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El Sabry, la spiaggina che non t’aspetti

La carrozzeria Baldi Team-GAMC di Sanremo, nata a fine 1971 per mano di Nino Baldi, ex pilota su due e su quattro ruote, si è occupata per pochi anni di auto da vacanza, a metà strada fra le “spiaggine” e le dune buggy.

Non una “spiaggina” qualsiasi. Dite che non vi sembra una notiziona, in quel periodo storico? Avete ragione, ma solo in parte. Perché le scocche in vetroresina della El Sabry, questo il nome del modello, non venivano applicate come di consueto sui pianali delle Volkswagen Maggiolino, bensì a un telaio a traliccio in tubi che ospitava la meccanica della Fiat 850!

 

Nata sulla riviera ligure. Baldi era riuscito infatti a ottenere una fornitura di gruppi meccanici direttamente dalla Casa torinese. Pare che alcune El Sabry siano state allestite su meccanica della 850 normale e altre su quella della Sport, ma non ci sono dati certi in merito. La dune buggy alla ligure debuttò al Salone di Ginevra del 1972, insieme alla più piccola Betty, con meccanica della Fiat 500. La sua carrozzeria era semplice, con il frontale liscio, senza porte e con paracolpi e rollbar tubolari, in perfetto stile buggy, ma la coda si differenziava nettamente da quanto già visto: squadrata e dotata di uno specchio di poppa, di norma assente sulle concorrenti, non lasciava il motore allo scoperto.

La famiglia si allarga. La plancia e la strumentazione erano quelli dell’utilitaria da cui derivava e l’abitacolo si poteva chiudere con capote e pannelli fissati da bottoni. Non è difficile immaginare che ci fossero lievi differenze fra un esemplare e l’altro, dovute alla produzione prettamente artigianale: rivestimenti interni, cerchi, volanti e altri dettagli potevano sicuramente variare. Già durante lo stesso 1972 vennero lanciate le nuove Tilly e Ricky, rispettivamente su base Fiat 500 e 850 e caratterizzate dal muso decisamente più spiovente e squadrato. Ciò non impedì alla El Sabry di piazzare circa 80 esemplari sul mercato, uno dei quali, di colore arancione, è arrivato nelle mani del nostro lettore Nicolò Cuffaro di Palermo. Ha ancora la targa di prima immatricolazione, risalente ad agosto 1973, ed è in ottime condizioni sia estetiche sia meccaniche.

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