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Quando il fienile è uno scrigno. La “top 5” dei ritrovamenti più preziosi

Gli inglesi le chiamano “barn find”, espressione che tradotta suona come “ritrovamento nel fienile”. Sono le auto che giacciono da anni in luoghi isolati, in stato di abbandono. Autentici gioielli che, se ritrovati, possono valere milioni anche se non versano in buone condizioni.

Anche perché – e la storia dei ritrovamenti ce lo insegna – il mondo è pieno di proprietari di auto classiche così incoscienti da abbandonare per decenni un patrimonio su quattro ruote. E soprattutto è una fonte inesauribile di storie e aneddoti incredibili. Ecco quindi le cinque scoperte più incredibili e affascinanti di sempre.

Ferrari 250 GT SWB California

Era stata per due anni l’auto di Alain Delon, una delle 36 velocissime e rarissime spider prodotte a Maranello. Quella in questione era del 1961 e per decenni è stata abbandonata in una fattoria di Saint Gervais La Foret, nella Francia centrale. Faceva parte di una collezione creata, negli anni 50, dall’imprenditore Roger Baillon che era riuscito a mettere insieme circa un centinaio di auto, con la volontà di creare un museo. La splendida Ferrari, battuta all’asta lo scorso anno per 32 milioni di dollari nonostante le condizioni precarie, faceva parte di un lotto che comprendeva anche una Maserati A6G 2000 carrozzata Frua del 1956 ed una Talbot-Lago T 26 appartenuta al Re Farouk di Egitto.

Shelby Cobra Daytona 1964

Nella sua vita sportiva, è stata una delle leggende dell’automobilismo: vinse tutto quello che era possibile vincere nel biennio 1964-65 (Sebring, Le Mans, Nürburgring, Daytona, Reims, Goodwood) ma dell’esemplare con numero di serie CSX2287, uno dei sei prodotti, si erano perse le tracce da anni. L’ultima traccia risaliva al 1971 quando il produttore musicale Phil Spector la vendette per mille dollari alla sua guardia del corpo, George Brand, che la lasciò alla figlia Donna alla fine degli anni 70. Nel 2001, dopo il misterioso suicidio della donna (che si cosparse di benzina per poi darsi fuoco) venne ritrovata incidentata all’interno di un deposito si sua proprietà dove era ferma da almeno 20 anni. Quella vettura pagata pochi spiccioli è diventata così una perla dal valore di 4 milioni di dollari.

Mercedes-Benz 550K Caracciola 1935

Uno dei più grossi sprechi della storia delle classiche continua a consumarsi in questi giorni in un anonimo autoparco di Los Angeles. Lì giace, gomme a terra e carrozzeria che accusa il peso degli anni, l’unico esemplare mai costruito della Mercedes-Benz 550K, realizzata nel 1935 per l’asso tedesco dell’automobilismo Rudolf Caracciola. La Roadster Limousine, una delle auto più eleganti e lussuose del periodo prebellico, è stata ritrovata nel 1967 all’interno di uno sfasciacarrozze da Rudi Klein. Passato a miglior vita nel 2001, Klein ha lasciato la sua collezione di auto – nella quale spiccava la Horch appartenuta alla moglie di Hitler, Eva Braun – ai due figli. Che però non hanno la minima intenzione né di mettere in vendita il loro gioiello nascosto (che a quotazioni attuali varrebbe non meno di 10 milioni di dollari) né di assecondare le richieste di Mercedes che si è offerta di restaurare gratuitamente la 550K, ottenendo come risposta un gentile diniego.

I prototipi della Citroën 2 CV

Erano ottimamente conservati in una stalla al Bureau d’Etudes a Ferté-Vidame, proprio il luogo dove erano nati ed erano stati collaudati, questi tre prototipi della TPV (l’acronimo che sta per Tres Petit Voiture e che indica la madre della Citroën 2 CV). Fino ad allora – era il 1995 – si credeva che solo due prototipi fossero sopravvissuti ai bombardamenti e alla fobia di André Citroën, che aveva imposto di sotterrare od occultare in modo impeccabile i 250 esemplari di pre serie, per paura che i tedeschi ne trovassero un esemplare e lo sfruttassero a fini militari. Le TPV ritrovate sono state il frutto di un tradimento di alcuni ex dipendenti di Citroën che, ben comprendendo il valore storico di questi esemplari, e per paura che la stessa azienda li individuasse per distruggerli, li avevano nascosti nella tenuta di Ferté-Vidame, che era di proprietà della famiglia Michelin.

Bugatti Type 22 Brescia

È un rottame arrugginito e corroso dall’acqua, questa Bugatti Type 22 Brescia. Eppure è un rottame che ha il suo prezzo: è stata venduta nel 2010 a 260.500 euro a un’asta di Bonhams. Soprannominata “la signora del lago”, questa roadster superclassica del 1925 aveva trascorso 75 anni sui fondali quieti del Lago Maggiore prima di essere ripescata nel luglio 2009. L’acquirente è stato il museo dell’auto californiano Mullin, che a tutt’oggi espone l’auto esattamente com’è stata rinvenuta come prova tangibile dell’arte dei maestri carrozzieri degli anni 20. A proposito di Bugatti, nel 2009 in Inghilterra è stata rinvenuta una Type 57S Atalante del 1937. La sua particolarità? Era stata conservata per 50 anni nello stesso box dal dottor Harold Carr, collezionista così geloso dei suoi mezzi da non usarli quasi per niente: la vettura è andata all’asta in perfette condizioni e con “solo” 42.300 chilometri percorsi ed è stata venduta a 4,4 milioni di dollari.

Marco Gentili

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