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Clamoroso barnfind: 13 Porsche 928!

Se è già emozionante imbattersi in una Porsche abbandonata da decenni, immaginatevi con 13. Non si tratta di 911, ma delle transaxle raffreddate ad acqua che dovevano sostituirla. Il proprietario però non vuole mollarle…

Avete presente il modo di dire “succede solo in America”? Oppure: “Succede solo nei film americani”? Per estensione, anche nelle serie tv americane. Anzi, certe cose succedono anche solo effettuando una ricognizione per la location. In questo caso di “Westworld”, una delle migliori produzioni di Hollywood degli anni Dieci. Bene, la visione della realtà ha vacillato quando il fotografo Steve Rhodes si è imbattuto a sorpresa in almeno 13 Porsche 928, abbandonate nelle terre incolte a nord-ovest di Los Angeles. È da un pezzo che le Porsche 928 hanno smesso di essere le pecore nere, le parenti povere di Stoccarda. Lo prova il fatto che è sempre più difficile trovarne “dimenticate” in giro: quando accade, è un barnfind di un certo rispetto. Specie se sono così tante: le immagini mostrano almeno 13 Porsche 928, dalle prime 4.5 litri prive di spoiler, alle 5 litri S4 con il posteriore arrotondato. Rinvenute nella Simi Valley, a nord del parco naturale di Santa Monica, hanno l’aria di godersi il sole implacabile della West Coast da molto tempo. Decenni, a giudicare dalla polvere accumulata, dallo sbiadimento del colore e dalle screpolature della carrozzeria. Il clima secco della California del Sud (non è raro che a Los Angeles trascorrano parecchi mesi prima di vedere un acquazzone, il problema sono gli incendi), il trattamento di galvanizzazione delle scocche e i pannelli di alluminio delle portiere e del cofano hanno preservato le prime transaxle di Stoccarda dall’aggressione della ruggine. Il vero tallone d’Achille della serie, se mai, è l’impianto elettrico, ma non sarà l’unica cosa da sostituire. Sempre che valga la pena restaurarle.

Sotto il sole della California. A quanto pare, le 13 Porsche 928 sono state lasciate a decomporsi nel deserto da un amico del proprietario terriero. Poi non è mai tornato a riprendersele. Secondo Rhodes, che l’ha rintracciato, il padrone non ha alcuna intenzione di venderle. Il tipico accumulatore seriale? Un previdente speculatore che ha deciso di lasciarle in eredità a figli e nipoti considerandole un investimento più sicuro di un piano pensionistico?
Entrambe le ipotesi possono avere un certo fondamento, per quanto il “battaglione perduto” di 928 sia in pessime condizioni e richieda un costoso restauro. Pochi anni fa, le prime transaxle raffreddate a liquido di Stoccarda sono state indicate dall’agenzia di informazione economica Bloomberg come un bene rifugio in rampa di decollo. I successivi sviluppi del mercato collezionistico l’hanno confermato. Tanto per restare negli Stati Uniti, la compagnia di assicurazioni Hagerty ha registrato il raddoppio delle quotazioni a partire dal 2013, in parallelo alla “bolla” che ha gonfiato la 911, cioè proprio la coupé sportiva che la 928 avrebbe dovuto soppiantare nel cuore dei clienti Porsche. Se i modelli S, S4 e GT della prima serie possono raggiungere i quaranta, cinquantamila dollari, la musica cambia per le edizioni speciali Jubilee, Weissach e Club Sport. E pompa il volume al massimo quando si parla della GTS degli anni Novanta, per la quale occorre più che raddoppiare la cifra. Nel 2019, una 928 in eccellenti condizioni e basso chilometraggio era stata battuta a 138.000 euro a Parigi, in una delle aste del weekend di Rétromobile. Le quotazioni di Ruoteclassiche parlano chiaro: non sarà all’altezza dell’ingombrante sorella maggiore, ma da noi una 928 da restaurare non è valutata meno di dieci, dodicimila euro (qualcosa meno  le 944), che raddoppiano in caso della versione GTS. E non parliamo degli esemplari che possono vantare un pedigree singolare.

C’era una volta a Hollywood. Mentre a Goodwood si levavano i calici di Champagne, in Texas il martelletto del battitore Barrett-Jackson si è abbassato a quota 1,98 milioni di dollari per battere la 928 del 1979 guidata da Tom Cruise nel film “Risky Business – Fuori i vecchi… i figli ballano”, una commediola giovanile del 1983. La nostalgia degli ex ragazzi degli anni Ottanta ha giocato un fattore chiave nell’apprezzamento delle 928/944, ma qui si è andati ben oltre considerando che una 928 dello stesso anno, sempre in condizioni da concorso, è attualmente valutata entro gli ottantamila dollari. È un record che fa impressione anche considerando il valore di altre auto da film, come la Ford Mustang di Bullitt (3,74 milioni nel 2020) e l’Aston Martin DB5 di “007 Goldfinger” (4,6 milioni nel 2010). Naturalmente, non si tratta dell’esemplare che in “Risky Business” finisce nel lago Michigan, ma è pur sempre quella su cui Tom Cruise imparò effettivamente a utilizzare il cambio manuale. È ironico il fatto che, ai tempi in cui fu girata la commedia, Porsche si rifiutò di fornire le auto alla produzione. Non fate lo stesso errore, non date nulla per scontato. Se non avete idee migliori per una gita in campagna, dovreste considerare un giretto tra i casolari. L’Italia non sarà la California, ma qualcosa può sempre saltar fuori.

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