuito disputata in Umbria. Voluta dall’appassionato Giovanni Buitoni, giovane rampollo della famiglia di industriali, deve il nome all’azienda di casa: la Perugina, appunto. Nelle quattro giornate dell’evento, che vede tra i partner anche Eberhard & Co., si sono alternati diversi momenti di abilità, cultura e divertimento: da sempre l’obiettivo principale dell’organizzazione è quello di lasciare un ‘dolce’ ricordo nei partecipanti che sono considerati, a tutti gli effetti, gli ‘ambasciatori’ della Coppa della Perugina in Italia e nel mondo.

Quest’anno, anche Ruoteclassiche ha partecipato, con la Lancia Aurelia B20 quarta serie del 1955 di recente restaurata nelle parti meccaniche e, tra l’altro, con le targhe originali di Perugia. Una sorta di ritorno a casa per la berlinetta dalla classica livrea blu che fa parte della Collezione Quattroruote.

Una sgambata a Magione. La bandiera tricolore per il classico inizio di questa edizione è stata sventolata alla concessionaria Ferrari e Maserati della famiglia De Poi a Ellera Umbra. Il percorso, sempre molto bello, ha portato gli equipaggi ad affrontare nella prima giornata alcune prove cronometrate e successivamente (una tappa sempre gradita) una volata nel circuito di Magione.

La pioggia torrenziale non ha disturbato più di tanto i cultori del cronometro, anche se qualche motorino del tergicristallo è saltato facendo guidare, in alcuni tratti, ‘alla Nuvolari’. Particolare e inusuale lo spettacolo teatrale riservato ai partecipanti presso la Sala dei Notari, all’arrivo della prima tappa, con gli artisti giapponesi del Noh-gaku Lo (stile Konparu) che hanno fatto risplendere un po’ del loro ‘sol levante’ nella sala affrescata del palazzo del XIII secolo.

La bellezza di Cortona. Nel corso della seconda giornata la protagonista, dopo la visita alla bellissima tenuta Lamborghini, è stata Cortona, la cui storia è molto antica e risale al periodo preromano, in particolare alla civiltà etrusca. Questo popolo già nel primo millennio avanti Cristo scelse il territorio cortonese per creare una lucumonia, ossia un agglomerato urbano. Nel periodo del Rinascimento, con l’espansione politica di Firenze, Cortona verrà arricchita di preziose opere architettoniche. Sportivamente parlando, è anche l’arrivo della cronoscalata Camucia-Cortona che per una trentina di edizioni ha appassionato i cultori delle gare in salita. E anche i concorrenti della Coppa della Perugina 2023, che hanno molto apprezzato i bellissimi tornanti che portano, appunto, alla cittadina arroccata di Cortona. Nella serata la visita alle cantine di Brunello Cucinelli con la cena a Solomeo ha concluso la tappa.

Sansepolcro in festa. Il bellissimo borgo toscano, che risale al decimo secolo, si è vestito a festa (dopo un primo passaggio allo splendido castello di Solfagnano) per l’arrivo della manifestazione nel corso della terza tappa, in una sorta di collegamento ideale con la città, quella appunto biturgense, che è stata ‘culla’ e sede fino al 2008 dell’azienda Buitoni. Gli oltre cento equipaggi hanno cominciato a sfilare per il centro storico in tarda mattinata, percorrendo via XX Settembre con ingresso da Porta Romana e beneficiando della passerella in piazza Torre di Berta e in via Matteotti, dove i gioielli d’antan sono rimasti parcheggiati per la gioia dei tanti appassionati e visitatori che, all’ammazzacaffè, hanno preferito due passi tra carrozzerie e cromature. Nel pomeriggio, la consueta (e sempre emozionante) sfilata delle auto in corso Vannucci a Perugia, per poi concludere la giornata con la cena di gala al castello di Rosciano.

Un bacio non si nega a nessuno. Nell’ultima giornata grande risalto alla protagonista assoluta della Coppa della Perugina, la cioccolata appunto. Che per quattro giorni ha addolcito i chilometri di piloti e navigatori. Visita dunque allo stabilimento Nestlè Perugina con la successiva rievocazione storica della Coppa della Perugina (un trofeo nel trofeo, con la gara di regolarità vinta dalla meravigliosa Fiat Tipo 2 del 1914 di Regoli Cenci-Goga), con le auto protagoniste a San Francesco al Prato, in Perugia. Dopo la visita del museo dell’Accademia delle belle arti e il pranzo, le premiazioni che hanno visto svettare, nella gara di regolarità classica, la Fiat 600 del 1957 di Portoghese-Rubinie.

E dopo i premi ufficiali, le menzioni speciali. Menzione uno: alla Lambda dell’equipaggio Beccerica-Foglia che ha trasformato la salita per arrivare in corso Vannucci in una cronoscalata. Beato chi se l’è potuta godere standole dietro, a fatica (noi, ndr). Menzione due: al castello di Rosciano si poteva arrivare in due modi. O con le navette ordinarie, o con una straordinaria: l’OM Tigrotto del 1962. Restaurato (e guidato) in maniera impeccabile da Alfonso Di Fonzo. Menzione tre: al meteo. Ci si aspettava un’edizione annacquata. Per fortuna non lo è stata più di tanto perché i vini, parliamo per sentito dire, erano talmente buoni che sarebbe stato un peccato.

(Gaetano Derosa, Nicolò Minerbi)

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