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Gamma a Colori: nove Lancia Gamma Coupé omaggiano Brovarone

Si è svolto ieri l’evento organizzato da Collezione 777 Andrea Levy, Lancia Gamma Club Italia e Torino Heritage in onore di Aldo Brovarone: un meeting informale tenutosi ad un anno esatto dalla scomparsa del Maestro che ha radunato nove Lancia Gamma Coupé, una per ciascun colore, a Sant’Ambrogio di Torino e conclusosi con l’inaugurazione della mostra delle vetture, in esposizione al Museo Nazionale dell’Automobile fino al 24 ottobre.  

“Durante il lockdown mi sono innamorato della Lancia Gamma Coupé” esordisce Andrea Levy, proprietario della Collezione 777 e ideatore dell’evento. Prosegue: “Ho acquistato la prima poi, sfogliando il catalogo, sono rimasto affascinato dalle audaci combinazioni di vernici e rivestimenti. E così mi è venuta l’idea di fare una sorpresa all’amico Aldo Brovarone, avrei acquistato delle Gamma Coupé di tutti e nove i colori e organizzato una passeggiata insieme a lui e alcuni amici appassionati. Purtroppo non ho fatto in tempo, ma oggi siamo qui per rendergli omaggio”.
Le nove vetture rappresentano un approfondimento verticale sulla storia del modello: esemplari della prima e della seconda serie, oltre ad uno della cosiddetta “prima serie e ½”, nelle motorizzazioni 2000 e 2500 a carburatore e ad iniezione. Si tratta di auto ben conservate e marcianti, non perfette ma tenute il più possibile originali, chiarisce Levy.

Un “hub” per la passione. Sotto la supervisione di Domenico Totino (ex dipendente Bertone e suocero di Levy), le vetture sono state restaurate presso Torino Heritage. Sita a Sant’Ambrogio, questa associazione no profit nata nel 2011 si propone come un punto di riferimento per tutti gli appassionati di motori. Molto suggestiva la location: l’ex fabbrica di motocicli Itom, annessa al Birrificio San Michele. All’interno della struttura, Torino Heritage ospita la clubhouse, il rimessaggio per le vetture e un’area per il restauro. “Volevamo creare un polo motoristico, un luogo in cui ritrovarsi con le auto e scambiarci esperienze ma soprattutto promuovere la cultura del motorismo attraverso serate a tema e raduni”, spiega il fondatore Cédric Robaye.

Classe Lancia. Dopo le presentazioni, le nove vetture sono state assegnate ai giornalisti per una passeggiata da Sant’Ambrogio a Rivoli (TO), dove era prevista la pausa pranzo. Ruoteclassiche ha avuto l’onore di guidare la vettura apripista, una 2000 a carburatori del 1978. Come navigatore, il patron Andrea Levy: “Questa, in Grigio Chiaro Metallizzato, è stata la prima delle Lancia Gamma che ho acquistato ed è anche la mia preferita. Personalmente preferisco la prima serie per le finiture cromate e la grafica particolare della strumentazione”. Il viaggio comincia nel migliore dei modi: è una bella giornata, il quattro cilindri boxer è pastoso e si rivela piacevolissimo riprendendo bene in tutte le marce. Anche lo sterzo, non troppo leggero, garantisce una buona precisione. Alla guida, la Lancia Gamma riporta in un’altra dimensione, lontana dalla frenesia odierna e dall’omologazione imperante: è un’auto distintiva e signorile, oggi come allora.

L’intoppo. Fin qui tutto bene. Poi, la sosta forzata in quanto, nelle retrovie, un paio di vetture hanno richiesto l’intervento dei meccanici a seguito del corteo. “Sono delle signore delicate e un po’ capricciose, ironizza Levy”. Giungiamo finalmente a Rivoli, in Piazza Martiri per la pausa pranzo. L’atmosfera è rilassata e conviviale. Al sodalizio partecipano anche Alfredo, Mariapaola e Francesco Stola di Studiotorino, giunti all’evento con alcune delle vetture realizzate da Alfredo Brovarone e appartenenti alla loro Collezione: Dino 246 GT, Lancia Beta Spider, Stola Dedica e RK Spyder Studiotorino.

