La seconda edizione della manifestazione intitolata all'indimenticato pilota tedesco è partita da Zurigo e, attraverso Berna e Andermatt si è conclusa a Lugano. Quasi 60 le auto presenti, clima molto conviviale e tante appassionanti "soluzioni" lungo i 5 giorni dell'evento, ispirati alla vita di Caracciola. C'eravamo anche noi, a bordo di una Maserati 3500 Spider Vignale del '59.
La seconda edizione di Passione Caracciola è stata ben di più di un affascinante gara di regolarità nei territori della Svizzera tedesca e italiana. E' stato un lungo e intenso rally ininterrottamente dedicato al personaggio principale dell'evento. Non un semplice e banale titolo di una manifestazione, non un asettico richiamo a un nome famoso del motorismo ma un'appassionante celebrazione dell'uomo e del pilota Caracciola durata ininterrottamente per 5 giorni: luoghi, ambientazioni, testimonianze e automobili hanno sempre avuto un forte richiamo alla sua vita, pubblica e privata.
Il "Regenmeister" (il signore della pioggia) non è stato, infatti, uno di tanti ma, al contrario, secondo molti è stato "il" più grande di tutti tra gli Anni 20 e 30 (tre volte Campione europeo Grand Prix e della Montagna, detentore di un incredibile record di velocità a 432,8 km/h stabilito nel '38, trionfatore alla 1000 Miglia del '31 con la Mercedes...).
Oltre 100 appassionati per 58 automobili di alto lignaggio (58 anni visse il grande mito germanico) lo hanno celebrato senza sosta per 5 giorni. L'elenco delle automobili partecipanti scorre tra Mercedes 300 SL Gullwing (3 esemplari!) e 300 SL Roadster, Jaguar E-Type, Mercedes 280 SL Pagoda (5 esemplari), Porsche 356 e 911. E poi Fiat 8V, Ferrari 365 GTC, Maserati Tipo 26 Sport e Bora, Lancia Stratos e Citroen DS Cabrio. Per noi di Ruoteclassiche una vettura d'eccezione: una rara Maserati 3500 Spider Vignale, uno dei primi esemplari prodotti e proprio quello esposto al Salone di Ginevra del marzo '59.
Partite da Zurigo mercoledì 15, le vetture hanno preso direzione Sud-Ovest per giungere a Berna, conclusione della prima tappa dopo undici prove a cronometro. Non a caso è stata scelta la capitale della Confederazione elvetica: qui si tenne, sul circuito di Bremgarten (tra il 1934 e il '54), il Gran Premio di Svizzera, vinto da Caracciola con la Mercedes nel '35, '37 e '38. Il secondo giorno di gara il gruppo di automobili ha rievocato quella storica corsa con nuove prove a cronometro lungo il suo percorso. Ripartiti verso sud-est gli equipaggi hanno raggiunto Thun, Interlaken e dato la scalata alle grandi montagne con passaggio sul Grimselpass e il Furkapass per concludere la tappa ad Andermatt (sopra il tunnel del Gottardo) a conclusione di altre 24 prove a cronometro.
L'indomani la terza tappa, con la ripresa del Furka e l'arrampicata sul Nufenen (tre altissimi valichi - oltre 2.200 metri in media - tre vittorie di Caracciola sulle salite) per poi iniziare la discesa verso Lugano, traguardo della gara (quasi 40 nuove prove a cronometro disputate), città dove il pilota tedesco visse fino alla sua scomparsa e dove oggi riposa. Qui nascerà, nel 2017, un museo dedicato alla sua figura.
IL PODIO
Nel computo della Classifica generale, la prontezza di cronometro ha premiato la coppia De Sanctis/Morbiducci su Mercedes 300 SL Gullwing del 1955. Al secondo posto Straub/Villiger su Ferrari 365 GTC 1969 . In terza posizione Nagele/Lusser con la Jaguar E-Type del '64. Il Trofeo Caracciola, stabilito considerando le prove speciali del circuito di Bremgarten e di Bedretto è andato a Fischer/Fischer su Porsche 356 A Convertible D del ‘59.
CLASSIFICA PER CLASSI
- Classe D: Hofer/Hofer, Maserati 26M Sport 1928
- Classe E: De Sanctis/Morbiducci, Mercedes 300 SL Gullwing 1955
- Classe F: Straub/Villiger, Ferrari 365 GTC 1969
- Classe G: Meier/Meier, Porsche 911 Carrera 3000 1976
PASSIONE CARACCIOLA 2017
Nel frattempo è già partita la macchina organizzativa della terza edizione della corsa dedicata a Caracciola. Il prossimo anno Passione Caracciola partirà da Milano - Piazza del Duomo - farà tappa sul circuito di Monza per concludersi nuovamente a Lugano.
Alvise-Marco Seno