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Mercedes-Benz Classe E W210: i 25 anni del “4 fari”

La Mercedes-Benz Classe E W210 segna un’importante rivoluzione sul fronte dello stile, è il primo modello ad adottare i caratteristici doppi fari ellittici.

Presentata 25 anni fa, la Classe E fece parlare di sé: nel 1995 il suo look introduce il nuovo family feeling caratterizzato dal look “4 fari”, una scelta che lascia interdetti molti degli aficionados più intransigenti, ma che consentirà alla nuova “E” di bissare il successo della precedente W124 (in servizio dal 1985) forte di ben 2,6 milioni di esemplari venduti. Contrariamente alla W124, per la nuova Classe E, I vertici Mercedes-Benz decisero di limitarsi alla classica berlina tre volumi e alla station wagon; per le versioni coupè e cabriolet, le future “CLK”, venne utilizzato il pianale della più piccola Classe C (W202).

Innovazione e tradizione. La “Concept Coupè” 500CE, presentata nel 1993 al Salone di Ginevra e realizzata sulla base della C124, anticipava molti dei tratti stilistici che avrebbero caratterizzato i modelli degli anni a venire. Bruno Sacco, responsabile dello stile Meredes-Benz, sottolineò l’importanza di rinnovare in maniera decisa gli stilemi del marchio, proiettato verso il Terzo Millennio, senza venir meno ai suoi valori e alla sua identità. La W210 introduce un corso stilistico di rottura che definirà anche l’intera gamma Mercedes. L’anteriore a quattro proiettori ellittici rende distintiva la nuova Classe E, la W210 reinterpreta la tradizionale sobrietà delle berline Mercedes coniugandola alla morbidezza e sinuosità di un frontale dominato dall’imponente calandra a listelli sormontata dalla stella a tre punte. La fiancata, molto lineare è sottolineata da un fascione in plastica nella zona inferiore. Il posteriore si caratterizza per gli ampi montanti slanciati che si innestano sul volume di coda, dove compaiono nuovi gruppi ottici, di forma più allungata. La commercializzazione della vettura inizia a maggio del 1995, la nuova Mercedes Classe E viene proposta in tre livelli di allestimento, sulla falsariga della Classe C W202, lanciata nel 1993. Le linee sono: Classic (di base, con finiture in legno di Platano), Elegance (più elegante, aveva inserti in radica di Noce) e Avantgarde (più sportiva, prevedeva inserti in Acero e, per il mercato italiano, rivestimenti in pelle). A richiesta era disponibile il pacchetto aerodinamico firmato AMG. La nuova generazione della Classe E migliora nell’abitabilità interna e nella sicurezza, ma si distingue soprattutto per una rinnovata efficienza: le linee più morbide pensate dall’équipe di Bruno Sacco, portano ad un netto miglioramento dell’aerodinamica, confermato da un Cx di appena 0.27, un valore da record per la categoria, impressionante anche ai giorni nostri. La Classe E è stata tra le prime vetture a poter montare i fari allo xeno (con lavafari di serie) e il tergicristallo con sensore pioggia. Uno dei punti fermi in fase di progettazione era l’ottimizzazione dell’abitabilità, perciò abitacolo della Classe E è più ampio e luminoso, per i passeggeri posteriori ci sono 44 mm di spazio in più per le gambe. I poggiatesta posteriori sono di serie e prevedono l’abbattimento ad azionamento pneumatico.

