Sugli Champs Elysées con Artcurial - Ruoteclassiche
Cerca
Eventi
30/11/2020 | di Paolo Sormani
Sugli Champs Elysées con Artcurial
La prestigiosa asta “Automobiles sur les Champs-Élysées” organizzata da Artcurial si terrà giovedì 3 dicembre. Ecco i top lots.
30/11/2020 | di Paolo Sormani

In tempi di Covid, la 16esima edizione di “Automobiles sur les Champs-Élysées” del 3 dicembre non schiera vetture clamorose e invita alla partecipazione a distanza. La virtù sta però nel mezzo, con diversi lotti “possibili” che potrebbero essere battuti a prezzi interessanti.

Quest’inverno, la magia luminosa della Ville Lumière sotto Natale molti di noi la vedranno col binocolo, o in cartolina. Sì insomma, da remoto. Smart. Ciò non impedirà comunque a 65 auto selezionate dallo sfilare nella tradizionale asta “Automobiles sur les Champs-Élysées”. Organizzata dalla maison Artcurial, la 16esima edizione si terrà giovedì 3 dicembre a partire dalle 16 alla rotonda dei Campi Elisi, angolo avenue Montaigne. Il formato online è “de rigueur”, anche se i fortunati che si trovassero già a Parigi possono avere l’opportunità di partecipare e rilanciare di persona, pur con le restrizioni imposte al pubblico dalla legislazione anti-Covid. Basta una rapida occhiatina al catalogo per individuare i lotti di maggior pregio. “Hors-catégorie”, al di sopra di tutti, è il numero 42, una Mercedes-Benz 300 SL “ali di gabbiano” del 1955 matching numbers, con documenti originali inglesi e appena quattro proprietari. Il penultimo l’ha conservata per ben 48 anni, in condizioni definite ottime: elementi che contribuiscono a fissare la stima fra 1.100.000 e 1.300.000 euro.

AC BristolAC Bristol
/

AC Bristol

SFOGLIA LA GALLERY
10
AC Bristol

Le altre “tre stelle” Artcurial. Non potrebbero essere più diverse per tipologia, ma sono destinate a movimentare l’incanto. La AC Bristol ACE Roadster del 1960, la Dino 246 GT del ‘72 e un’altra Mercedes di gran classe, la 280 SE 3.5 Cabriolet. La AC Bristol fu venduta nel 1960 dall’allora importatore parigino Chardonnet ed è appartenuta al primo proprietario fino al 1971, dopo di che è stata acquistata da due amici che l’hanno conservata fino a oggi. Sarà messa all’asta con i documenti originali francesi per una stima di acquisto che oscilla fino ai 500.000 euro. Dai 300 ai 400.000 euro varia il tetto di rilanci previsto – ma non si sa mai – per la Dino Berlinetta rossa del 1972, che vanta matching numbers, la certificazione Ferrari Classiche e il restauro integrale a cura di Ferrari Losanna. A proposito di granturismo italiane primi Settanta: attenzione alla Maserati Bora 4700, sempre del ‘72. Ha la carrozzeria nera originale, documenti belgi ed è stata sottoposta a interventi di rilievo prima dell’asta: fattori che potrebbero portarla a scalare fra i 150 e i 200.000 euro. Sempre del 1972 e con 50.000 euro in meno di preventivo la De Tomaso Pantera GTS, con 2.000 km dopo il restauro completo e il pedigree accertato con documenti e fatture di assistenza originali. Mercedes, si diceva: quanta classe ha la 280 SE 3.5 Cabriolet argento del 1971. Di questa vettura con documenti portoghesi si conosce la storia (quattro proprietari e certificazione Mercedes-Benz), ma si presume il chilometraggio di circa 60mila km. È stata sottoposta a revisione completa ed è corredata da libretto uso e manutenzione e set di attrezzi originali. Stima: fra i 250 e i 300mila euro.

Caccia all’affare di Natale. Il 2020 ha giocoforza registrato un sensibile aumento delle auto classiche battute all’asta e acquistate online, ma con una flessione globale dei prezzi quantificata intorno al 20%. Ciò implica che anche nell’ambito di “Automobiles sur les Champs-Élysées” la quotazione di una certa vettura potrebbe risultare inferiore alle attese, o al prezzo di vendita consolidato. In sostanza, occhio all’affare da mettere sotto l’albero. I pezzi di grande interesse inferiori, o intorno ai centomila euro sono diversi e valgono un’occhiatina. Parliamo, per esempio, di una coppia di Jaguar E-Type che sembra uscita dal garage segreto di Diabolik: una 3.8 Coupé nera del 1964 accanto a una Cabriolet bianca dello stesso anno. Le cifre variano dagli 80 ai 130.000 euro. A proposito di cabrio, molto carina la Citroën DS 19 bianca carrozzata Chapron, sempre del 1964, con quattro proprietari e certificazione originale. Consistente la presenza Porsche, fra l’eterna 356 e una muta di 911, 993 e 997, più una coppia di 930 3.3 litri e 944 Turbo S. Invece chi preferisce un boxer per viaggiare, comodo e con tutta la classe di un camperino d’epoca, dovrebbe puntare sul terzetto di Kombi Volkswagen all’asta: due sono T1 1500 (tra i quali un 23 vetri), l’altro è un appetibilissimo camper Type 2 Westfalia del 1967. Un “figlio dei fiori” dal restauro immacolato che potrebbe essere battuto fra i 50 e i 70mila euro.

COMMENTI
In edicola
Segui la passione
Aprile 2025
Nel numero di aprile l'Alfa Romeo Giulietta Spider, che compie 70 anni, confronto fra tre Aston Martin convertibili, la Saab 900, la Toyota MR2
Scopri di più >