Che cosa succede quando si mettono insieme due leggende? Da un lato la Lancia Delta HF Integrale, dall’altra l’Avvocato Gianni Agnelli: nessuno dei due ha bisogno di presentazioni, ma per una delle auto più celebrate di sempre in questo caso c’è da fare un distinguo. Non si tratta infatti della celeberrima Delta Integrale cabrio, ma di una "normale" - per quanto si possa definirla tale - un’auto con soli 25 mila km e un simile proprietario.
L’altra dell’Avvocato. La storia della Delta Evo cabrio è nota: realizzata in soli sei mesi nel 1992 in tempo per essere utilizzata durante la stagione estiva a St. Moritz, è una delle più note tra le auto create su misura per Gianni Agnelli. Ma in pochi sanno che Rodolfo Gaffino Rossi, ai tempi responsabile del Centro Stile Fiat, fu incaricato di realizzare un’altra one-off, sempre su base Delta HF Integrale Evo e sempre con le stesse specifiche di colore carrozzeria e interni. Ebbene, quest’ultima è ora in vendita presso un autosalone in provincia di Torino e il suo attuale proprietario, una persona che per motivi di lavoro e personali ha vissuto a stretto contatto con la famiglia Agnelli, ci ha raccontato la sua storia.
Colpo di fulmine. La scintilla era scoccata già a metà anni 90, quando la vide per la prima volta parcheggiata di fronte allo chalet di St. Moritz, dove gli Agnelli passavano parte delle vacanze e dove la Delta veniva conservata: ma, ovviamente, era irraggiungibile, un vero frutto proibito, nonostante i tentativi di convincere i più stretti collaboratori dell'Avvocato a cedere l’auto. Era praticamente inutilizzata, ma il lungo corteggiamento fu premiato solamente con la vaga promessa che, senza specificare quando, si sarebbe trovato il modo di riservargliela nel caso di una futura vendita. Un anno dopo la morte dell’Avvocato, la Delta entrava in possesso di quello che è solamente il secondo proprietario il quale, da quel momento, ha iniziato un intricatissimo iter per certificare tutto il certificabile.
Pezzo unico. La difficoltà principale stava ovviamente nel provare che la vettura - il libretto riporta come proprietario solo "Fiat Auto" - era stata realizzata proprio per Gianni Agnelli, esattamente con quelle specifiche, visto che queste informazioni non erano riportate per iscritto da nessuna parte. Con la benedizione del Cavalier Gaffino in persona, incontrato dal proprietario proprio per avere l’ultima parola e appunto, la conferma della totale originalità della Delta, oltre che del suo illustre primo proprietario, l’auto è stata iscritta al Registro Storico Lancia, poi ha ricevuto la Targa Oro Asi in classe A1. In seguito, quando è nato l'FCA Heritage ha ricevuto quest’ulteriore certificazione.
Dettagli specifici. Meno speciale esteticamente della gemella cabriolet, anche questa Delta Integrale Evo ha qualche asso nella manica: innanzitutto, il colore argento metallizzato tende al platino ed è stato realizzato su misura, così come gli interni di pelle blu, per non parlare dei pannelli porta, tutta la tappezzeria e la moquette, anch’esse blu, come il cielo, realizzato in Alcantara. Particolari i sedili Recaro, diversi da quelli standard e con un look un po' rétro. Le classiche righe nere e blu, segno distintivo delle auto di Agnelli, sono verniciate a mano e al posto del classico ruotino di scorta c’è un cerchio di lega gommato, mentre veri tocchi di classe sono il portadocumenti e la custodia del triangolo, entrambi realizzati con la stessa pelle blu degli interni.
Segni inconfondibili. Per finire, un ultimo dettaglio: l’auto ha ancora sul parabrezza il bollino con scritto "Suvretta St.Moritz", che fungeva da documento di riconoscimento per entrare nell’esclusiva zona residenziale dove ha passato i suoi primi dieci anni di vita.