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Gooding a Pebble Beach, Porsche 917 o Alfa Romeo 33 TT/12?

La Casa d’Aste Gooding metterà all’incanto a Pebble Beach 2017, il prossimo agosto, due magnifici esemplari della genealogia delle Sport degli anni 70. Tra una Porsche 917 “Kurz” appartenuta a Jo Siffert e utilizzata per le riprese del film Le Mans (con Steve McQueen) e una Alfa Romeo 33 TT/12 che ha vinto importanti gare nel Mondiale ’75, poi aggiudicato dal Biscione, quale acquistereste?

La tradizionale settimana di Pebble Beach ospiterà – altrettanto tradizionalmente – gli immancabili appuntamenti con le grandi aste di vetture da collezione, in un’apoteosi di cataloghi che neanche nei sogni più peccaminosi e fantasiosi di un appassionato di automobili.

La vendita all’incanto di Gooding & Co., in particolare, proporrà in vendita due vetture da corsa degli anni 70 di altissimo lignaggio, capaci di riaccendere – idealmente – i duelli avvenuti sulle piste di allora nel periodo magico dei grandi Prototipi. La Porsche 917K, telaio n. 024, e l’Alfa Romeo 33 TT/12 del ’75 punzonata AR115-12-010 si contenderanno la battaglia dei rilanci alla ricerca dell’acquirente dotato dell’amore più sconfinato e del portafogli più pesante. Chi vincerà?

ALFISTI O PORSCHISTI?
Queste due protagoniste assolute della scene delle corse riaccendono il confronto anche sul fervore e l’entusiasmo automobilistico per il marchio preferito: Alfa Romeo come il brand sportivo italiano per eccellenza, una storia ultracentenaria, vetture stupende e personaggi assurti al rango di mito. Ma Porsche non è da meno: ha consacrato alla storia la 356 e la 911, ha vinto la 24 Ore di Le Mans 19 volte (l’ultima giusto una decina di giorni fa). Trovare la migliore tra le due è ragionevolmente impossibile. E’ una questione di fede religiosa.

Alfa Romeo 33 TT/12 s/n AR115-12-010 . L’esemplare in asta ha una storia – manco a dirlo – da “eroina delle corse”. Ha contribuito attivamente alla vittoria, da parte dell’Alfa, del Campionato Mondiale Costruttori del ’75. Il periodo era offuscato dalla crescita di successo della Formula 1 a danno dei prototipi e, molto più seriamente, della visione gestionale del Consiglio di Amministrazione della Casa Madre (azienda pubblica, in mano all’IRI e alla politica) nonostante i tentativi del Presidente Giuseppe Luraghi. In questo contesto l’Autodelta, depandance sportiva del Biscione, lavora a singhiozzo ma la bravura di Willy Kaushen – lato gestionale – e di Carlo Chiti – lato tecnico – riescono a dimostrarsi più forti dell’ostracismo politico.

La 33 TT/12 (“Telaio Tubolare”), penultima versione della saga di questo modello, era nata nel’73 sotto la direzione di Carlo Chiti, progettista di un nuovo propulsore 12 cilindri boxer di 3 litri. Dopo aver condotto una stagione interlocutoria alla ricerca del set-up definitivo, nel ’74 iniziarono ad arrivare le vittorie (seconda assoluta a fine stagione) e, finalmente, il ’75 fu l’anno perfetto per tentare di prendersi il titolo.

Quell’anno, infatti, le 33 corrono una grande stagione. L’esemplare in questione, in particolare, vince a Spa, Zeltweg, Pergusa e Watkins Glen con alla guida Derek Bell ed Henri Pescarolo; conquista il secondo posto al Mugello e il quarto a Zeltweg rendendosi arma decisiva per la conquista del titolo. Nel 1980 la “010” è stata acquistata dal suo attuale proprietario direttamente dall’Autodelta. Questi l’ha conservata e custodita gelosamente per 37 anni.

Porsche 917K s/n 917-024. La Porsche 917 è l’ariete della Casa di Stoccarda per le gare degli Anni 70 (Mondiale Prototipi e Can-Am), sviluppata nel ’69 (fu presentata al Salone di Ginevra e debuttò in gara alla Mille Chilometri di Spa) e pronta al decollo nel ’70 nella aggiornata versione “K” (“Kurz”).

Fulcro del progetto era il 12 cilindri boxer (raffreddato ad aria e con ventola orizzontale all’interno della V) di 4,4 litri di cilindrata (ottenuto dall’unione dei due 6 cilindri della 911 R), poi aumentato a 4,9 nella 917 K per 580 cavalli di potenza. Ha vinto la 24 Ore di Le Mans del ’70 e ’71. Dall’anno successivo andrà a dilagare nella serie Can-AM vincendo la stagione ’72 e, nella mostruosa versione 917/30 biturbo da oltre 1.000 cavalli, la stagione ’73.

L’esemplare in vendita da Gooding è una vecchia conoscenza della Casa d’aste americana: era stata messa in vendita proprio nella settimana di Pebble Beach 2014. E poi ritirata. All’epoca si pensava che avrebbe potuto spuntare una quotazione di 20 milioni di dollari. A oggi non è ancora nota la stima d’asta di Gooding & Co.

Questo esemplare, telaio 024, fu utilizzato per i test della 24 Ore di Le Mans del ’70 da Brian RedmanMike Hailwood. Redman ottenne il giro più veloce, a riprova delle potenzialità della 12 cilindri tedesca. Dopo altre due sessioni di test, al Nürburgring ed Ehra Lessien, fu venduta al pilota Jo Siffert. Questi, sua volta, la noleggiò alla Solar Productions di Steve McQueen per la realizzazione del film Le Mans. Durante le riprese fu utilizzata come camera car e apparirà anche in numerose scene della pellicola.

L’esemplare rimase di proprietà di Siffert fino alla sua morte (avvenuta il 24 ottobre ’71 a Brands Hatch) e verrà utilizzata per guidare il corteo funebre, a testimonianza di quanto l’auto fosse importante per lo svizzero. A metà Anni 70 fu venduta in Francia e, quindi, dimenticata fino al 2001 quando è stata ritrovata nei dintorni di Parigi durante un eccezionale ritrovamento di barn find. Sepolta sotto la polvere, la 917-024 si trovava perfettamente conservata e con tanta documentazione in accompagnamento: addirittura con un piccolo vademecum su come guidarla durante le riprese (forse redatto da Herbert Linge).

Alvise-Marco Seno

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