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04/04/2018 | di Redazione Ruoteclassiche
[Barn find] Bella addormentata ma superprotetta
Da un rifugio antiatomico italiano è comparsa una Fiat 1400 del 1953 perfettamente funzionante e ben conservata. Ecco la storia di un curioso ritrovamento e di una vettura dimenticata per cause di forza maggiore.
04/04/2018 | di Redazione Ruoteclassiche

Da un rifugio antiatomico italiano è comparsa una Fiat 1400 del 1953 perfettamente funzionante e ben conservata. Ecco la storia di un curioso ritrovamento e di una vettura dimenticata per... cause di forza maggiore.

L’auto nel fienile, la cosiddetta “barn find”, il sogno di tutti gli appassionati che non sempre si avvera, anzi. Ma che ne dite di una macchina che riemerge, nientemeno, da un rifugio anticontaminazione nucleare? Questa creatura postatomica è una Fiat 1400 del 1953. In versione diesel, per la precisione, cioè la prima vettura a gasolio messa in vendita da Fiat.

Il che ne accresce il pregio. Ma per non farsi mancare nulla la nostra “bella addormentata” gioca anche la carta di un proprietario notabile, il deputato monarchico Roberto Lucifero d’Aprigliano, figlio di Alfonso Lucifero, a sua volta deputato del Regno d’Italia fino al 1919.

Proprio Roberto, primo intestatario della 1400 dal 1953, l’ha iscritta all’Asi negli anni Ottanta e l’ha poi usata fino al 1993, anno della sua morte, come auto storica. A quel punto un suo amico la nasconde nella galleria d’accesso a un rifugio antiatomico, rimasto accessibile in quel di Chieti grazie al fatto che vicino all’ingresso c’è un’officina, che a sua volta sfrutta quel corridoio di un centinaio di metri per parcheggiare le auto che restano lì troppo a lungo e imbrogliano in negozio.

Passa il tempo e l’amico di Lucifero non si fa più vedere, probabilmente scomparso a sua volta. La Fiat 1400 rimane lì, abbandonata ma protetta dalle intemperie, fino a oggi, quando il nostro lettore Marcello Barretta ottiene finalmente il permesso dal proprietario dello stabile che contiene il rifugio antiatomico di tirarla fuori e acquistarla.

Una storia curiosa, ma - qualcuno si starà chiedendo - la 1400 avrà ancora i documenti e le targhe? Certo: le targhe d’origine, in ferro, sono al loro posto e i documenti, ben conservati, sono tutti in macchina. Beh, direte voi, nel tempo sarà però stata radiata… E invece, colpo di fortuna, non lo è stata. L’interno sarà marcito o sventrato, insinuerete… per nulla, è solo impolverato.

La ruggine avrà fatto scempio della carrozzeria, quasi non avete dubbi. Ma non è così: la 1400 ha tutte le cromature da rifare e la vernice si sfoglia in alcuni punti, però non è danneggiata al punto da dover prevedere altro che un restauro conservativo. A questo punto, invidiosi, forse vi state augurando che almeno la meccanica sia da rivedere completamente e si sia bloccata.

Diamine, non può andare tutto liscio! Non sappiamo come dirvelo, ma la “nostra” 1400 D non aveva parti bloccate e… dopo qualche controllo di rito si è messa tranquillamente in moto. Incredibile la protezione offerta da un rifugio antiatomico, vero?

Fulvio Zucco

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