Rigore teutonico. All’interno, ritroviamo la canonica austerità, rivisitata in chiave più moderna e completata da una strumentazione più ricca e precisa. Curatissimo il comparto sicurezza che include ABS, ASR 4 airbag e introduce il BAS, un dispositivo che in combinazione all’ABS rende disponibile la massima potenza frenante in caso di frenate improvvise. Le versioni più ricche prevedono anche l’ESP. Di serie anche il climatizzatore con regolazione separata della temperatura e ricircolo automatico che esclude il passaggio dell’aria inquinata. Inedito lo schema sospensivo con l’avantreno a quadrilateri oscillanti ed il retrotreno multilink. A richiesta (le costose) sospensioni ADS adattative. Le sospensioni anteriori sono ancorate ad un telaio ausiliario, che in caso di impatto frontale, scivola sotto il motore, scongiurando ferimenti alle gambe dei passeggeri anteriori. L’impianto frenante prevede quattro freni a disco, di cui quelli anteriori autoventilanti. Lo sterzo è a cremagliera, in luogo di quello precedente a circolazione di sfere, più raffinato, ma anche più pesante. Il nuovo comando si fa apprezzare per la leggerezza in manovra e per la precisione in marcia. Al debutto la W210 era disponibile con 3 motorizzazioni a benzina (con potenze comprese tra i 136 e i 224 cv) e tre a gasolio (aspirate), da 95, 113 e 136 cv. L’unità da 113 cv (E250 diesel) era riservata solo ad alcuni mercati europei, tra cui quello italiano. Il cambio è manuale a 5 marce su gran parte dei modelli, ovviamente è disponibile anche l’automatico: a 4 o 5 rapporti, a seconda della motorizzazione. Tutti i propulsori prevedono una distribuzione bialbero e quattro valvole per cilindro. L’unico a mantenere la configurazione monoalbero era il 2.9 litri della E290 Turbodiesel. Derivato dal OM602 della precedente 250D (W124), questo 2.9 litri  è stato il primo motore a iniezione diretta prodotto da Mercedes-Benz. Disponibile dal 1996 è anche il primo motore turbodiesel della gamma W210. La E290 era tra le poche berline a garantire un’autonomia superiore ai 1000 chilometri con un pieno. A fine 1995, la gamma si completa con la E280, un 6 cilindri in linea 2.8 litri e 193 cv che va ad occupare lo spazio vacante tra la E230 (150 cv) e la E320 (224 cv).

Una berlina da record! Nel marzo 1997, le versioni E280 ed E320 ricevono un un importante aggiornamento, che segna il passaggio dai motori a 6 cilindri in linea ai V6 (M112). I nuovi 6 cilindri introducono una particolare tecnologia a 3 valvole per cilindro e la nuova trazione integrale, “4Matic”, con una rinnovata gestione elettronica ETS. Nello stesso anno, la E300 Turbodiesel, con i suoi 177 CV viene insignita del del titolo di “diesel più potente al mondo”. La E230 viene affiancata e poi sostituita dalla E240 V6 da 170 cv. Per alcuni mercati dell’Europa Mediterranea (compresa l’Italia) vengono proposte la E200 Kompressor e la E250 Turbodiesel. Nel 1998 esce di produzione la (lenta) E220 diesel da 95 cv, sostituita dai modelli E200 CDI ed E220 CDI, entrambe adottano la nuova tecnologia common rail, che consente prestazioni più vivaci e consumi ridotti. Dal 1999, la versione Kompressor viene venduta anche sul mercato tedesco: depotenziata a 163 cv, può contare su una coppia leggermente più robusta e su un cambio a 6 marce, che compensano la minore potenza. Nel 1996 al top gamma si posizionano le potenti V8: la E420, dotata di un 4.2 litri da 279 cv, e la versione ad alte prestazioni E50 AMG. Questa sviluppata dai tecnici  AMG sulla base della E420, è spinta da un 5 litri V8 in grado di erogare ben 347 cv. La velocità massima era limitata elettronicamente a 250 km/h. Solo un anno dopo questi poderosi V8 vengono aggiornati: debuttano la E430 e la E55 AMG . Per i più esigenti era disponibile anche una variante da 6 litri con 381 cv. Infine per gli irriducibili, Brabus proponeva una mostruosa trasformazione con un V12 da oltre 7 litri di cilindrata per 582 cv e una coppia colossale: 780 Nm. La Brabus E73 V12s poteva raggiungere i 330 km/h e nel 1996 venne accreditata nel Guinnes World Record come “berlina più veloce del mondo”.

