All’asta il Daytona di Paul Newman e il Monaco di Steve McQueen - Ruoteclassiche
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03/11/2020 | di Paolo Sormani
All’asta il Daytona di Paul Newman e il Monaco di Steve McQueen
Il 12 dicembre vanno all'asta il Rolex Cosmograph “Big Red” Daytona e il TAG Heuer Monaco appartenuti a Paul Newman e Steve McQueen.
03/11/2020 | di Paolo Sormani

Avete acquistato un Rolex Cosmograph “Big Red” Daytona, o un TAG Heuer Monaco pensando a quelli appartenuti a Paul Newman e Steve McQueen? Il 12 dicembre saranno messi all’asta gli originali – sì, proprio “quelli”. Stime oltre il milione di dollari.

Se guardiamo alle icone dell’automobilismo sportivo, al polso recano invariabilmente orologi che hanno fatto storia, moda, costume. Dici Paul Newman, pensi ai diversi Rolex Cosmograph che ha indossato con elegante noncuranza nel corso degli anni. Steve McQueen e la 24 Ore di Le Mans sono sinonimo di TAG Heuer Monaco. Pietre miliari. Che saranno messe all’asta “Racing Pulse” a New York, il 12 dicembre dalla Phillips, in associazione con Bacs & Russo. Il “battito delle corse” è quello che ha accompagnato i due attori nei loro exploit nelle competizioni di durata del Mondiale Marche e nei campionati SCCA e IMSA americani. Non si tratta degli orologi “come” i loro, ma proprio “i loro” personali. Cioè il “Big Red” Rolex Cosmograph Daytona 6263 regalo della moglie di Newman, l’attrice Joanne Woodward; e l’Heuer Monaco donato da Steve McQueen al meccanico di fiducia Haig Alltounian, al termine delle riprese del film “Le 24 Ore di Le Mans”. Il valore del primo supera il milione di dollari, mentre il secondo “Monaco” di McQueen di cui si abbia notizia era stato aggiudicato a qualcosa come 800mila dollari nel 2012. Attendiamoci autentici fuochi d’artificio.

“Guida piano, Paul”. Il “Big Red” all’asta è stato spesso fotografato al polso di Paul Newman per una ventina d’anni, finché la figlia Clea l’ha ricevuto in eredità dopo la scomparsa del divo, nel 2008. Da allora, è stato conservato con cura. La cassa mostra la divertente iscrizione “Drive slowly Joanne”, un po’ come dire: corri piano, tesoro. Famosa è la frase di Newman: «Sono stato un cattivo pugile, un giocatore di football americano deludente, di tennis, di badminton, un pessimo sciatore. Non ho mai avuto il dono di primeggiare nello sport. Poi un giorno mi son detto: sta a vedere che invece sono un pilota decente...”. L’orologio è offerto in condizioni originali, con corona e quadrante neri, i tre quadrantini bianchi e il logo Daytona “Big Red” a ore 6. Secondo Paul Boutros, responsabile orologi per la Phillips, “Newman ha fortemente contribuito a rendere il Rolex Daytona uno dei cronografi più ambiti in assoluto. Di questi, il Big Red 6263 è senz’altro fra i più esclusivi, ai quali si aggiunge il valore della provenienza dalla famiglia Newman”.

Stile al quadrato. Anche nel caso dell’Heuer Monaco appartenuto e poi regalato da Steve McQueen, la dedica “To Haig Le Mans 1970” incisa sulla cassa racconta tutta la storia. L’attore, regista e pilota (non necessariamente in quest’ordine) ne fece dono a Haig Alltounian, al termine delle difficili riprese del film omonimo. L’orologio è stato conservato nelle superbe condizioni originali e può essere considerato un Sacro Graal dei cronografi legati al cinema e al motorsport. Nel documentario del 2015 “Steve McQueen: The Man & Le Mans”, il meccanico racconta che la gratificazione del Monaco fu accompagnata dalla frase “grazie per avermi tenuto in vita in tutti questi mesi”. Al rifiuto di accettarlo da parte di Alltounian, che suggerì di regalarlo alla moglie, o al figlio Chad, McQueen insistette replicando che quell’orologio aveva il suo nome sopra, in riferimento alla dedica sulla cassa. Si tratta quindi dello stesso Heuer Monaco che l’attore portava al polso mentre sfrecciava sul rettilineo della Mulsanne a 360 chilometri all’ora. Il nome di Haig Alltounian appartiene all’età dell’oro del racing americano per GT, Sport e Prototipi. Lavorò per leggende del calibro di Carroll Shelby, Dan Gurney e Bruce McLaren, oltre a seguire piloti di fama come Ken Miles (protagonista del recente “Le Mans 66 – La grande sfida”), Derek Bell e Jo Siffert. Prima di “Le Mans”, negli anni Sessanta fu consulente del film “Indianapolis pista infernale” (Winning) con Paul Newman e Joanne Woodward, entrambi vecchi amici di McQueen. Una curiosità: anche se in pensione, il meccanico americano continua a lavorare nella sua officina, specializzata nel restauro delle pregiate motociclette Vincent. Fra di esse, si trova ancora la Norton Commando con la quale Steve McQueen accompagnò l’Heuer Monaco.

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