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16 novembre1929: nasceva la Scuderia Ferrari

Il 16 novembre di 85 anni fa nasceva ufficialmente, presso lo studio del notaio Della Fontana di Modena, la Società Anonima Scuderia Ferrari. Il neonato team, con sede a Modena in via Trento e Trieste, stabilì come oggetto sociale la “compera di automobili da corsa di marca Alfa Romeo e partecipazione colle stesse alle Corse incluse nel calendario nazionale sportivo e nel calendario della Associazione Nazionale Automobil Clubs”.

Enzo Ferrari era cresciuto professionalmente come tecnico (grazie all’esperienza paterna) e, dalla fine della Grande Guerra, come collaudatore. Ma nel 1919, per la CMN di Milano (Costruzione Meccaniche Nazionali), ecco l’opportunità di trasformare il lavoro in pilota professionista. Proprio con una CMN, il debutto alla Parma – Poggio di Berceto: 12esimo assoluto.

Il giovane Ferrari, coraggio di ferro e cocciutaggine non comuni, punta in alto e, presto, la sua caparbietà viene premiata. Nel 1920 ecco presentarsi subito l’opportunità della vita, il salto di qualità definitivo verso una carriera che durerà per quasi 70 anni: l’ingresso in Alfa Romeo. Dall’inizio come pilota. La chiave di volta arriverà nel 1923 con la donazione, da parte della madre del pilota Francesco Baracca, perito in un duello nei cieli durante la prima Guerra Mondiale sopra il colle del Montello, fuori Treviso, del Cavallino Rampante.

Inventiva, coraggio, lungimiranza e strategia imprenditoriale lo portano, nell’autunno di quel “fatidico” 1929, in un clima da Grande Depressione (il 24 ottobre, il giovedì nero, a Wall Street era avvenuto il disastro in Borsa), a pensare un team di piloti gentleman completamente autogestito e arricchito da fiammanti Alfa Romeo, il meglio del meglio. Enzo Ferrari, supportato da un potente gruppo di soci-piloti finanziatori, riesce nell’impresa. Partecipano gli industriali tessili Alfredo e Augusto Caniato, (130 azioni), il Cavalier Enzo Ferrari (50 azioni), il fotografo Ferruccio Testi (5 azioni), la S.A. Alfa Romeo (10 azioni) e la S.A. Pirelli (5 azioni).

Con l’omologazione da parte del tribunale di Modena, 29 novembre 1929, nasceva ufficialmente la Scuderia Ferrari riunitasi per la prima volta il 15 gennaio 1930. In quella sede fu deciso il debutto ufficiale: la Mille Miglia del 1930

Alla IV° Coppa delle Mille Miglia, il 12 marzo 1930, si presentarono tre Alfa Romeo 6C 1750 GS Zagato affidate a Varzi – Canavesi, Ghersi – Cortese e Mazzotti – Maggi. L’Alfa Romeo si presentava anche con una “seconda” squadra ufficiale: altre due 6C guidate da Campari – Marinoni e Nuvolari – Guidotti. Il leggendario duello Nuvolari – Varzi vedrà prevalere il Mantovano Volante. Per il team di Enzo Ferrari andrà “molto bene” ma nulla più: secondo, terzo e ottavo assoluto.

Nel 1932 ecco comparire sul cofano delle meravigliose Alfa 8C 2300 con carrozzeria Zagato lo stemma del Cavallino. Lo stesso anno vince la 24 Ore di Le Mans e, nel ’33, finalmente la vittoria alla Mille Miglia, la corsa più prestigiosa di allora. Lo stesso anno l’Alfa Romeo, causa la crisi, decide il ritiro dalle corse e la Scuderia prosegue da sola. Poco dopo, però, il suo stesso Deus Ex Machina, abbandona la squadra per un dissenso con l’Alfa.

L’ambizione di Ferrari è “drammatica” e il suo successo nell’automobilismo sportivo ancora da scrivere: nel 1940 fonda l’Auto Avio Costruzioni e, nel ’47, finalmente capace di dare il suo cognome alle “sue” macchine, fonda la casa automobilistica Ferrari e, contestualmente, “rifonda” la Scuderia Ferrari come dependance sportiva dell’azienda.

La Scuderia Ferrari ha militato in tutte le principali formule sportive del mondo ma si ricordano soprattutto la Formula 1 (16 vittorie nel Campionato Costruttori, 15 titoli Piloti),  il Campionato Mondiale Marche per vetture Sport – Prototipo (12 titoli nella formula tenutasi dal 1953 al ’92).

Così Piero Ferrari ricorda la nascita della scuderia automobilistica più famosa del mondo: “La nascita della Scuderia, il 16 novembre del 1929, è una delle dimostrazioni più concrete delle principali caratteristiche di mio padre: il coraggio e la passione per il mondo delle corse. Nell’anno della prima grande crisi mondiale, lui ebbe il coraggio di dare vita a una squadra che facesse correre i piloti amatori nelle gare automobilistiche dell’epoca perché con loro condivideva il grande amore per il mondo delle competizioni. La sua volontà e il suo decisionismo si esplicano anche nel modo in cui decise e scrisse i punti salienti dello statuto perché lo fece su un tovagliolo in un ristorante insieme all’avvocato Enzo Levi”.

Alvise-Marco Seno

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