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17/05/2015 | di Redazione Ruoteclassiche
Mille Miglia 2015: terza tappa
Una cavalcata di altre 14 ore, attraverso il Lazio, la Toscana e l’Emilia: è questa la sintesi della terza tappa della Mille Miglia 2015. Ma le parole stentano a rendere la bellezza dei paesaggi attraversati, cartoline tra le più classiche del nostro Paese, e l’accoglienza del pubblico, che non ha mai fatto mancare il proprio […]
17/05/2015 | di Redazione Ruoteclassiche

Una cavalcata di altre 14 ore, attraverso il Lazio, la Toscana e l’Emilia: è questa la sintesi della terza tappa della Mille Miglia 2015. Ma le parole stentano a rendere la bellezza dei paesaggi attraversati, cartoline tra le più classiche del nostro Paese, e l’accoglienza del pubblico, che non ha mai fatto mancare il proprio entusiasmo nei confronti di auto e concorrenti. Lasciata Roma, s’imbocca rapidamente la Cassia: di sabato mattina presto, il traffico non è un problema. Così, si raggiungono in fretta località come Montefiascone, Ronciglione e il lago di Vico, con le sue prime e gradevoli prove. Si sale, quindi, a Radicofani, un classico della Mille Miglia: di oggi, rievocativo e ricco di suggestioni, e di ieri, quando qui, come cantava Lucio Dalla, sfrecciava Nuvolari che, con l’Alfa rossa, faceva ciò che voleva, “dentro al fuoco di cento saette”.

Noi, ben più modestamente, dopo il passaggio nel centro storico ci concentriamo sulle prove cronometrate allestite sulla provinciale, mentre il sole gioca a nascondino tra le nuvole, prima di far rotta su San Quirico e la Val d’Orcia. Che, al solito, strappano parole di meraviglia ai tantissimi concorrenti stranieri. Siamo, del resto, nel cuore della Tuscany tanto amata anche all’estero e Siena non è certo da meno, con la sua piazza del Campo già gremita di turisti. Qui, come nel Lazio, i centri abitati, grandi ma, soprattutto, più piccoli sono stracolmi di pubblico; e la cornice è la medesima lungo le statali e le provinciali, dove gli spettatori ci aspettano seduti su seggiolini da picnic, con sullo sfondo altre auto storiche o, quanto meno, particolari. A Cascina arriva il break: controllo orario e un pranzo veloce. Poi, Pisa e Lucca, dove le prove cronometrate sono state allestite sulle mura della città, ennesimo gioiello di un Paese che non smette mai di affascinare.

A questo punto c’è da scavalcare nuovamente l’Appennino; lo facciamo con il passo dell’Abetone, con una salita bella, guidata, senza traffico, veloce per auto potenti come la nostra Mercedes SL 300, piacevolissima per un driver come Karl Wendlinger che affianchiamo, più che disinvolto nell’affrontare la sequenza di curve della statale (del resto, appeso il casco al chiodo oggi è istruttore della scuola di guida sportiva dell’AMG…). Al passo, purtroppo, piove e, anche se il percorso è piacevole, ci resta un po’ di rimpianto per la Futa, scelta dagli organizzatori nelle scorse edizioni, forse una strada un po’ più coinvolgente, anche se maggiormente trafficata.

Si scende, in ogni caso, a Maranello, dov’è inevitabile il tributo, sia pure di passaggio, allo stabilimento Ferrari; da qui, raggiungiamo il centro di Reggio Emilia e, per la prima volta, quello di Parma, che ci accoglie in festa. La passerella nella città emiliana chiude una giornata impegnativa; ci attende qualche ora di meritato riposo, prima di far rotta, altro inedito, sull’autodromo di Monza, tempio brianzolo della velocità.

Non senza, però, aver dato uno sguardo alla classifica assoluta, consapevoli del fatto che, ancora una volta, i due leader Vesco e Tonconogy si sono sfidati al centesimo di secondo. A fine giornata, dopo che l’italiano era tornato leader, a spuntarla è ancora l’argentino, anche se con un margine contenuto. Seguono Salviato, Mozzi, autore di una bella rimonta, e i Ferrari, Bruno e Carlo, con una Bugatti T37 C. Solo domani a Brescia sapremo, però, i nomi dei vincitori di questa Mille Miglia 2015.

Laura Confalonieri

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