Il mondo dello stile riunito al Mauto. Si riparte alla volta di Torino, destinazione Museo dell’Automobile. La fase di rientro è proseguita senza intoppi, con le Gamma Coupé accarezzate dalle morbide luci del tramonto. Tutt’attorno, automobilisti e passanti incuriositi volgevano lo sguardo verso la variopinta carovana delle Lancia Gamma Coupé. Una ad una, le vetture sono state disposte nella hall del Museo per fare da cornice agli interventi della sera in onore del “Maestro dei Maestri”, Aldo Brovarone. Lo ha ricordato in questi termini un emozionato Michele Albera (Coordinatore Dipartimento di Transportation Design IED di Torino).
In platea, il gotha del design torinese: a partire dalle figure di spicco della Pininfarina di ieri e di oggi, giunte al Mauto per onorare la memoria di Brovarone. Ecco quindi Paolo Pininfarina (Presidente di Pininfarina S.p.a.), Lorenzo Ramaciotti (Ex Direttore Generale Pininfarina ed ex Direttore dello Stile di FCA); Leonardo Fioravanti (Ex Direttore del Centro Studi e Ricerche Pininfarina), Enrico Fumia (Ex Vice Direttore dello Stile Pininfarina), Fabio Filippini (Ex Direttore dello Stile Pininfarina), Diego Ottina (ex designer del Centro Stile Pininfarina). 

Gli interventi e il ricordo. Ci sono poi Rodolfo Gaffino Rossi (Cavaliere del Lavoro, Ex Direttore del Mauto), il designer Ercole Spada, Giancarlo Perini (Editore e Scrittore), Alfredo e Mariapaola Stola di Studiotorino. Con loro anche Andrea Tronzano (Assessore al Bilancio e Attività Produttive della Regione Piemonte), in rappresentanza delle autorità locali e, ancora, Paolo Falcinelli (Presidente Club Lancia Gamma Italia), Toni Cestarollo (Vicepresidente Club Lancia Gamma Italia) oltre ad alcuni soci dell’Ass. Aeronautica Militare Torino. Brovarone, infatti, sin da bambino è stato un grande appassionato di aerei e ha sempre partecipato agli eventi organizzati dall’Associazione, curando personalmente la realizzazione delle magnifiche illustrazioni per le locandine e le cartoline d’auguri. Telefonicamente, sono intervenuti anche Benedetto Camerana (Presidente del Mauto) e il designer Paolo Martin fortemente commosso, come pure il nipote Cesare Brovarone (figlio del fratello) presente in sala: “Mi commuove vedere così tanta gente, giunta qui per ricordarlo. Ricorderò per sempre il suo sorriso e il suo entusiasmo”. Molto toccante il ricordo di Enrico Masala (ex direttore del marchio Lancia), che ha concluso dicendo: “Mi manca infinitamente”.

Il Maestro Aldo. Le qualità umane di Aldo Brovarone sono state persino più straordinarie del suo innato talento per il disegno. In ciascuno degli interventi è emerso il profilo di un uomo riservato, umile ma dal grande entusiasmo: era felice del suo lavoro e legatissimo alla Pininfarina, anche dopo il pensionamento. Gentilezza, eleganza e disponibilità sono stai i tratti di una personalità irripetibile. “Aldo è riuscito a fare il miracolo, ci ha riuniti tutti qui. Le sue cellule non ci sono ma il suo spirito è con noi, la sua bellezza continua ad illuminarci”, chiosa Fioravanti.
“Maestro dei Maestri” è un epiteto che, probabilmente, quel figurinista tanto restio all’autocelebrazione avrebbe ritenuto eccessiva. Non ci sono, tuttavia, molti altri modi per indicare Aldo Brovarone: l’unico capace di firmare alcuni dei capolavori più belli nella storia dell’Automobile con la gioia di vivere.

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