Per ogni evenienza… Nella primavera del 1996 viene lanciata la S210, ossia la versione station wagon della W210. Caratterizzata da una grande capacità di carico, ben 1.995 litri, ha il baule più grande tra le station wagon europee. Volendo la Classe E Staion Wagon poteva essere equipaggiata con la tradizionale panchetta supplementare, montata contro marcia nel bagagliaio. Nel 1998 la Classe E Station è disponibile anche in versione E55AMG, tra i (facoltosi) clienti di questa velocissima “giardinetta”, il Campione di F1 Micheal Schumacher.  Per il mercato portoghese, e con tutt’altre prestazioni… viene introdotta la E200 Diesel berlina con motore diesel aspirato da 2 litri, una variante depotenziata della E220 Diesel in grado di erogare soli 88 cv. Da questa ne verrà derivata anche una versione con distribuzione monoalbero, ulteriormente depotenziata (75 cv) in grado di funzionare anche con carburante vegetale. In Portogallo, la E200 Diesel conoscerà un buon successo come taxi per la sua parsimonia nell’uso urbano, mentre nel ciclo extraurbano per via del rapporto peso-potenza molto sfavorevole, scontava consumi elevati e prestazioni scarse. Nel luglio del 1999 il restyling rende più filante il muso, nuovi i paraurti e i particolari in tinta con la carrozzeria. Le luci posteriori prevedono ora indicatori bianchi o bruniti (Avantgarde), mentre gli inediti retrovisori laterali integrano per la prima volta gli indicatori di direzione. La dotazione viene completata con l’ESP che diviene di serie, dagli airbag laterali per la testa (o window-bag), il sensore pioggia e il cruise control. Viene montato (finalmente) un volante multifunzione e un computer di bordo con display multifunzione va ad arricchire la strumentazione. I motori diesel, ora adottano tutti la tecnologia common-rail. Nello stesso anno viene avviata la produzione della Classe E anche in Asia, a Pune (India). Senza sostanziali variazioni, la W210 berlina esce di produzione nel 2002, sostituita dalla moderna W211 che porta a piena maturazione lo stile “4 fari”.

Missione in incognito. In virtù del loro look discreto e delle loro qualità intrinseche, le Classe E Guard sono state scelte come vetture per la scorta a Capi di Stato (si pensi all’ex presidente Berlusconi e Vladimir Putin) o in dotazione ai membri del Corpo Diplomatico. Si tratta di modelli blindati realizzati dalla Casa sulla base delle berline V6 e V8 (E320, E430), commercializzati dal 1997. La blindatura prevede rinforzi alla scocca, piastre protettive sul fondo del pianale e vetri antiproiettile. La E430 Guard era disponibile in due livelli di protezione, B4 e B6, mentre la E320 Guard nella sola variante B4. La B6, può resistere anche ad attacchi con Kalashnikov con proiettili calibro 7,62 e vari generi di esplosivo. Le Classe E Guard montavano cerchi in lega dedicati a 8 fori con pneumatici antiforatura ed erano dotate di un modulo di comunicazione con l’esterno e di assale posteriore autolivellante. L’unico vetro discendente è quello del guidatore, gli altri erano optional, in quanto richiedevano degli speciali alzavetro ad azionamento idraulico… I rinforzi strutturali le rendevano molto più pesanti dei corrispettivi modelli di serie: al momento dell’acquisto, l’autista designato era tenuto a frequentare dei corsi di guida “evasiva” propedeutici al controllo la veicolo, la cui manovrabilità viene fortemente condizionata dal carico supplementare. La E320 V6 Guard B4 aveva un aggravio in termini di peso di quasi 500 kg e raggiungeva ben 2.155 kg, che diventavano addirittura 2.205 nella E430 B4. Per le Classe E Guard, la velocità massima era limitata a 210 km/h, mentre l’accelerazione da 0 a 100 km/h scendeva a 10 sec. per la E320 V6 (contro gli 8 della normale) e a 8,5 sec per le E430 (contro 6,6). Le versioni blindate erano proposte a un prezzo raddoppiato rispetto ai modelli di serie: 203.002.000 lire (105 mila Euro) per la E320 V6 Guard, mentre erano necessari 221.792.000 lire (115 mila Euro) per la E430 Guard B4. Nel caso della E430 Guard B6 il prezzo era quasi triplicato, 382.892.000 lire (200 mila Euro)…

