L’ultima sfida del costruttore californiano Singer Vehicle Design è una 964 biturbo a trazione integrale permanente da safari, costruita per un cliente e pronta ad affrontare rally di durata come la Dakar e la Baja 1000.
Scordatevi le macchine da cucire: sono dieci anni che Singer Vehicle Design si dedica ai resto-mod di Porsche 911, per affrontare la modernità in chiave ancora più divertente. L’officina di Los Angeles è la seconda vita di Rob Dickinson, ex musicista rock e cugino di Bruce, frontman della storica band heavy metal Iron Maiden. È curioso che siano stati due inglesi senza un retroterra professionale automotive – l’altro è Magnus Walker, ex stilista di moda – a cambiare d’abito e suonare una musica diversa sulle 911 in California. Qualcuno pensa che la fama e le preparazioni siano un po’ sopra le righe, che le Singer – perlopiù 964 “Mezger” ad aria –siano esageratamente care e si prendano qualche licenza di troppo sul design. Quando però si vede la All-Terrain Competition Study (ACS per comodità) saltare come una cavalletta, meglio abbassare le picche della tradizione e abbandonarsi al gioco puro e semplice.
Amala e sporcala. Sui social va molto di moda aizzare gli appassionati, non necessariamente facoltosi, a rompere le barriere fra strada e fuoristrada, lusso e avventura. Con quest’idea ben avvitata in testa, un cliente ha chiesto a Singer una 911 che potesse affrontare rally massacranti di durata come la Dakar o, tanto per restare nella California del Sud, la Baja 1000. Per il nuovo progetto, Singer Vehicle Design ha reclutato lo specialista Richard Tuthill – altro suddito di Sua maestà, che un’idea o due su come preparare le Porsche per un rally ce l’ha – e insieme hanno iniziato a lavorare su una 964 del ’90. La modifica più ovvia e importante riguarda la tenuta di strada: quindi sospensioni a corsa allungata, che lavorano su otto regolazioni; un set di freni a disco monoblocco in acciaio a quattro pistoni, con freno a mano idraulico. Infine cerchi in lega forgiati da 16” calzati dai BF Goodrich All-Terrain K02, roba più da Wrangler Rubicon che da Porsche.
Muso da papera. La ACS è a trazione integrale permanente, con cambio sequenziale a 5 marce manuale e differenziali meccanici autobloccanti. Il motore 6 cilindri da 3.6 litri biturbo è in grado di scaricare a terra almeno 450 cv e 569 Nm di coppia. L’avverbio “almeno” significa che “la performance del motore può essere variata a seconda del tipo di gara e delle richieste del cliente”. Secondo il modus operandi Singer, la carrozzeria è stata alleggerita il più possibile sostituendo i lamierati con pannelli in fibra composita. Dello stesso materiale anche la slitta protettiva, i brancardi e gli alettoni frontali che le danno un’aria vagamente paperina. L’abitacolo è dotato di roll cage, sedili, cinture e dispositivi di sicurezza omologati FIA; è installato un sistema di navigazione GPS, la seconda ruota di scorta è alloggiata dietro i sedili e il serbatoio è di tipo long range. Tanto per chiarire che la ACS non gioca a fare i rally nel boschetto dietro casa, ma è davvero pronta a tutto.
Da dove arriva. Sicuramente dalla lunga esperienza di Singer e Tuthill nel rivoltare le 911 come un guanto per farle correre offroad. In realtà, la ACS può legittimamente interpretare il ruolo di erede spirituale della “Gruppe B”, la 959 in versione Dakar, che in Africa sbancò l’edizione del 1986 con René Metge. Vinse tra l’altro davanti a Jacky Ickx in coppia con Claude Brasseur, famoso attore francese scomparso di recente. E per l’asfalto? Singer fa sapere che il committente ha richiesto due auto: una per il deserto, più un’altra di colore rosso per la pista. Al momento, la seconda esiste solo sottoforma di rendering, ma presto potrebbe diventare un secondo omaggio. Stavolta alla 961 progettata da Norbert Singer (il nome dell’atelier di Los Angeles è in suo onore), che corse a Le Mans nel 1986 nella classe IMSA GTX. Una volta ingegnerizzate le due auto, sarà possibile replicarle con le personalizzazioni del caso. Il budget complessivo? Normalmente, una 911 firmata Singer costa più di mezzo milione di dollari, i conti si fa presto a farli…