Fiat 124 Sport Spider: un evergreen a cielo aperto - Ruoteclassiche
Cerca
Moto
29/07/2020 | di Giancarlo Gnepo Kla
Fiat 124 Sport Spider: un evergreen a cielo aperto
La Fiat 124 Sport Spider è un grande classico dello stile italiano: decapottabile apprezzatissima, è stata prodotta per quasi 20 anni, dal 1966 al 1985.
29/07/2020 | di Giancarlo Gnepo Kla

La Fiat 124 Sport Spider è una delle “convertibili” italiane più amate nel mondo: auto da passeggio o per guidatori smaliziati, in quasi 20 anni di produzione si è imposta nel segmento delle spider conquistando anche importanti risultati sportivi nei rally e una folta schiera di ammiratori Oltreoceano...

La Fiat 124 Sport Spider nasce nel 1966 su “disegno Pininfarina” per opera del talentuoso Tom Tjaarda, una scelta diversa per la sorella 124 Sport Coupé, sviluppata dal Centro Stile Fiat e prodotta fino al 1975 sul telaio della 124 berlina. La Spider venne realizzata invece sul pianale accorciato della 124 e prodotta negli stabilimenti Pininfarina. La meccanica delle 124 Sport, Coupé e Spider, ricalcava quella delle berline Fiat di segmento medio-alto. Proposta inizialmente con un 1.438 cm³ bialbero da 90 cv e un 1608 cm³ con carburatore a doppio corpo da 110 cv, la Fiat 124 Sport Spider non deludeva le aspettative dei guidatori più esigenti, forte di sterzo e cambio molto precisi. Soltanto sulle asperità le sospensioni risentivano dell’architettura a ponte rigido ereditato dalla berlina, ma è una sbavatura che le si poteva perdonare a fronte di un pacchetto complessivo assolutamente riuscito. Nel 1972, l’arrivo di un nuovo 1.6 (1592 cm³) da 108 cv e di un 1.8 litri da 118 cv ereditati dalla Fiat 132, resero necessaria l’adozione di un cofano modificato, dotato di una particolare gobba per far fronte al maggior volume del motore.

Per l’Europa e per l’America. Sin dal lancio la Fiat 124 Sport Spider è stata una vettura molto apprezzata e desiderata: una 2+2 sinuosa e compatta, che offriva agilità e un abitacolo ben rifinito. Al volante della 124 Sport Spider la piacevolezza della guida veniva sottolineata da una seduta degna di un’auto sportiva. Visto il successo commerciale negli USA, dove la 124 Sport Spider venne venduta dal 1968, il modello restò in produzione per molti anni anche dopo il 1975, quando terminò la produzione della 124 Sport Coupé. Tra il 1975 e il 1981 tuttavia soltanto il mercato americano godette della 124 Spider, preclusa al mercato europeo. Il modello si configurò come un autentico evergreen dello stile italiano, ma essendo terminata la commercializzazione europea da parte di Fiat, la 124 Spider continuò ad essere prodotta in diverse edizioni fino al 1985 con il marchio “Pininfarina”, che ne ha sempre curato l’assemblaggio.

Fascino inossidabile. La Fiat Spider, così chiamata dall’altra parte dell’Oceano, per soddisfare l’omologazione negli USA venne equipaggiata con dei grossi paraurti specifici, luci diurne arancioni e gruppi ottici posteriori più grandi. Inoltre il motore, il 1800 cm3 da 90 cv, passava a una cilindrata di due litri. Per soddisfare le stringenti norme anti inquinamento l’alimentazione a carburatori e lo sprinterogeno vennero abbandonati in favore dell’iniezione e dell'accensione elettronica: il 2.0 erogava 105 cavalli, ma il buon valore di coppia, garantiva una buona elasticità, ideale per godersi la guida “en plein air”. Dopo aver cavalcato l’onda del successo nel corso degli anni ’70, la 124 Sport Spider non perdeva smalto: i successi nelle competizioni delle 124 Abarth Rally e il fascino inossidabile della spider senza tempo fecero si che ci fosse ancora una folta platea di appassionati del modello, che convinsero la Pininfarina a riportare la 124 Spider sui listini europei.

Un ritorno attesissimo. Al Salone di Ginevra del 1982 debuttò quindi la Pininfarina Spidereuropa, praticamente la Fiat Spider per il mercato Americano con alcuni adattamenti tecnici per l’omologazione in Europa: i paraurti non necessitavano più del sistema d’assorbimento d’urto obbligatorio negli USA e dei “side-markers” (le luci laterali). Ulteriori aggiornamenti interessarono anche la strumentazione del cruscotto, la meccanica e la ciclistica: aggiornate sulle più recenti 131 e Argenta. Con l'introduzione della Spidereuropa venne eliminato l’angusto divanetto posteriore: la nuova versione era proposta solo in configurazione due posti secchi. Immutato il 2.0 da 105 cv, capace di spingere la spider (dal peso di poco più di mille chili ) a velocità di oltre 180 km/h. Per i più sportivi, c’era poi la Spidereuropa Volumex: dotata di compressore volumetrico sviluppato dall’Abarth, il 2 litri arrivava ad erogare 136 CV e in questo caso la velocità massima superava i 200 km/h. Negli USA, a partire da 1983, in seguito alla vittoria del team di Cino Ricci nella Coppa America, la mitica 124 Sport Spider venne venduta “Spider Azzura” (con una "r"), e così con il vento in poppa la produzione proseguì fino al 1985.

COMMENTI
In edicola
Segui la passione
Aprile 2024
Protagonista della copertina di aprile è l'ultima De Tomaso Pantera costruita. Regina è la Mercedes 500/540 K, poi vi presentiamo l'unica Porsche 917 stradale allestita dalla Casa, la più sportiva delle Alfa Romeo 155, la Turbo Q4 e il Test a test fra Mitsubishi 3000 GT e Toyota Supra
Scopri di più >