La prova di Quattroruote. La Mercedes Classe E W210 è protagonista della prova di Quattroruote nel settembre 1998, l’esemplare provato è una E320 V6 Elegance. Il nuovo 6 cilindri a V è un unità brillante e raffinata: il probpulsore, che prevede la doppia accensione, ha 3 valvole per cilindro. Questa soluzione lascia spazio a una seconda candela che ottimizza il rendimento del motore, più pronto e meno assetato. Le prestazioni sono di alto livello, e pongono la E320 ai vertici della categoria “3 litri”. La berlina raggiunge i 240,5 km/h e accelera da 0 a 100 in 8 secondi. Le raffinate sospensioni con avantreno a quadrilateri oscillanti ed il retrotreno multilink, garantiscono un’ottima stabilità. Al limite il retrotreno allarga con decisione in maniera progressiva, nel riallineamento alle velocità più elevate possono manifestarsi delle brusche scodate che vanno contrastate con prontezza. L’ESP (optional) in tal caso provvede al riallineamento e al recupero della stabilità, garantendo un comportamento ottimale anche ad altà velocità. I freni si distinguono per efficacia, modulabilità e progressione, ma gli spazi di frenata non sono da record. Eccellente lo sterzo, leggero in manovra e dotato di una grande precisione offre anche un diametro di sterzata molto contenuto. Nel marzo 1999 Quttroruote “mette alla frusta” anche il modello di punta della Serie W210, la E55 AMG. Più cattiva della precedente E50, ha una potenza di 354 cv e 530 Nm. Considerata la potenza e la coppia in gioco, l’ESP è spesso chiamato in causa ma la sua azione è abbastanza brusca e taglia la potenza. Anche il cambio automatico non consente di gestire al meglio la guida sportiva. Disattivando l’ESP, viene fuori il lato “mostruoso” della E55 AMG: il motore sale di giri con rapidità, il cambio, che non brilla per velocità, si risveglia con un kick down molto brusco, le ruote pattinano vorticosamente e il posteriore parte come se avesse un differenziale autobloccante (ma non lo ha). Il sibilo delle gomme accompagna quello del V8. Il picco della coppia, 53o Nm è disponibile a 3000 giri. Il poderoso 8 cilindri inizia a spingere dai 2200 giri, dando il meglio tra i 3 e i 5100 giri. Le sospensioni molto rigide possono generare vibrazioni sulle asperità, ma il rollio praticamente nullo e la precisione dello sterzo la rendono molto rapida nei cambi di direzione. In condizioni “normali” E55 è attacata al terreno e sfoggia una tenuta di strada esemplare, caratterizzata da una stabilità impeccabile. Nei percorsi tortuosi, danza veloce tra le curve, spunta un “secondo tempo” solo nei recuperi alle velocità più alte. Il suo inserimento in curva rapidissimo trova conferma nella prova di stabilità, che (a ESP spento) fa registrare 109 km/h, il risultato migliore tra le berline. Un altro “record” è la progressione da 70 a 200 km/h, coperta in soli 15,6 secondi.

Il fascino discreto del “4 fari”. La Mercedes Classe E w210, come molte altre berline di fascia alta è soggetta a forte svalutazione. La W210 è poco considerata dalla maggioranza dei cultori della Stella, che le preferiscono la generazione precedente, l’inossidabile W124. La “4 fari” si trova quindi nel limbo fra il “desueto” e la rivalutazione storica (pur essendo anagraficamente tale), perciò le sue quotazioni attuali sono piuttosto basse. Reperire una Mercedes-Benz Classe E, non è difficile; più arduo invece trovare un esemplare perfettamente conservato e con un motore all’altezza del blasone del Marchio: la quadratura del cerchio, sta nelle motorizzazioni V6, che brillanti e silenziose, si sposano bene con l’immagine sobria ed elegante della “E”. Potendo, andrebbero considerate le motorizzazioni V8: offrono il massimo in termini di prestigio, equipaggiamenti e prestazioni, un must per gli amanti dell’understatement.

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